Genesis: musicaepaillettes Gradisca, prego. Il concetto di musica come spettacolo è in tavola: Genesis. Ovvero: la vera musica è pailletes, palloni gonfiati ed altro ancora Quando apparvero sulla scena italiana la disinformazione discografica che allora regnava mi spinse a considerarli un act di recente nascita, una nuova emissione positiva della sorgente musicale anglosassone di colore post bearlesiano. E si ascoltavano a lungo i Genesis di « Trespass », con piacere anche: non si conosceva il primo « From Genesis to Revelation » tenuto nel cassetto dalla Decca, ed il suono di quella prima uscita ufficiale aveva molto dell'ultimo, affascinante spirito romantico e violento dei Crimson, e le armonie apparivano lievi e sofisticate, rap- . prese attorno alle voci ed ai mellotrons ... « Trespass » come opera piena di decoro e di freschezza, fragili strutture di un'architettura fatta trepidazione e linee curve ... insomma il suono inglese che prendeva forma in una delle 36 sue direzioni attuali. La «Decadenza». Pressato dall'innocenza del fatto, e dal felice entusiasmo che andava nascendo attorno alla formazione, anche il nostro giornale narrò ( tanto tempo fa) dei Genesis e dei loro abbaglianti colori acustico-sinfonici, dei primi travestimenti di musiche e di cuore, del sorgere di una nuova stella: e qui non stiamo a dimenticare le buone vibrazioni raccolte sul palmo di una mano nei traboccanti ed inquieti versi di « Nursery Crime ». Erano pur sempre « vibrazioni »: ammesse come tal.i, giustificavano l'esteticità di una musica che, a ben filtrarla all'occhio dell'esperienza non sfuggiva come arida nelle venature più importanti, cioè nei suoi significati socio-politici: fermi restando come prettamente estetici quelli di contenuto tecnico musicale. Ecco il tentativo che queste righe perseguono: cercare i Genesis non tra le maglie dello spettacolo o dell'apparenza, ma proprio alle fonti, alle ragioni dell'ispirazione e dell'espressione.
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