Credo ancora che il vento passi tra quei capelli senza scompigliarli, ricevendo da essi quelle onde di energia e di amore che vivevano solo un palmo il viso del dolce Nick. E credo anche che la mancanza di Nick sia una questione di pochi attimi, giusto l'accorgersi della presenza immutata della sua musica, il prendere coscienza dei miracoli dentro di lei, respirarne il profumo a pieni polmoni e con un grazie grande un mare dalla bocca... Nick dorme ed è ad un risveglio pronto a portata di mano al sole di sabatò o nel cuore di una bambina, mentre il sole ti aiuta a decidere quello che devi fare nel tenere un occhio puntato alle stelle: è un suono meraviglioso colto sul selciato di una chiesa una figura di Buddha impagliata nel sangue di un compagno, un'armonia dolcissima voce di angelo ed immagine che si sdoppia nello spazio ed il tempo che non ha più ragione di esistere e tormentarti... e lo puoi amare, questo tempo, cosl come Nick Drake - quasi nel silenzio - ci ha detto una volta. Proprio ora, e con tanto ritardo, parliamo di questo ragazzo dal magico alfabeto di amore fatto note, di un folksinger e del suo suono che giunge dalle anticamere della felicità triste, di un autore schivo dall'evidenza quotidiana, di un uomo giovane che ha portato in spalla il segreto di raccontare se stesso e lo specchio dei suoi occhi in una scrittura a cristalli, a rifrazioni dolci e magnetiche... ed in sole tre comunicazioni diritte al cuore. Five Leaves Left e Bryter Layter e Pink Moon gioielli di un linguaggio che ha il sapore di una pipa raccolta tra le ceneri o la magia mito realtà di una scrittura indecifrabile e pure piena di energia: opere il cui calore risiede tutto nella voce disciplinata ed ipnotica di Nick, nella strumentazione raccolta Nick Drake e che il vento si sciolga nell'amore sulle sue labbra e nel dar colore e causa al suono con i mezzi espliciti della dolcezza e del purificarsi stesso delle armonie. E che Nick Drake sia un grande della musica moderna questo basta scoprirlo nelle sue composizioni rarefatte, quasi invisibili, tanto filiforme e tenue è la costruzione su cui poggia il suo Tutto, tanto più grande è, invece, il modo con cui le cose ti vengono porte, con un'insistenza dolce e suadente e con una filosofia personale davvero sconvolgente... « Questo fiume è cosl sconosciuto che non se ne conosce neanche il nome » e Nick canta del suo fiume e del suo parlare con lui alla luce di un crepuscolo e narra della sua passione per Mary Jane senza eufemismi ed incertezze, puntando diritto al sodo di una poesia solida e pulita ... Five Leaves Left è una prima opera, datata '69, che racchiude in sé ogni gemma della bontà umana e musicale drakiana ed è incredibile l'accorgersi di trovarsi dinanzi a piccole gemme incastonate in un solo grande gioiello perché il suo è sempre penetrante e giusto nell'equilibrio dell'elettroacustica e del mercato celeste di parole dolcissime... « Time Has Told me », « Day Is Done », « The Thoughts Of Mary Jane » e su tutte « The way to blue », narrate a calligrafia minuta e comprensibilissima, interrogazioni romantiche e sconvolte, forse una paura innata, quella di non poter dire sino al fondo tutta la verità, forse la fatica di comunicare... nella vie del blue ... 16 ...chitarra, pianoforte, archi contenuti in un fazzoletto intriso d'acqua e zucchero, questo il Drake della sua musica. Sempre. Anche nello splendido « Bryter Layter » gli incantesimi vivono un'altra volta e ne sentiamo l'ansia farsi più pressante, più accesa, cercare di scoprirsi nell'assoluto ... ché l'uomo e l'artista muovono passi più maturi nel circo magico della conoscenza, e nella consapevolezza di non conoscere ancora il Nulla - la cosa più importante - ed il senso in fondo panico del suo carattere viene tuttavia cancellato in composizioni che lasciano il cuore aperto solo ad una gioia triste e coerente, non certo alla paura del vedersi tingere le sabbie del cervello di rosso e poi nascondersi nell'ombra... con Nick questo viene a galla, è vero, ed in fondo è semplice scoprire in lui l'artista sconvolto ed intimista al massimo, il classico essere schivo, forse, anche dalle persone, l'individuo alle prese con la propria sottile continua sofferenza da trasformare in gioia pura per gli altri e quindi per sé. John Cale, Richard Thompson, Dave Pegg, Chris Mc Gregor ed altri geni dell'ambiente inglese contemporaneo lo accompagnano in « Fly » « Poor Boy » « Northern Sky » « Sunday » «Hazey Jane» e son tutti capolavori ... solo da sentire. Poi l'ultimo tracciato lieve di pensiero « Pink Moon », opera più ancora personale delle precedenti, lavoro di acquisizione completa del pensiero rarefatto, magia di un momento portato all'infinito del tempo ... Drake ed i suoi colori cosi leggeri e le pennellate di suono tanto vicino ai Grateful Dead di Jerry Garda quando era ancora Maestro e la strada tutta da percorrere nel viaggio dell'io libero, e molte sono le parti che legano ancor più fermamente l'artista alla natura ed all'osservazione flebile e dal sapore di incenso, il corpo di un filo d'erba restituito alla sua sconvolta bellezza dalle parole di un poeta ... e che la vita sia anche tempesta ... Hai visto la luce degli alberi - dimmi quello che vedi mostrami quello che hai da mostrare se conosci la strada - guidami e che sia il suono della tua voce a guidarmi verso le stelle. Maurizio Baiata
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