Muzak - anno II - n.10-11 - agosto/settembre 1974

GE:RM~NI~ vita di ogni giorno. Quindi è il rock. nelle forme pure, ad esprimere politica ed umanità, ad estrinsecare l'ansia di ricerca ar-, tistica e nel contempo il muoversi verso la giusta direzione, nella logica e libera concretizzazione di ideali anti-sisterp.a, anti-anticazione, contro l'industria della nostra musica. Per anni la Germania ha tentato questa strada, rifiutando il facile recepire le proposte anglo-americane, scavando alle radici del proprio suono, guardando semplicemente alle comuni aspirazioni, con ebbrezza, dedizione e lungo silenzio. Una meditazione rotta soltanto da qualche formazione più in grado delle altre di esprimersi compiutamente, e sono evidenti i casi di Amon Diiiil Il, Can e Faust tra tutti. cui vorrei dedicare alcune righe particolari perché legati dall'elettroacustica, perché forse più completi discograficamente. I SUONI Si è detto talvolta che la pazzia, in campo rock, è stata compiutamente espressa dal nucleo zappiano, e con ciò si indica lo stesso Frank Zappa come musicista, compositore ed iconoclasta, le Mothers come appendice del leader, Wild Man Fischer folle sino all'osso, il primo Tim Buckley poi éontaminato dagli strani germi di "Sefronia", Captain Beefheart ed il suo blues della demenza ... ma anche in Europa simili esempi non mancano, ne vorrei citare due e soffermarmi sul secondo: Gong (francesi). guidati da Daevid Allen, e Faust, tedeschi e, pare, accesi nazionalisti. Pazzia anche politica. ma Faust gioca musica nel modo meno conforme alle sane regole della struttura armonica e melodica tradizionale. Faust è organico di- ~ciolto tra ritmi elettrici e convulsioni acustiche: in questo è la loro pazzia, espressa in quattro albums dalla durissima mimica narrativa. dalla spontaneità strana e singhiozzante. Le loro intuizioni sono tali da collocarli a perfezione nell'ambito dell'elettroacustica pura, mentre il formalismo pseudonazista della loro collocazione politica li emargina grandemente dal panorama tedesco in senso umano e sociale. Come riflesso tangibile della ritmica dura, ossessiva ed il tono quasi incantato delle molte composizioni, i Can rappresentano forse gl "kraut-rock" per eccel52 lenza: di provenienza schiettamente "avantgarde" come studi e scuola, i Can elaborano un linguaggio sottile ed ipnotico, una danza che li porta a sonorità fatte di impulsi elettrici e tesi rapporti strumentali, dominati dalle tastiere, dalle percussioni e da una chitarra limpida e fluida ... ritmicamente incarnano in alcuni tratti il suono della West Coast americana più dura, soprattutto nell'uso delle corde, ma piuttosto colgono della Germania il respiro più segreto, il timbro rarefatto e monolitico, l'abbandono definito nei seni del rock elettrico ... Recita della terra e v·isione degli spazi: questo il credo degli Amon Diiiil Il di "Phallus Dei". "Dance of the Lemmings", "Vive La Trance" come opere migliori... in Karrer e compagni vive intieramente il mistero del rock tedesco nella sua componente più vera, più legata alla matrice folklorica e meglio proiettata nel futuro: attualmente vanno confermandosi come formazione guida. senza cedimenti alle lusinghe commerciali, sempre idealmente fedeli all'assunto originario della loro vita in comune agricola ed artistica di Berlino. Rosi degli attuali Ash Ra Tempel. Ash Ra Tempel nella formazione del I album "Sohwingunl(en ",

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