alla creazione ed alla gioia cui ci rendeva partecipi ogni volta che tornava al cuore della Madre con ogni nota? Il fuoco Il fuoco è « Voodoo Chile » ed il passaggio di energia tra sole e fuoco è naturale: immaginiamo che l'uomo abbia in sé la possibilità di uscire dagli schemi della logica per un attimo e che, pure, sia costretto a vivere nello stesso ambiente naturale della sua esistenza: l'effetto sarebbe lo sguardo al sole, l' effetto sarebbe la nascita del fuoco ... Hendrix, in un album che abbiamo detto mai pubblicato, forse un « Dedicated to the sun » che mai uscirà per i tipi della Polydor raggiunge la creazione totale, l'amore lo porta in mezzo alla gente e la scuote, ma abbiamo di certo le centinaia di incisioni, le volute e le apocrife, ed i film, le immagini che giungono al cuore ed il sapore di Berkley ancora in bocca, un latte che abbiamo ricevuto conservato ed instupidito dalle mammelle del sistema, un'industria che dell'Hendrix ci regala oggi il quadro-meraviglia, l'icone votiva da appendere sul letto delle nostre sensazioni segrete ed inconfessabili. Da qui il quadro del Jimi sbagliato: da qui la macchina ingegnosa che ci spinge a considerarlo un semidio, un mai esistito a cui rivolgere il pensiero talvolta, giusto per purificarci delle scorie quotidiane, ma in questo modo l'uomo ed il fuoco finiscono nella cenere e non è giusto. Hendrix è tutto raccolto nella narrazione dei primi albums, « Axis Bold As Love», « Are You Experienced », « Electric Ladyland » e poi in una triade misconosciuta e tenuta a freno dalla critica razionale e pulita, « Isle Of Wight », « Rainbow Bridge » e « Cry Of Love », ciao amico, sto cosl bene a rivederti ancora e possiamo vivere tutto ciò 25 che abbiamo scoperto ed ancora la creazione, Jimi nasce ed ha paura che il mondo non lo veda di buon occhio, ma di che cosa hai paura, la strada giusta è aperta ormai da anni, Ezy Rider, sei libero di andare dove vuoi ed il mare, vai sulle onde ... Hey baby, where do you come from?, nessuna barriera e lui stravolto, grande in ogni nota ed ogni frase, con la genialità che ha sempre posseduto ma che non si è mai vantato di avere. Dove fosse poi il genio, non saremo certo noi ad indicarlo, semplicemente perché impossibilitati a descrivere le sensazioni che dal suono hendrixiano emergono, e stiamo parlando in termini razionali si noti tra le righe maledizione, giacché il « solo » o meglio l'espressione individuale di un artista crediamo sia tutta raccolta nelle righe di « Machine Gun » o di qualsiasi altro pezzo questo non ha importanza, ed in effetti dobbiamo notare come forse due volte nella storia della musica moderna questo sia accaduto prima con Charlie Parker, poi con Jimi Hendrix, file comuni di interminabili sensazioni politiche, sociali ed umane a sposarsi ed a godere tra loro, mentre l'artista e l'uomo muoiono a braccetto, lottando sino in fondo contro il vizio assurdo e maledetto del successo, dell'incomprensione che ne cleriva, della sofferenza e della gioia. Parker ed Hendrix, quando di questo· parallelo scrivemmo circa quattro anni fa l'effeto fu quello di farci prendere per degli imbecilli, ché la critica più acuta rifiutava il rapporto dal proprio punto di vista elitario e classista, qui le righe son libere e possiamo parlare di Charlie e Jimi quasi fossero tra noi a suonare, a gettare in faccia rabbia e livore, a sgusciare fuori dai costumi di scena costruiti a bella posta, a sfuggire da quell'essere marionetta che
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