ro superiorità, dato che gli ufficiali sono tutti virili e ardenti amatori latini ». (Lettera spedita ai giornali nel maggio '74 ). Le testimonianze su questo tema giungono a decine, ne abbiamo scelte due e deleghiamo a queste il compito di far risaltare la particolare drammaticità della situazione attuale. « ...Erano le 11,30 di sera, il solito codazzo di ufficiali e graduati stava facendo il contrappello, cosa ignobile che serve per vedere se qualcuno è scappato, quando un ragazzo della mia compagnia, perde i sensi e sviene. Grande confusione, ci stringiamo intorno per vedere cosa succede, per sapere; saira fuori che questo si «drogava»; è sufficiente per etichettarlo come anormale, lo portano con delicatezza da elefanti in infermeria, di lui non se ne saprà più niente. Ma non finisce qui: la mattina dopo il capitano ci fa radunare per parlarci. Dice testualmente: « Jl ragazzo si drogava da tempo, voi sapete che è una esperienza che se fatta più di una volta fa perdere ali' ù0mo la virilità. Anche per questo sarà denunciato, uno non permettersi di buttar via cosl questa dote tutta itali.1na. A parte le considerazioni ovvie sul caso si vogliono chiudere gli occhi su una realtà più che consistente in caserma ». « Gli unici giornali che vendono allo spaccio sono quelli pornografici, le camerate ne abbondano, diventano anzi ottima merce di scambio per entrare nelle grazie dei superiori. Quando uno non ha niente da fare si butta in queste cose, sono un buon strumento contro la noia. D'altra parte in posti dove convivono ottomila militari e tremila abitanti, non si riesce fuori a scambiare una parola, a meno che non si sia pieni di soldi, con una ragazza. Le scene da vignetta, qui in Friuli, con dieci militari che cercano di « abbordare » una qualsiasi cosa, basta che sia di sesso femminile (alla faccia del femminismo, purtroppo), sono una realtà da accettare. Le licenze sono poche, se si è molto fortunati si va a casa ogni 50 giorni, a vent'anni non basta. La noia « Datti da fare arnva il capitano». Si sente dire che il militare si potrebbe comodamente fare in tre mesi, che durante gli altri undici in pratica si fa poco o niente, ci s1 instupidisce aspettando il congedo. « Scenette comiche sono quelle degli uomini di ramazza (in gergo militare significativamente chiamati di corvée), li vedi tutto il giorno in tuta mimetica con un carretto da spazzini, mentre avanzano a centimetri. Quando scorgono una cartaccia, se non c'è qualche graduato nei dintorni fanno finta di nulla. Se invece sono costretti a farla spari re litigano un 'ora per decidere chi dei due deve raccoglierla. Alla fine uno si china con movimenti da malato di schiena. 21 Non lavorano loro che ricevono regolare stipendio e si deve lavorare noi che si prende 500 lire al giorno? Mi ripete sempre Elio. Chissà che direbbe Elio se sapesse che nel ~amplesso delle FF.AA. si hanno 1063 generali mentre la legge dell'organico ne prevede 327. Si mantengono cioè 736 generali inutili che prendono stipendi varianti dai 4.520.250 lire a 6.027 .000 lire annue. (Granco Gesualdi « Signornò»). Qui la deduzione è logica, per 736 generali inutili, migliaia e migliaia di soldati di leva, oltre che ufficiali e sot• tufficiali di carriera, impie gati in incarchi non tendenti alla funzionalità, ma a dar l'impressione di aver qualcosa da fare. Ecco quindi lavori semplici e sbrigativi compiuti con dispendio di tempo ed energie allucinanti. Basta che la forma sia salva, basta non essere trovati da un capitano seduti o a chiaccherare e scartare sull'attenti se arriva un superiore. Può sembrare una contraddizione all'interno di quella che dovrebbe essere la macchina più pronta e funzionale dello Stato. Rientra invece in quella logica dell'esercito che vorrebbe il soldato abbrutito dalla noia, incapace di pensare, di prendere contatti con gli altri. « Le ore più tristi sono quelle della sera, a parte le varie malinconie di vita passata, a parte i sogni fantastici di quello che faremo quando avremo finito, entri in queste enormi camerate e vedi persone a letto che cercano di dormire, altre in gruppo che bevono. Se non reagisci in questi casi, cioè sempre, sei fregato, devi buttarti nello scherzo, nella discussione, devi cercarti il gruppo, da solo non gliela fai. Non puoi uscire, fa troppo freddo qui, e poi dove vai? Nelle città militari non c'è spazio per la creatività». Propaganda politica L'articolo 47 del regolamento di disciplina militare dice testualmente: « Ai militari in attività di servizio è fatto divieto di svolgere attività o propaganda a favore o contro partiti politici ». « Cari Consoci e cari colleghi, nei giorni 7 e 8 maggio p.v. dovremmo accedere alle urne per eleggere i Deputati e i Senatori che faranno parte del nuovo Parlamento ... (il militare) si mantiene al di fuori e al di sopra di ogni interesse politico fin quando ciò non contrasti con i Supremi interessi della Patria e con quegli ideali ai quali i suoi componenti conformano sempre pensiero ed azione. Premesso quanto sopra e fermo restando che ciascuno di noi darà il suo voto secondo quello che la propria coscienza detta, credo di adempiere ad un preciso dovere, per quello che si riterrà di farne, nell'indicare i nomi di quei candidati per Roma e per il Lazio che hanno già dato prova interessamento per la risoluzione dei non pochi problemi della nostra Difesa e del-
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