Muzak - anno II - n.12 - ottobre 1974

BLEr E la jazz Composer's Orchestra divisi in nuclei sonori interdipendenti che si alternano, si scontrano e sovrappongono sottolineando i vari _momenti in cui si svolge l'opera. A Bruce e Mc Laughlin, per esempio, è affidato il sound rock, a Don Cherry il raga, a Gato Barbieri e Roswell Rudd il peso degli assoli orchestrali e così via. Le voci, anch'esse dive11sificate, sono perfettamente inserite, caratterizzando liricamente le musiche. 'Escalator aver the hill' è per molti aspetti un'opera fondamentale. Innanzitutto perché ha esaltato ~il linguaggio intuitivo, irrazionale· che è sempre stato alla base della comunicazione· emotiva del jazz, portandolo ad una compiutezza mai raggiunta prima. Il linguaggio emotivo non è più solo la dimensione liberatoria dell'assolo in cui il musicista comunica improvvisando il suo mondo interiore, ma diventa una stmttura complessa, non più individuale, su cui si può costruire una rappresentazione completa di fatti ohe assommano le energie individuali in un tutt'uno che è il sottofondo emollivo alla realtà. Inoltre ha avuto il merito di far confluire in un unico, anche se molto vario, lavoro gran parte delle idee sviluppate da diversi musicisti nel corso degli anni '60. Una verifica, quindi, di una acquisita maturità dell'avanguardia. A sottolineare ,['elasticità e la disponibilità di Ca11la Bley, bisogna citare altre due opere non firmate da lei ma che, comunque, risentono chiaramente della sua pePsonalità: 'Liberation music orchestra' di Charlie Haden e 'Relativity suite' di Don Cherry. ln ambedue, - il primo dedicato ai canti politici, e il secondo in linea col primitivo orientale dell'ultimo Don Cherry - Carla Bley si dimostra capace di riusdre a trascrivere idee di altri, realizzandole perfettamente, senza con questo venir meno ai caratteri fondamentali del suo <stile. Recentemente per la nuova etichetta WATT sono stati pubblicati 'Tropiccac Appetits' e 'No answer' rispettivamente di Carla Bley e di Mike Mantler, due dischi, che rinnovano le atmosfere della JCO e soprattutto di 'Escalator ...'. Potrebbe essere una degna fine di un periodo e l'inevitabile inizio di un altro che aspettiamo con intresse. Gino Castaldo so e Zero si lascia spronfondare nel suo grembo fino a raggiungere il settimo cielo uno stato di perpetuo orgasmo conosciuto a folletti testadifumo come Nii-rvana Bénana (che è anche il motto di Banana Ananda yogi consumatore accanito di birra ohe accoglie i suoi discepoli nel Tibet col lamento: « Fatevi un-a Lager»). Ma qui la storia diventa complicaita ~ per la sua natura di frutto di una esperienza collettiv 1 è piuttosto difficile leggerla poi la musica è •parte j,nte· grante di essa e io mica posso mettermi a fischetta1·- ti i vari riff man mano eh~ vado avanti. Quanto al terzo disco lo hai appena sennito ma •spe,0 proprio che non venga fuori come l'hai sentito tu. In altre parole domani devo andare alla Virgin a chiedere più tempo per il misaggio perchè non sono molto contento della qualità di questo. Prima di suonare il synthy ·ero tecnico del missaggio e so che si può fare di megl,io E' una questione di solri e purtroppo la nostra musica incontra ancora diverse dif~icoltà nella mediazione col pubblico. Credo anche di sapere il pePChè: « nel '69 tutti «, fumavamo » ed erano conseguentemente il pubblico stimolante che \,~ esperienza musicale richiedeva e a quei tempi sono nate le gemme della musj. :a inglese. Nessuno aveva 1a preoccupazione di essere « cool » che ognuno sembra avere oggi. Ora abbiamo 11 revi,val del rochk'nroll che sembra marciare tanto bene con gli ettoUtri di birra e le tonnellate di barbi,turici che vengono consumati dallo spettatore medio della nuova scena musicale inglese. La gente sembra stanca di pensare e solo desiderosa di stordiPsi e ,la musica d<~i Gong ha bisogno cii una attenta partecipazione sensoria•le e cerebrale per esser..: fruita nel•la sua giusta tlimcnsione. Legalizziamo la maryhuana e complessi come i Gong cominceranno nuovamente a scalare le classjfiche. Cari tutli, eccovi alcuna tra le più belle pagine del giornalismo rock che spero riusciate ad apprezzare a pieno anche se appesantiti dal caldo afoso di Roma. Scommetto che quando leggerete questo n splenderà il sole. 1Mencre scrivo qui piove, (piove da sempre qui su e credo che sempre pioverà). Ma anche il tempo londinese ha il suo fascino e dovrei infatti tra un paio di set limane cominciare una ricerca sistematicq. per scoprir lo. Come stai Giaime? Sarai forse interessato ad apprendere che sono già passato attraverso tutti i vari stati dell'alcolismo e ho ormai una discreta dimistichezza col « delirium tremens » che riesco ad affrontare con disinvoltura anche sull'affollato treno del mattino nel reparto per nu.1 fumatori! Mentre ti scrivo vedo ragni dappertutto. Lavoro come un Negro! A proposito di negri tra un paio di giorni ho un colloquio con Wailers (mai intesi?) un gruppo giamaicano molto interessante dal punto di vista dell'impegno antimperialista. Stasera ho a cena Michael Pergolani (non come pietanza ma in veste di ospite) e il fatto mi sconvolge perchè pressuppone lavoro e.x.- t ra per preparare la medesima. ( L'i11vito è stato fatto mentre ero insidiato dal gi11 e tonic) Ora devo mettermi al lavoro. Vi saluto e abbraccio tutti e ci sentiamo e vediamo prossimamente. Danilo P.S. Noterete dal livello di questa mia che ho molto bisoRnO di riposo.

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