Muzak - anno II - n.12 - ottobre 1974

' n muzak L ' sogno _) • • Pctrlictmone • ser1ctmente per com1nc1ctre subito UNO DI MUZAK Chicco Ricci Non ricondo di aver visto negli anni scorsi il fermento, il brulichio di iniziative che contraddistinguono questo inizio di anno scolastico: a noi in redazione telefonano o scrivono decine di ragazzi e compagni crecando indicazioni, consigli, indirizzi per le inizia- ' tive che prendono a livello locale, la stessa cosa ~o che avviene a « per voi giovani», Stampa alternativa e Re nudo hanno i loro contatti con parecchie e disparate situazioni. E queste sono le cose più evidenti, immagino che dietro a queste ci sia uno spazio ancora più aperto. Si direbbe una situazione eccellente, forse lo è, ma secondo me essere troppo sicuri oggi significa commettere un errore di valutazione grossolano. Il fermento esiste, è un dato di fatto ed un punto fondamentale, esistono anche idee, entusiasmi, speranze addirittura idealistiche (le due lettere di lettori che pubblichiamo ne sono un esempio calzante), non esiste invece assolutamente un «qualcosa» che raccolga il tutto, lo sterilizzi, sia punto di riferimento ad un collegamento, lo finalizzi. Non si tratta di bruscolini, non vorrei fare il duro, il qurocrate e via dicendo, ma so, per esperienze fatte o lette, oltre che per convinzioni-teoriche, che dopo la fase calda, al momento del riflusso, si sfascia tut12 Liberazione 1945 disegno di Ben Shahn to, si sbrodola, disperdendo tutte le cose fatte in una vampata poco o niente risolutoria. Se non c'è una struttura che « regga », che metta in contatto, che faccia conosèere, che centralizzi le esperienze, i discorsi, le conclusioni, si corre realmente questo pericolo. Chi dà i soldi o fornisce idee sul come rimediarseli? Chi dà mille indispensabili cose pratiche? Chi può dire a gente che comincia come hanno fatto quelli che sono già a buon punto? Chi infine coordina indirizza, segue il dibattito? Mi sembra chiaro la necessaria presenza di una struttura a livello nazionale. Ci vuole, bisogna costruirla, per ora non c'è. Non basta dire se le cassette costano 200 o 1000 lire (cosa peraltro importante), neanche se Sassi e C. sono furfanti o degna stirpe di eroi, ci vuole una linea, uno studio profondo alle spalle (non voglio dire che i chiamati in causa non l'abbiano per niente, secondo me è parecchio insufficiente). Oocorr9no condizioni economiche non floride, ma neanche da stracciaroli (e i soldi si rimediano), occorrono infine una omogeneità di base, una conoscenza totale delle varie situazioni, un apparato tecnicamente e politicamente perfetto. Ne che qui si tratta di bruscolini, è ovvio. Per trasformare i ragazzi e i compagni slegati da passivi in attivi, per fare della creatività un momento di presa di coscienza, per togliere loro il vizio di delegare a -specialisti, per estjrpare quella sorta di sensazione di impotenza così diffusa, bisogna trasmettere una fiducia molto grossa, una sicurezza oggettiva. Di persone con le idee chiare al proposito non se ne trovano ancora molte, nessuno ha la soluzione in tasca, per questo tocca parlarne ancora molto, tocca cominciare a . prendere delle misure pratiche; ognuno con le sue ipotesi, ma con uno spirito unitario; non di setta: basta coi giochetti di potere, non si coltivi ognuno il proprio orticello, ricordiamoci che la prospettiva è comune. Muzak, per quanto può, apre speranzoso questo dibattito, i suoi collaboratori si impegneranno fino in fondo, il congresso annunciato da Re Nudo sarà senz'altro un appuntamento importante, creiamo altre scadenze, altre 1mz1ative stanno saltando fuori, prego e invito tutti i collettivi, le organizzazioni di base, i gruppi di amici a uscire fuori, a mettersi in contatto con noi e con tutti gli altri, a farsi vivi per sapere ciò che fanno o che hanno intenzione di fare. La posta in gioco è veramente importante. Cerchiamo di capire, che non si tratta solo di organizzare il concerto e di organizzarlo più o meno bene; si sta parlando di muovsrsi per portare contenuti, lotte, esigenze .reali ad un movimento che, come dice Marco Betti nella sua lettera, tutto è meno che reale e solido, di potenziare i fermenti di cui parlavo allo inizio fino a farli focolai di rivolta, non solo di belle speranze. Chicco Ricci

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