Muzak - anno III - n.02 - maggio 1975

verso che porta a mille uscite olrre i cancelli della mente, verso la pazzia vera ma anche risolurrice. Perché questo « Distances Between Us » è forza di risoluzione, non facile ma neanche troppo ardua se non a trarci ed i continui riferimenti allo spazio esterno e alle meteom1 che centrano il Sole e alle danze invocatrici altro non sono che un invito a spingersi più interiormente, a saper discernere le emozioni primarie e primordiali. Oltre aU'Ourer Space cd alle interazioni fra pianeti, esiste la misura interna, la Luce, la saggezza... Qui deve arrivare l'uomo consapevole, poi estendere ed esteriorizzare. Adrian Wagner sembra essere nella via... M.B. Eric Burdon: sun secrets (Capito!) E' il movimento che crea l'uomo, e gli dà forza, o è l'uomo, con la sua forza, a dare reale consistenza sociale al movimento? E' l'artista inglese vecchio ed incallito tra le pagine rosse di San Francisco, a godere di quel sole umano ed a respirare la propria resurrezione, la propria nuova giovinezza ... o è ancora il Burdon forte del vento di cambiamento a dare una scrollata al torpore, magari a togliere di dosso dalle spalle del suono californiano quella patina di sonno che va spingendolo verso l'easy listening ... c'è « When I Was Young », Don'r Ler Me Be Understood », frasi antichiss11ne di una lingua meravigliosa, immortale. Ry Cooder: Paradise and Luneh (Reprise) M. B. Altro giusto convinto della musica americana: un passo oltre il ricco Bomer's Story poteva non essere conveniente, ma oltre i coretti e gli adattamenti di comodo, Ry Cooder riesce a polarizzare l'interesse di quelli che hanno seguito il blues vero e la Wesr Coast oltre le dodici battute. Suono pulito e largamente sincero danno il carauere fin dal Ry Cooder d'esordio; non vedo dunque il morivo di non sostenere l'artista nel momento della riprova. Cerro, poteva fare di meglio, ma più di una volta ebbe a dire « Il blues è la mia vita », facendo chiaramente capire che della money gl 'importava ben poco. Le tracce degne sembrano Married Man's A Fool, Ditty wa Dirty con Earl Mines al piano, poi la medley Fool for a Cigaretre Feelin' Good e Ry è ancora negli studi di registrazione e fa ancora il session man senza problemi. E può fare di meglio, molto. M.R. Amazlng bionde!: Mulgrave Street (DJM) Sistemato il recupero, più o meno vivacemente, di arie sbigottire ed infrollite, Amazing Bionde) cerca oggi di darsi contegno, ma ancora una volta più nelle forme che nei contenuti. Da « Fantasia Lindum » ad oggi il tempo ha avuto corso infelice ed i risultati son stati un suono Liscio e monocorde, pur se piacevole esteticamente. Con « Mulgrave Street » il segno si fa più nitido, specie nella dolce « Iron and Stecl » con buona performance flautistica e vibrazioni giusto sottocutanee... eppure ci sono dei passi avanti, per una via blondeliana che sembra restar la stessa e che non sappiamo -dove conduca, M. B. Chllli Willi & the red hot Peppers: Bongos ever Balham (Philips) Visti con i New Riders of the purple Sage ad Aylesbury, ChiJJj Willi vivono in un simile angolo, e della terra inglese conservano ben poco. Vogliono essere un gruppo da ballo, fanno rock 'n'roll, boogie e molto, molto country e questa prova si pone largamente al di sopra di ll!tti i recenti passi revivalistici, da American Graffiti in poi. Soprattutto perché già prima di incidere, Chilli Willi era una leggenda del pub rock ed anche qualcosa in più, convinti fino in fondo di quella musica che fa star bene, davvero, e basta. Niente smania di denaro, quindi, solo una dannata voglia di suonare 61 cose semplici. Ed al momento di scegliere le restrizioni ed i consigli e gli incoraggiamenti della Casa, Chilli Willi ha preferito smettere di esistere. Bongos over Balham è quello che è, un ascolto tirato, Deserr Island Woman, Breath a Litrle e molto altro, persino Jacqui Mc Shee e Red Rhodes e Jo Ann Kelly fra le righe e nel blues fittissimo di Just Like che Devii. Meglio che il gruppo fosse rimasto, ma era anche da anni che tiravano calci per avere un contratto discografico. Dei soliti, purtroppo. M.R. John Lennon Rock 'nroll • Emi Nuovo album da Mr. Lennon di cui la copertina italiana non ci da alcuna indicazione sui musicisti che hanno collaborato a realizzarlo. Sappiamo soltanto che John Lennon e Phil Spector hanno arrangiato e prodotto tutti i brani tra il '73 e il '74. John aveva a suo tempo più volte dichiarato che il suo amore per il rock'n roll classico è di tipo tradizionale - come i nostri genitori amano il fox trot così io amo il buon vecchio rock'n roll. Questo album, anche se un po' in ritardo sulle analoghe operazioni tipo ShaNa-Na, è la prova tangibile della veridicità della affermazione: l'imoostazione diabolicamente rock della voce, la capacità dimostrata di rimettere al mondo con originalità questi classici, tutto rivela un amore onesto e irrazionale del periodo. Questo album non contiene tentativi di intellettualizzare il fenomeno, solo vecchio e puro rock suonato da una mano certamente oggi diversa per l'acquisita esperienza ma ancora sostanzialmente semplice come le canzonette incluse. Stand By Me, Bonie Moronie, Bring [1 ali Home To Me tutte al naturale ma suonate da beatle John e quindi ovviamente reinventate. Jabula-Jabula Caroline D. M. In brevissimo tempo la Virgin va riempendo i propri vuoti di repertorio con nuovi contratti e r gli stili cominciano ad essere ormai quasi rutti presenti nelle sue scuderie, tutti naturalmente nella versione più sofisticata e origisale che Simon Draper, il talent scout della Virgin sembra sempre riuscire a scovare. Questa è la volta del sound 'afro' con Jabula e la loro musica con radici africane debitamente occidentalizzate, percussioni e fiati arrangiati in ritmi di danza cerimoniale e una voce corposa alla Makeba degli anni migliori. Se Jabula racchiude molta più freschezza di idee che gruppi più snaturati come Osibisa è vero pure che il gruppo ha ancora bisogno di arrotare i denti: nella Virgin Records non c'è problema, esiste per questo l'etichetta Caroline a prezzi ridotti (ridotti anche i costi di produzione a giudicare dalla incisione non certo brillante) che consente alla casa londinese di sperimentare i nuovi gruppi che va via via scoprendo contenendo le spese. Una trovata inrelligenre che dovrebbe prendere ad esempio le nostre case che spendono pacchi di soldi per produrre anche tutta una serie di dischi che poi rimangono nel cassetto di qualche discografico. Dan Fogelberg Souvenirs . Epic D. M. Dalla scuderia degli Eagles ci arriva un ragazzo amante dei boschi, della pittura (è sua l'illustrazione dell'interno di copertina) e manco a dirlo del suono acustico e dell'armonia stretta. L'album è composto di immagini poetiche da cui il titolo Souvenirs (Ricordi) quasi tutte datate due o tre anni fa in cui Dan si cimenta in uno stile dolce a volte preteso, spesso spontaneo. Ci vengono in mente ad un certo punto C.S.N.&Y. e stiamo ancora formulando il pensiero quando fra le note di copertina notiamo il nome di Graham Nash fra quelli dei collaboratori. In effetti un certo tipo di country rock ha ormai conquistato un pubblico talmente vasto che si deve essere formato un giro di soldi tale da permettere a vari talenti di venire fuori il che è a volte un bene, spesso un male. Nel caso di Fogelberg ci troviamo di fronte ad un album onesto con immalliTHEERICBUROONBAND

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