I CAN STAND A LITTLE RAIN-JOE COOKER (CUBE RECORDS) Qualsiasi rpossano essere i problemi attuali di Joe Cocker come intrattenitore (,cronache del •la sua recente 1ournee in L. A io vog•liono sconvolto e senza alcun peso sulla scena) questo suo album ce lo ripresenta, r,ivisto e corretto, ma parecchio lontano dall'essere finito come <:a!ltante. Cento Joe non è più l'-allegrotriag·ico trascinante clown di Mad Dogs and Englishemen e chiunque si aspetti da questo suo disco l'atme-sfe~a festosa e circhequestregg,iante dei tempi del Cocker (Russel Power? ci "lien fatto a questo punto d,i chiederéi)- avrà una sorpresa e g,rossa pu,re. Joe rientra dopo un periodo doloroso della sua vi•ta nel corso del qua-le ha pagato di per· sona lo scotto di un successo magari un po' troppo facile ed improv-viso ohe lo a,veva trovato im::,reparato a d',fendere la propria sensibilità. Già nel film « Mad Dogs .. proiettato anche in Italia avevamo visto come tu.Mo il ,gioco cominciasse a pesare a Cocker. La tournee in l,ta•lia tu 4a confenma del sospetto d•i un'artista in crisi che non riuso;va addirittura più a dominare fisicamente la imponente stru,ttura musicale che g·li era stata creata attorno; le due batterie, il coro d•i 5.000 fanciulle, le sezioni d'ottoni, gli organi, i pianoforti tu,tto sembrava schiacciare 1a verve stanca d•i Joe ohe fati<:ava dolorosameme .per rimanere il sogget- •to del discorso. A ques10 dolore, di cui non tutti si accorgevano allora, questo ,L. P. è un tributo creato con la coscienza di mostrare una faccia di Cocker magari triste e meno popolare ma senza dubbio più vera. Questa è la pecu- ,liarità del disco e forse anche il pregio suo fondamentale. Diversi sono gli autor•i che hanno contribuito al mosaico musicale che attraverso composizio etereogenee tra loro rende invece con omogeneità la personalità dell'uomo. I testi raccon,tano tutta I' angoscia della vita tra uno show e l'altro: nel brano Guilty (Colpevole) Randy Newman presta le parole ,per cantare il senso di colpa di non riùscire a tenere testa ai propri impegni « Perché non faccio mai/quanto dowrei... .. è più oltre « ... Ci vuole tanta medicina/per fingere di essere di-verso da quello che sono ». La condizione intossicata viene quind,i fredda• mente _messa a nudo e non si può fare a meno di commuoverci quando la voce straZ!iata ci canta nel-le orecchie • Non dimenticatemi • dal brano • D1mt' Forget me• di Harry Ni·lsson. Ci sono anche un paio di tentativi di resuscitare il vecchio ,personaggio ma entramb,i cadono nel vuoto e quando Joe ,prO"la a cantare I Ge1 Mad, ,scri•tta da lui stesso con Jim 1Price, la sua ,yoce fa inwidia aMa giovane Regan ne « L'Esorcista ». Molto più be1He suggestivi sono i brani slow che costituiscono la strutlura portante del disco (questo hon è un album rock'nroMante). Commovente è You Are So Beauty,ful, scritta da Billy Preston, che conti,ene nel finale una nota ir· raggiungibile per Cocker, ed eccolo lottare, sfotzarsi, gettare •la voce il più in alto possibile e in fine faMire. E' un es-pediente (perché di espedien.te si tra,tta) che ferisce l'orecchio dell'ascoltatore ma è proprio I' ef;fetto voluto dall'autore che anco,ra una volta vi.loie mettere ·in risano la fragi~i,tà di questo artista spremuto. Una nota sul retro di coperti· na, 'Ringraziamenti speciali a Joe Cocker', ci da una dimensione di quanto il nostro fosse 'fuori' nel corso delle registrazioni e •in qualche modo spiega anche la distanza già rilevata tra voce e orchestrazione. D. M. ERIC CLAPTON-461 OCEAN BOULEVARDS (RSO • Records) Suonato bene, cantato con decente discrezione, composto di brani scritti da altri, parecchi anche di sicura presa come I Shot The Sherrif di Bob Marley o I Can't Hold Out, tutto sommato questo album non ci sembra avere alcuna caratteristica per uscire dalla massa della produzione discogr8Jfica più recente specialmente se si considera che ne è autore quello stesso Eric Olarpton che solo pochi anni fa introduceva un modo tutto nuovo di suonare I-a chi,tarrra. Un album facile, ,leggero, piacevole ma assai poco interessante: un album d•isintossicato come il suo autore. Tanti auguri Er,ic e... ad res maiora. WAR CHILD-JETHRO TULL l Chrysarlis) D. M. Buon vecchio la-n, ma a chi ser,ve questo disco? A noi no, e tan-to meno a te. Che fine hanno fatto i tempi in cui ci svelarvi nuove possibi'iità del •rock ed er·i un pioniere ogni volta soffiavi in quella canna? Poi il plauso popolare ti ba dato al cer,veltlo (e pure al certVelletto) e hai cominciato a fare musica per i nostri fratelli ancora teen-agers che and,atVano in visibilio a vederti bilanciare su una sola gamba come ,un pavone tu,tto pieno di te. L'ultima volta che ci siamo vis,ti ti sei addirittura portato dietro un pa•lombaro, quasi che avessi bisogno di strappare I' ap,plauso a tutti i costi! Poi è wenuto Passion F\lay, te 1o hanno stronca,to, e tu ti sei ritirato offeso coi cri,tici di tutto il mondo. Credevo c,he avessi cercato di, metter·e giudiz-io in questo tempo, e invece eccoti qui con fennesi,ma svioJ.inata a base di tepi scontati, acco~di scontati (e scontato è onmai pure il tu0' modo di cantare) per venirci a propinare una serie di par-ole messe •insieme da una fantasia congelata dal temrpo di Aqualung. Sei proprio sicuro che è stato quanto avevi da dir<:i dopo questa lunga separazione? D. M. I NOMADI INTERPRETANO GUCCINI (8MI) Oper•a pt,lita ed importante, la- )IOro che apre a<l una tradl:z,ione, quella gucciniana, che t'ar- ,tista emi1liano, pa,rco e sincero nel giusto, r,ischia nel s·uo silenzio di far trascolori re pericolosamente. Ben vengano •le rein,venzloni, se di gusto e di forza ... i Nomadi optano comunque per i! Guccin•i più fiabesco e pu-lito, rinunciano a queltl'aspetto vagamen,te politico pro:prio del cantautore, per toccare qua e là proprio i•marqini « letterari .. di queMo strano modo di cantare f,a vi,ta quotidiana... ma non sarà i,I tempo a-ndato a ,garMe,ggiarenei solohi, né le amarezze d·i rapporti inuHl·i e 4o s.perpero del ,proprio seme menta:le, piuHost9 l'osser,vaZ!ione indiretta ed i•I can,tare puntuto, a-Ila Buzz-a,ti... troviamo ql)indi «Asia», « M Vecch•io ed Mbaimbi.no», " La coll•ina », " La Canzone deMa Bambina portoghese »... ed aH•ra realtà fanta, stica, per suoni sufficientemente eleganti e lo spirito vocale immutato, l'espressione triste, la psic,ologia vera ... M. B. ASH RA TEMPEL WITH TIMOTHY YEARY: SEVEN UP (KK/PDU) Un album che è fedele testi,mo- ,nianza della ri,vol-uzione socio• musicale tedesca degli ultimi anni, la volontà di uscire, dal ghetto ideologico trasposta in musica, sulle intenzioni del padre-acido nm Leary, sino alle soglie del1la musica elettroacustica, e " cosmi,ca » come erroneamellte vien detta. " Seven Up» raccoglie il gioco caleidoscopico delle ,intenZ!ioni dei gr-uppi tedeschi d'avanguardia in solchi a tratti confusi a tratti i,Muminati, lo fa comunque con sincerità e spontaneità, data -la sua natura di regis•trazione dal vivo al festivail di Berna del '72, riprocessata in chiave quadrifonica e coraggiosamente proposta al mercato itali,ano. Prescindendo dalle successi,ve usci,te discografiche, Ash Ra Tempel tocca qui ,il vertice della propria Iibertà espressiva, elaborando definiti35
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