Muzak - anno II - n.12 - ottobre 1974

E la jazz Composer's Orchestra Il nuovo attuale revival delle grandi orchestre jazz ripropone, per l'ennesima volta, il problema della •varietà dei ruol,i e di significati che la musica può assumere. L'orchestra, infatti, da un lato ci riporta all'immagine tradizionale della 'big band' chiassosa e divertente, e dall'altro ad una concezione diversa che ha permesso ad alcuni pe:rsona'ggi di renderla uno strumento positivo di creazione e di ricerca di un nuovo linguaggio. Al-la prima immagine potremo ricondurre quelle 'big band' che non hannno altre pretese oltre quella di divertire, <li piacere ad un pubblico troppo raffinato per cedere alle lusinghe della 'canzonetta'. Oltretutto la fama di queste orchestre generalmente cresce rapidamente nei periodi di stasi, di transizione, per riempire i vuoti che si vengonoa creare logicamente nè1l'evoluzione musicale. E', in fin dei conti, l'immagine deJl'orohestra anni '30, cosl come naoque aH'indomani della grande crisi, quando la gente voleva divertirsi a tutti i costi per dimenticare la catastrofe economica e l'imminenza della guerra; la stessa immagine riproposta con formule più moderne, ma che comunque svolge un ruolo analogo. Parallelamente, però, è sempre esistito un diverso modo di intendere le possibilità e le finalità di una grande or• stra jazz. Le stesse orchestre, anzi, sono sta-te spesso portatrici di nuove idee o,' còmunque, hanno contribuito in modi e tempi diversi al formarsi di nuove tendenze e di nuovi stili. E' sufficiente, per questo, ricordare l'apporto fondamentale, in alcuni momenti-chiave dell'evoluzione jazzistica, di musicisti come Duke E!Jngton, Count Basie o Gil Evans, tanto per limitarci ad alcuni dei più .famosi. Anche nell'avanguardia degli anni '60, l'orchestra ha sap\1· to esercitare il suo ruolo, laddove però le tappe più importanti sono state segnate da piocoli gruppi, più facilmente svincolabili dai limiti armonici. In linea di mé'ssima, infatti, l'esigenza di quasi totale libertà strutturaile cercata dai musicisti degli anni '60, sembrerebbe in stridente contraddizione con le rigide necessità di un vasto insieme di musicisti. Ciò nonostante alcuni prsonaggi sono riusciti a suprare questo 'impasse' ade47

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