Muzak - anno II - n.10-11 - agosto/settembre 1974

IHJIH,111·.SIAl·.D ANARCIIIA "ORA I.A 'l:lOIHiHESIA'. CONDIZIONI·: IMMANENTE 1-:1.1.'l/MANITA', NON E' ALTRO CHE UN TENTATIVO l>I 1•:()lJII.IBRIO, I. 'ASPIRAZIONE AD UNA VIA DI MEZZO TRA (il.I INNUMF.REV01.1 ESTREMI E POLI CONTRAPPOSTI DELLA VITA UMANA". Hcrmann Hc\Sc Al ,uono tcdc.,rn, al di là del '70 è ,tata più volte dai., la p<is,ibilità di divenire espressione della ,ocictà borghese, rinunciare cioè alla ,ua comoda posizione di giu- ,to mezzo tra I \avanguardia pura e la musica di consumo, tra il giocare il raolo di "divertimento" e quello ben più fecondo di "apertura della i;o,cienZ<,": influenzata enormemente dai dettami ,ocio-filosofici della cultura americana del dopoguerra, la Germania giovane ha saputo recepire le parti migliori di essi, trasferendone i significati in termini "tedeschi", riuscendo a traslare il concetto umano in movimento anche artistico e ad ogni livello, sia musicale, che nel c.impo visivo, teatrale, comunicativo in assoluto. Un esempio, e dell'influenza americana e della successiva presa di coscienza ed autogestione a venire può essere dato dall'intervista con Jurgen Dollase (Wallenstain), tenendo presente che questa tipologia di lavoro era stata già introdotta dalla beat generation ginsbergiana e, qualche anno dopo, dall'Acid Test. Dollase: "Tentiamo di portare qualcosa al nostro ambiente vitale in varie direzioni. Come musica, che serva, nel nostro piccolo, di indirizzo e guida verso altri modi espressivi; come lirica, mediante la creazione di testi per musica. poesia, racconti brevi, film; come scienza, con ricerche sul teatro d'avanguardia, studi di psicologia sul fenomeno pop degli anni settanta; come critica, con saggi e studi filosofici; come film, approfondendo i mezzi tecnici audio-visivi; come tecnica, con consulenza, sviluppi, aiuti e miglioramenti delle attrezzature tecniche dei gruppi pop ... ". Nasce su questa dimensione il nucleo di lavoro in comune, cioè un'espressione che, partendo dall'ambito di comunicazione umana, coinvolga gli istinti e gli ideali artistici, allarghi il numero dei partecipanti al gran gioco del rock, dia la possibilità di un lavoro ampio, autonomo, autogestito in ogni campo. La musica, in ultima analisi, re- ,t,, il filtro di ogni tentativo, il <.:atalizzatoredi sforzi corali e individuali e il movement tedesco può quindi meglio spiegarsi in que,ti tre punti: u) vita in comune, all'interno del ,i,tema \e condizioni inevitabile, al di fuori di esso come proiezioni e risoluzioni immediate; h) e,pressione musicale di gruppo, attraverso la collettivizzazione dei tentativi, la spontaneità delle idee, l'improvvisazione: da questo proviene l'elettroacustica, come miglior tramite di espres- ,ione rock-folklore-terra; e) autonomia umana e di lavoro per quanti credono nel rock, nella ,ua forza, nella sua purezza, nelle possibilità di apertura verso \C \tessi ed i simili. In altri termini, se di processo culturale, ma non credo sia tale, \i può parlare per il rivoluzionamento rock tedesco, alla base di esso esiste un 'anarchia di fatto che gioca il suo ruolo nei confronti dei sistemi direttamente interessati, quello discografico, quello manageriale, quello della promozione e della diffusione dell'espressione artistica. E' chiaro come non tutte le formazioni abbiano saputo, o potuto accettare questa scelta, cioè la sottomissione rifiutata a priori ed il compromesso aborrito, poiché già dal '68, immediatamente dopo Essen, festival rock che vide la partecipazione di Tim Buckley, Fugs, Mothers of lnvention e di molti collettivi musicali o indigeni, il sistema era pronto ad inglobare lo sforzo dei nuclei principali: ne fecero immediatamente le spese, pur restando liberi in senso creativo, Amon Diii.il II e Can, entrambi inseriti nella United Artist e, in misura minore, le formazioni nate sotto l'ala protettrice di Rolf Kaiser, cioè Tangerine Dream, Popol Vuh, Cluster, Ash Ra Tempel ed altre cui fu semplice trovare forme di lavoro a metà tra il compromesso, anch'esso relativo, e l'autogestione. Avendo improntato questo lavO' ro sul carattere parzialmente sociologico è ora abbastanza arduo individuare il meccanismo creativo dei gruppi più importanti, in parallelo alle motivazioni umane e sociali d'origine: resta infatti l'enigma, per noi italiani forse irrisolvibile, dell'applicazione pratica di concetti di vita, quindi politici, nel campo musicale. Il problema, in terra tedesca, è stato ribaltato nelle premesse: non~è semplice e pura utopia dire che la forza più grande di questi gruppi stia proprio nell'unione di un comune credo politico espresso in musica e, di fatto, nella 51

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