Muzak - anno III - n.01 - aprile 1975

1nente elastico in fatto di idee musicali, riuscendo a passare agevolmente dalla Third ear band a Shawn Philips e addirittura a Elton John e a Nilsson. Comunque, Buckmastet a parte, Esposito è uno degli esponenti più rappresentativi di questo « Naple power » che si sta sempre più confermando come il filone più fertile della nostra nuova musica. In ogni caso la matrice napoletana, in questo nuovo album, è meno vistosa, e si rivela più che altro nel carattere e cioè nella disposizione di gioco, nei rapidi cambiamenti d'umore, nella quotidiana confusione tipicamente napoletana tra dramma e ironia e nel ritmo stesso che diventa una voce modulata complessa, piena di sfumature, più latina, insomma, dei corrispettivi anglo-americani che vengono in mente ascoltando il disco. Ed è proprio questa linea percussiva calda e modulata che fa da perno in tutti i pezzi, arricchita dalle sovraincisioni con numerosi contrappunti amalgamati al punto da diventare una unica continua voce solista, a sua volta integrata alle tastiere, anch'esse usate in funzione percussiva, e qumdi agli altri strumenti o agli interventi vocali (di Bennato ...) un po' alla maniera dei Weather Report. In conclusione è un disco estremamente pulito, lineare, a tratti anche divertente, come nel breve pezzo «Breakfast» (che è un po' la Napoli moderna suonata da un « pazzariello » che gioca col computer). Un disco con una netta disposizione al gioco, inteso come ballo o come festa, come sberleffo o come gusto della citazione rivoltata, o, infine, come invenzione. Un disco che darà di questo vero « rock mediterraneo » oramai abbastanza maturo per estendersi e non esaurirsi in episodi sporadici. g.c. Lachitarrdai JohnMcLaughlin D. Qual'è la marca della tuit chitarra a due tastiere che usi? R. Si tratta di uno strumento particolare: una tastiera a 6 corde e una a 12. A me piace particolarmente suonare la chitarra a 12 corde per la sua particolare sonorità. Così all'inizio della mia carriera utilizzavo due tipi diversi di chitarre: ero costretto a cambiare continuamente strumento per adeguarmi alle esigenze dei singoli pezzi. Un giorno poi mi sono soffermato su un saggio tecnico sulle chitarre e ho scoperto il tnodello a due tastiere. Adesso è molto più facile per me suonare! D. Qual' v la marca della tua chitarr~,? 51 R. « Rex Bogue »; la costruisce un mio amico che vive in California e costruisce le chitarre in modo molto artigianale. Per la mia chitarra da concerto ha avuto bisogno di più di un anno di tempo per realizzarla e perfezionarla, il suono è incredibilmente fantastico... quasi irreale. Inoltre ha disegnato sulla tasti era dei fiori con la madreperla; è più un'opera d'arte che una chitarra da concerto. Tutto il complesso elettrico interno è d'avanguardia: ci sono dei nuovi microfoni appositamente adattati, un amplificatore speciale per ridurre il ruolo degli amplificatori esterni, tutto per dare più sonorità allo strumento. Ci vuole anche un amplificatore e degli effetti, come per le chitarre normali; ma questo non sminuisce i vantaggi e il piacere di possedere e suonare una chitarra dalle così grandi possibilità. D. E' il tuo amico l'unico a costruire buesto tipo di chitarra negli U.S.A.? R. Non solo negli U.S.A., ma nel mondo. E' l'unico a costruire questo genere di strumento specializzato per i vari musicisti. Adesso sta costruendo una chitarra a due tastiere gemelle per Miroslav Mitous (ex bassista dei Wether Report): una chitarra stupenda che avrà una tastiera a sei corde ed una tastiera basso a quattro corde. E' incredibile! D. Esiste una grande diffe. renza tra la tua chitarra e quella elettrica classica? R. Certamente questo si può del resto sentire dalla musica; in più la mia chitarra ha modificato l'uso di certe strumentazioni sul palco. Prima avevo un piccolo Marshall ha con un'ottima sonorità e molto potente. Adesso l'amplificazione e gli effetti bastano ampiamente a dittondere la musica sulla scena.

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