Muzak - anno II - n.12 - ottobre 1974

Quando per la prima volta ho messo su un disco dei Gong sono stato costretto " toglierlo dopo poche battute avendolo dichiato inascoltabile. Feroce autocritica e at. ti di penitenza multipli si impone a questo punto: la mia testa aveve in realtà alzato una barriera alla loro musica a ruota libera e non riuscendo a trovare un filo logico immediato si era smarrita p11ima ,di riuscire a penetrare l'humor sottile della famiglia Gong (l'unica a occuparsi di magia nei la giungla musicale attuale). Il secondo esperimento svolgendosi in situazione più « groovy » registriava una vit• ,toria ,piena di Gong ,su qualsiasi resistenza riimasta e da allora Gong è il mio gruDpo preferito del momento il che significa anche che in casa da me non è permesso asco1t,are altro e la scd, ta oscilla ormai da una qui,1dicina di giomi tm Flying Teapot, Angel's Egg e Camamberit Electriique (la prima esperienza della band nel '71 oggi venduta sotto prezzo dalla Virgin Records). Tra le nebioline astrali evocate da Allen e compagni molto presto ho cominciato ad intravedere il mito (è solo questione di entrare nelle parole) la parabola, se preferite, che narra l'arrovo dei folletti testadifumo, verdi a punta e forniti di una funz·ionale elica, e il loro inconto a Parogi con la band alla quale passano la facoltà di trasmetkre le vibrazioni d'amore di Radio Gnome Invisibile c:1c si trasmette di cervello in cervello. L'atmosfera che si respira è quella della favola metaforica e l'esperienza di Zero {il vero eroe della storia e in un erto modo la personalità di Gong ridotta all'individuo) ripercorre le fasi dell'eseprienza psichedeliche di un freak prototipo. In questo stadio di devozione alla freeweeling, french IO lntervista con Tim 8/ake e Mike Ho1v/111i1t dei Gong. band' (band francese a ruota libera) come gli Stones l'hanno definita mi sono risolto di chiedere un'udienza subito accordatami da Anny menageress astrale della virgin che si è pure offerta dl darmi un passaggio fino a Oxford. Dav"id Allen è in Spagna e trovo ad attendermi Tirn Blake ( il synthesizer è il suo strumento e i suoi vocalismi fano sorgere dubbi ancora più grossi circa la sua classificazione sessuale) e Mike Howlmitt (Mista T Being è attualmente •il suo vero nome. Difficile da spiegare ma vero.) il bassista. Dalla famosa Manor house di Oxforid siamo costretti a sposta-rei alla casa della famig1ia Gong in Withney perché gli Strawbs hanno affittato il Manor Studio per quindici giorini e a quanto pare arrogano di11itti di proprietà assoluta su tutto il maniero. Dopo esserci sistemati •in un ambiente mollemente accogliente pieno di tappeti e cuscini arredato con gus,to zingaresco e suggestivo Tim si ,accinge a innestare nell'apposito buco alla paret.! il mio registratore che però ha la spina continenrtaJ~ (non il buffo marchingegno a tr epunte ohe usa qui su) e così il rosso folletto comincia '1a sua prima intervista con un mensile di musica progressiva italiano (il primo infabti) con una bella scossa a duevventi con conseguente usrione di quin to grado aliJa mano e sequela di bestemmie da competiZJione. In realtà la colpa è mia che ho montato la spina con i fili che si toccano ma taccio di pa:rticola1 e viscidamente. Mentre stiamo per iniziare il batteriista di Henry Cow che dovrà accompagnare la band a Rimini si siede tra noi per vigilare che i due non diventino sfrentamente noiosi ma tace per tutto il tempo. Mike Holwmitt mi comincia a raccontare dell'esperienza relativa alla creazione d.?.I mito del pianeta Gong: « Dipende da che livello vogliamo scegliere per discutere questa parabola. La nostra è una storia che può essere interpretata a vari livelli come tutte le favole. Lo spirito della storia· rende agevole l'analogia con l'esperienza delle persone che vivono in questo secolo nella cui. tura europea. Nu,lla di quanto raccontiamo è cosa che non accada nella vita reale. Certo in senso lineare non si tratta di una storia vera ma nei termini degli eventi che in essa si verificano è tutta esperienza viva di almeno uno di noi o tutti ridotti ad individuo. Questa individualità è Gong che abbiamo 1mpersonificato in Zero the Hc. ro nei dischi. Egli è iil nostro archetipo di freack (>tutti lo siamo stati ,prima o poi) e il suo nome simboleggia ,il vuoto dopo la scelta di sbarazzarci di tutti i nostri averii fisici o culturali e andare in giro _lasciando che accada ,quello che deve accadere per un periiodo di ,tempo. Anch'io ho fabto la stessa cosa e l'esperienza mi ha portato ai Gong ,incontrati casualmente a Parigi dove me ne andavo alla deriva. E' bello ogni tanto andare alla •deriva. E' un modo di liberarsi dei condizionamenti di rendersi conto di che cosa tratta la vita. La musica è uno strumento assai vitale per l'evoluzione dell'umanità e noi lo adoperiamo ad un livello molto ,psicologico ,cercando di far rivere a chi ci ascolta le nostre esperienze inttospett'ì, ve. La musica viene dal nostro subcoscio o meglio da quella aerea che noi chiamiamo octave doctor e poi ciascuno si troverà la prcpria definizione di questo termine. L'Ocuave Doctor è in un certo senso la parte del nostro subcoscio più vi. cina ail nostro Io Sublim·~ che si raggiunge facendo u.-, \'iaggio all'indietro nella personalità per arrivare a Dio, a scoprire che Dio siamo noi e tutte le cose che ci circondano. Dio sei tu e sono io. Ecco perchè tu sei me ed io sono te come affermiamo su un brano di •quest'ultimo lp di cui hai appena sentito un missaggio provvisorio. A questo punto Tim, colui ohe aggiunge ,il tocco siderale alla musica dei Gong col suo sintetizzatore (che poi sono tre), riavutosi dallo shock dell'iincidente elettrico diventa loquace come per· reazione alla scarica ricevuta: « Premetto che pro. babilmente dirò cose differenti da Mike e poi starà a te trovare la verità nel mezzo. Riguarido all'epopea di Gong potrei dirn molto sulla paribe fìinale, meno su qurlla di mezzo e riguardo all'rinizio è stato una completa .nivela21ione. Al tempo in cui abbiamo •inciso il primo LP Davi mi aveva appena richiamato nel gruppo (er0 stato cacciato pochi mesi prima di Camembert Blectrique per incompatibilità di carattere) e la storia mi coinvolse subito in pieno. La leggenda della Teiera Volante è la rappresentazione dell'arrivo di essevi spazial<i. Questi folletti testa di fumo hanno un ritmo e questo devi prenderlo per garanbito perchè è una di quelle verità inconfutabili alla base di tutte le favole. Un'altro dato di fatto è ohe la ,terra si sta avvicinando all'orbita del pianeta Gong (o è Gong che si avvicina alla t,erra?) Nebla prima pante del disco abbiamo dunque questo arrivo. Nella seconda parte con l'entrata in scena di Zero the Hero c'è la reazione a questo arrivo senz'albro scioccante. Nel !,econdo disco poi questa reazione diventa più matura e in una visione appare a Zero la Ma. dre Luna sotto forma di una donna con le gambe aperte

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