super-uomo e delle razze inferiori; la In realtà la conclusione sembrava essedonna qui rappresentata- è il prototipo re già scontata: questo dramma femmi. della donna oca, colei insomma che non· nile dell'anno 1951 circa, altro non è ha altro pensiero se non l'Ùomo bello, che uno spunto per esprimere il « gran. robusto di « maschio potere •· E' com• de » disastro, in oui la donna come enprensibile quindi come il cinema del te separato, riceve solidarietà ma è ri• dopoguerra abbia rappresentato una gettata nel suo individualismo che le apertura ed un pr.ogresso soprattutto dstaiia da1le altre donne, ihe le isola nella ~appresentazione del personaggio sempre più: « isolamento» nella colletfemminile. Il cinema neo-realista in un tività. certo senso ha ridato dignità alla donnil I personaggi femminili del neo-realismo ma sempre lasciandola come elemento contengono quindi una grossa misti:ficadi sfondo nella realtà sociale del dopo- zione: superficialmente appaiono esseri guerra. In particolare cito un film, pre- totalmente impegnati mentre in realtà sentato a Pesaro, a mio parere indica- mancano di tutta la loro originalità, del tivo riguaooo la figura della donna «neo- loro essere donne autenticamente pen• realista»: « Roma: ore 11 ». santi, responsabilmente protagoniste, Questo è stato realizzato dal regista G. esseri naturali e non oggetti di mercifi. De Santis con la collaborazione alla cazione. sceneggiatura di Zavattini coadiuvato dall'allora giornalista E. Petri. Il soggetto è stato ricavato da un fatto di cronaca dell'anno 1951: aU'annuncio pubblicato su di un quotidiano romano riguardo un posto di segretaria-dattilografa si presentano oltre duecento giovani dattilografe, tutte con diverse esigenze, tutte di diverse situazioni ed estrazioni sociali ma tutte unite da un unico problema, la disoccupazione; la ricerca del posto diventerà ancora più drammatica per il crollo della scala dell'abitato, che mieterà vittime e ferimenti. L'argomento per akuni aspetti è in• teressante e fondamentale: disoccup;\• zione femminile unita alla condizione di sottoccupazione femminile (non ci il· !udiamo esiste tuttora: troppe sono le donne segretarie e dattilografe in rap. porto allo scarso numero di impiegate in posti di responsabilità). Il film nelle prime scene presenta degli spunti inte• ressanti: la resentazione dei va,ri personaggi femminili ci avvicina alla loro problematcità, ad una precisa dimensione interiore, drammatizzazione interna che le porta momenti di coscienza, partecipazione e rivolta. C'è un crescen• do che avvince sempre più, interessa, ci avvicina a queste donne che stanno rischiando per un lavoro di sottomissio• ne e per una paga di fame... ma ecco l'elemento di rottura, una donna strelta da una disoccupazione esasperante, responsabilizzata da una vita dura ed impossibile viene a rompere l'equilibrio e l'intreccio tra le varie situazioni che sembravano unificarsi ma che ora con questo suo gesto di individualismo provoca (implicitamente) la tragedia: sem. bra un attimo fatale; fino a quando erano tutte unite nei loro problemi, solidali tra di loro si era riusciti a sopravvivere ma la rottura di questo le ha fatte crollare e non raggiungerà la meta desiderata. Il film si conclude inevitabilmente e fatalmente: il dramma che le ha unite in realtà le disperde in va. rie direzioni, ognuna nella propria, come vari enti separati, nei loro ghetti di oppressione e sfruttamento; l'unica ad emergere è la figura di una « puttana • la cui umanità e coscienza non le servirà che a ritornare al punto iniziale di vita umiliante tra baracche di periferia. Adelaide Frabotta TEATRO John, Paul George, Ringo e Bert: Banda in fuga C'erano giom1 m cui 4325 famiglie di Liverpool sostenevano di aver abitato nella maisonette sopra la casa dei McCartney, in cui la mamma di Ringo tremava per il suo figliuolo dal fragile corpo minato dalla droga, giorni in cui i favolosi quattro erano conosciuti nella loro città semplicemente come « i ragazzi ». Questo senso di orgoglio regionale per aver sottolineato il nome della propria città sul mappamondo è l'indicazione da cui il registra e autore Willy Russe! parte per raccontare le varie peripezie dei quattro dai loro inizi alla separazione finale. Il punto di vista implica naturalmente un giudizio tutto liverpoolese ironicamente provinciale sulle varie tappe musicali ed esistenziali di John, Paul, George e Ringo. E' essenziale a questo punto ricordare che lo spettacolo ha aperto proprio a Liverpool per un pubblico che avrebbe potuto benissimo essere stato costituito interamente da McCartneys e Starkeys. Che non si meraviglino quindi gli spettatori londinesi se Russe! non viene fuori a dire che tutta quella brodaglia di She Loves You e PS I Love You era senza senso e che Within you without you era vera arte perché ripeto che la storia è vista cogli occhi di quella classe operaia un po' piccolo borghese di città industriale, già in guarcdia da Revolver per cui i quattro componenti della Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepper vestiti di buffe sete colorate non erano altro che i 'compagni di un tempo diventati un po' strani a contatto con la metropoli e le mollezze del successo. Così mentre la prima parte dello spettacolo è· la celebrazione dell'a,soosa quasi eroica, la seconda ci mostra attraverso gli occhi attoniti dei fans di provincia il principio della fine de « ragazzi». HAPPINESS ISA WARM GUN Si assbte quindi al naufragio in un ma• re di droga, Karma, sesso ed esistenzialismo: il letto della pace ad Amsterdam, Ringo attore fuori del suo elemento e George che comincia la sua trasforma. zione in lieto vegetale religioso. Si è molto chiacchier-ato sull'eventuale riunione dei quattro e proprio da una situazione di questo tipo il regista par• te per raccontare la sua storia: Bert, un beatle della prima or.a poi ripudiato perché scoperto capace di suonare solo tre accordi, aspetta dalle parti della Philarmonic Hall perché ha sentito dire che i Beatles compariranno durante un concerto dei Wings. Questa volta la no• tizia è buona ed ecco che uno dopo l'altro entrano in scena: John con una bottiglia di vino in mano che dice battute 43
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