chiamare un gruppo di Dog with Scars. Non facile. Passaro. Ed Eric canta, ama, lavora, nel venro e nella realtà di quesri giorni da cambiare. JackBruce Sembra di essere tra le mura calde di una chiesa, canti strani vengono dagli affreschi e la visione è maestosa ... Jack Bruce, musicista, dipinge, oggi. Ha smesso di suonare la musica di un tempo, ha tra gli occhi il segno cli una nuova armonia, rivoluzionaria e facta di amore. Le occasioni che abbiamo avuto di incontrarlo sono andate sprecate miseramente; dal Palasporr con West, Bruce & Laing alla formazione raccogliticcia di Graham Bond, Jack Bruce non può avere un buon ricordo delle sue esperienze italiane e noi lo andavamo giudicando, boera e risposta, negativamente, finito sorto i colpi dell'hard rock piL1deteriore, schiacciato dalla mole cli Leslie West o, peggio, sepolto tra le ceneri cli un sanatorio americano, come sono belli e puliti i grandi manicomi americani, il sistema li usa come case di riposo per gli uomini della acid genera tion. Bruce va a riposare socco il cielo californiano e ne esce sconvolto, in senso giusro: il cambiamento ha del miracoloso, perfettamente integri il cervello e la voce, non possiamo entrare nelle sue vene per vedere che sangue vi scorra, non sarà più solo alcool, e quanto cogliamo dall'uomo « usciro dalla tempesta » dell'ultimo album è qualcosa di finalmente nuovo, positivo sotto ogni aspetto. La musica è divenuta dolcissima, sacrale, limpida ed aerea come non mai, ci sono passaggi intrisi della sconvolta dolcezza « Cream » come « Keep It Down », giorni di amore per una grigia Inghilterra raccolca in un angolo per terra tra spu ci e sporcizia, e poi lavata e bendata nelle ferite, fa tea entrare nel luogo sacro della nuova armonia, la stessa che impone a Robert Wyatt il suo « Rock Bottom » e la stessa che parla con il linguaggio dei Popol Vuh ciel Florian Fricke maestro. Ed ecco il suono si trasforma e si apre, ed il basso non è più la dominante, il carattere dell'artista, ché qui si asco! ta i I Bruce clentro la cempesra e fuori cli essa, incavolato a morte e felicissimo di esserlo, convinti-ssimo dell'amore e perdutamente innamorato della foresta che lo circonda, ed i suoni, sensazioni di spazio, spavenro, gioia, raccolti in due facciate splendide, come sarà difficile ascoltare nuovamente. « Out From The Srorm » è un capolavoro, ma non opera esclusiva di Jack Bruce, piuttosto la somma degli sforzi della generazione di artisti inglesi trapiantati in America, il portare nel cuore le sofferenze di una vita ed avere il coraggio di cantarle da lontano, con parole 32 incredibili, testi stupendi che vengon giù come colori dJ una tela espressionista. 1 capolavori... « Pieces Of Mind », « One » la ballata di quando l'amore « riposa in una dolce memoria » e i versi sono tristi il suono diviene gioioso e si insinua tra le vene, sale dolcemente e poi discende, voce, batteria, basso, pianoforte: il tutto ha il sapore del Maestro, ma Jack non lo è ancora, un Maestro che indica la Via, ha un passato corroso e pieno di sassi, il tutto va espiaro, pure se la Via è J..>resa chiaramente, senza mezzi termini. « Kep It Down » ancora, e « Keep On Wondering », « Running Through Our Hands », « Timeslip » apparentemente dura, chitarra in primo -piano a dialogare acidamente con le percussioni, poi il basso si distende e prende corpo. Poche righe, giusro il tempo di ascoltare un album. Di Jack Bruce e, era i suoi occhi, il segno di una felicità ritrovata.
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