Muzak - anno II - n.13 - novembre 1974

Quando si parla di avanguardia arust1ca, generalmente si usa separare il discorso tecnico-teorico da quello pratico. Se ciò in musica, può andar bene per un'analisi, ad esempio, del movimento romantico o delle avanguardie storiche, senz'altro non vale a chiarire sufficientemente posizioni ed atteggiamenti più complessi ed ambigui. E' questo i·l caso dell'opera di Paul Hindemith, dove la struttura del linguaggio musicale si pone come limite necessario per l'identificazione di prassi e metodo. Riprendere oggi il discorso su Hindemith significa fare un bilancio dell'attuale situazione musioale teorica, ma soprattutto compiere una valutazione sulle possibilità oggettive di un suo ritorno in auge. Il primo spirito rivoluzionario della produzione hindemithiana (,lo stesso spririto che portò alla stesura della prima Kammermusik e dei Quartetti) era chiaramente sollecitato dal bisogno di modificare in modo netto e privo di compromessi, la « odiosa struttura » dell'orchestra classico-wagneriana; ciò comportava, anzitutto, l'eliminazione della ben nota pesantezza formale e della brilantezza tutta costruita, proprie dei Tedeschi di fine secolo; in secondo luogo, la riforma di Hindemith (cosi come quella, contemporanea, di Stravinsky) prevedeva l'impiego, o meglio, l'adozione onoraria, di formule e di schemi propri del jazz, giacché la nuova composizione dell'orchestra. assumeva, come elementi base, sezioni ritmiche assolutamente rinnovate, ed anzi, originali. A questa rivoluzione formale corrispondeva un idealismo tutto germanico (non dimentichiamo che il musicista non osò mai alterare la forma classica della sonata, né il contrappunto, e che si servi in quasi tutta l'opera per pianoforte e per organo, di esposizioni e strutture proprie del corale e della fuga); tuttavia la straordinaria portata dei suoi contenuti, specie nei giochi quasi-tonali, nei tempi spezzati e nella libera figurazione, conteneva dialetticamente in sé, la lucida consapevolezza di ciò che di Il a breve avrebbe significato la svolta totale nel costrutto e nell'anima del discorso musicale: la dodecafonia, e il susseguente crollo della tonalità. In tal modo, per un ben curioso paradosso, il giovane Hindemith, da sempre valutato come il negativo del Webern più radicale, si avvicina spiritualmente al gioco dodecafonico, secondo una linea ideale che prevede come punti focali ma intermedi, il pessimismo espressionista post-romantico (Berg) ed una sorta di ottimismo filofrancese (Messiaen). Ma di fronte al nostro giudizio, vi è un altro Hindemith: un musicista che dopo la defezione del 1940 si trasferisce negli U.S.A. e prende a scrivere musica profondamente borghese ed ostinatamente barocca; un razzista che, dimentico della sua ostilità al regime nazista, si scaglia contro il lavoro di Schoenberg, definendolo « sporca musica ebrea»; un formalista affascinante da un neoclassicismo immobi,le e pesante. In questo periodo della sua produzione, inoltre, tutti i fattori di rinnovamento, sia formale che di sostanza, che avevano caratterizzato la sua giovinezza, si sclerotizzano, ed anzi, divengono un pretesto per dare addosso ai rivoluzionari, ai dodecafonici, lanciando epiteti pressoché identici a quelli che i critici più reazionari avevano lanciato a lui. Ciò, se non si può interpretare storicamente, si spiega tuttavia mediante la valutazione di quel che la sua opera, già in embrione, presupponeva: la spinta rivoluzionaria del giovane Hindemith si legava strettamente ad una consapevole celebrazione dei valori di un mondo musicale diverso sì, ma regolato pur sempre da norme e strutture interne tali che, anziché autodefinirsi, finivano per identificarsi in modo esasperato col classicismo e con l'ideale romantico. Nessuno ci potrebbe, quindi, distogliere dall'idea che la vera maturità si esprima paradossalmente, in Hindemith, nella prima giovinezza artistica. R.G. 30 ,.. oente■,-er•n•• HINDEffilT DISCOGRAFIA ESSENZIALE SONATE PER PIANO N. 1 2 3 GOULD-COLUMBIA LE SETTE KAMMERMUSIKEN CONCERTO AMSTERDAM-TELEFUNCHEN SONATE PER ORGANO (1 2 3) PRESTON-ARGO MATHIS DER MALER VON KARAYAN DEUTSCHE GRAMMOPHONE

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