Muzak - anno II - n.10-11 - agosto/settembre 1974

mento. Una serie, insomma, di incidenti sul lavoro che non toccano però, a detta di Giaccio, la sostanza fondamentalmente buona della nuova formula. Siamo alla Rai italiana e fino a prova contraria Bernabei regna ancora (almeno mentre scriviamo) è chiaro quindi che esistono problemi di "censura": droga, servizio militare, pillola, aborto sono argomenti definitivamente tabù. Ci sono però alcune tematiche che riescono a passare anche in Rai. In pratica la censura funziona così: si fanno leggere parecchio prima di andare in onda ad un funzionario il parlato registrato (interviste, dibattiti, etc.) e le lettere selezionate. Le scalette musicali devono essere ampliate secondo la nota regola delle 4 possibilità. Un disco, generalmente può essere considerato idoneo (senza problemi), relativamente idoneo (può passare ma deve essere introdotto da qualche parola), speciale d.g. (va discussa la sua presentazione con un direttore generale che può dare il veto o farlo passare), assolutamente e definitivamente bocciato. Così per fare qualche esempio A Day in the Life dei Beatles, Heroine di Lou Reed, In fila ·per tre o La bandiera COSTUME lhaschisc· è rivoluzionario? Perché MUZAK, una rivista musicale, parla di droga? Che ha a che vedere la droga con la musica progressiva? Domande lecite, risposte facili, innanzitutto ogni rivista ha sì un suo campo di interessi, ma ha anche un suo pubblico. E il pubblico di Muzak è fatto in gran parte da giovani e giovanissimi, che non vivono solo di musica ma hanno anche, per fortuna, altri problemi e interessi di cui un po' alla volta bisogna cominciare a parlare insieme. Uno di questi è la droga. E poi fra musica e droga qualche rapporto c'è, da quello banale di ritrovarsi insieme ai concerti, ad altri più seri (ma da mettere in discussione): la droga aiuta a "sentire" a "capire" la musica; droga e musica sono due mezzi per arrivare nel profondo, per "espandere la coscienza" ... Le avete sentite dire anche vo; queste cose no? E allora parliamo di droga: fra l'altro sono state scritte cose bellissime sulla droga ... De Quincey, Baudelaire, Ginsberg, Borrough, Dylan... Sì ma un'altra volta. Perché parlando per la prima volta di un argomento come questo dove, tra allarmismo e semplicismo, repressione e freakettonismo di bassa lega, regna sovrana la confusione, non mi parrebbe serio cominciare con luci e colori, viaggi e ritorni, .. Cominciamo invece con un minimo di formazione di base. Per averla siamo andati addirittura a Londra, dal professor Frank SussexRoot, a cui abbiamo rivolto alcune domande, forse banali per quelli che sanno tutto, ma senz'altro interessanti per i meno infornati e i più modesti. di Bennato non li ascolteremo mai, nemmeno fra dieci anni. La locomotiva di Guccini solo se il direttore generale è di buon umore, così come Bravi ragazzi di Bennato e quasi tutto De André, De Gregori, etc. Può capitare anche di ascoltare Country Honk che è poi la bocciata Honky tonky woman passata per svista ... Per il "futuro" si prevede una trasmissione sempre articolata in quattro giorni settimanali di cui uno dedicato esclusivamente al parlato su un tema particolare: un diario di classe, di officina, un giornale delle donne, un gruppo che opera in un particolare campo, e così via. Daremo chiaramente ancora le notizie di concerti e spettacoli, useremo ancora il telefono aperto (utilissimo). D-aremo indicazioni pratiche e eventualmente opuscoli gratuiti per fare serigrafie, cineforum, attrezzature fotografiche, concerti etc. E' un compromesso, d'accordo. Un tentativo di dare una facciata progressista alla Rai, di coprirla a sinistra. Ma è un rischio che bisogna pur correre, l'importante è raggiungere dei risultati pratici. (Intervista raccolta da Chicco Ricci) D. Professore, potrebbe spiegarci, in maniera comprensibile a tutti, cosa si intende per "droga"? R. Vede io credo che in realtà dovremo cercare di usare il meno possibile il termine '.'droga", che per l'uso scorretto che se ne è fatto ha perso ormai ogni senso. Partiamo invece dai farmaci psicoattivi, ci')è dalle sostanze capaci di modificare in un mudo o nell'altro, il nostro stato mentale. A seconda degli effetti che provocano questi prodotti, essi si po sono così suddividere: Sedativi: Alcool, barbiturici. tranquillanti vari, ecc. Stimolanti: Tabacco, cocaina, anfetamine, ecc. Allucinogeni: Cannabis (hashish, marijuana), LSD, mescalina, ecc. Narcotici: (sostanze che provocano il sonno) Oppio, morfina, eroina. Quasi tutte queste sostanze hanno. o hanno avuto in passato, un 'utilizzazione in medicina; ma quasi tutte (e alcune da molti secoli) hanno avuto una diversa utilizzazione per così dire "ricreativa", nella ricerca di particolari, piacevoli stati fisici e psichici. Ma perché una sostanza possa essere considerata una droga deve avere un altro attributo, deve essere in grado di legare a sé la persona che ne faccia uso. D. E' dunque vero che chi prende la droga non può più farne a meno, anzi ha bisogno di prenderne sempre di più? R. Questa è una domanda importante, perché in questo tema regna la più grande confusione. Ciò che lei dice non è mai vero se la "droga" verrà presa uno o poche volte. E' vero tuttavia che molte persone (sempre di più) si vengono prima o poi a trovare in una situazione di dipendenza dalla droga. Ma cos'è esattamente la dipendenza? Anche qui bisogna distinguere. Esistono sostanze Oe cosiddette droghe dure) che creano .uno stato di dipendenza fisica: o ciò significa che se un soggetto smette di usare la sua droga va incontro ad uno stato di malessere fisico molto grave (vomito, nausea, diarrea, collasso, morte!). E' il caso, ad esempio, della morfina. Più difficile è definire la dipendenza psichica: semplificando potremo dire che un soggetto non riesce e non vuole rinunciare alle sensazioni piacevoli particolari che la droga gli dà. Anche la tendenza ad aumentare la dose esiste solo per alcune droghe. Non esiste, ad esempio, per l'hashish e l'LSD. D. E' vero professore che molti giovani si drogano? R, Sì in effetti il fenomeno è molto diffuso. Sul vostro paese non esistono purtroppo dati validi, poiché le attuali leggi rendono praticamente impossibili studi completi. In ogni modo l'aumento che si è verificato negli ultimi anni riguarda soprattutto le droghe "leggere". D. Professore perché i giovani si drogano? R. Per rispondere esaurientemente a questa domanda noa!>asterebbe un trattato. Diciamo che possonoll:sservi molte ragioni diverse, la solitudine, la disperazione. l'ansia, ecc. Ma negli ultimi anni è comparsa una nuova motivazione per avvicinarsi alla droga, che è oggi la più comune, quella propria di quasi tutti i giovani "fumatori"! la ricerca nella droga, ma soprattutto nello "stare insieme" che attorno al alcune droghe si crea (o si dovrebbe creare), di un'alternativa a quel che gli offre questa società, di una vita con gli altri dove regni la solidarietà, la comprensione. Questo tipo di uso della droga (droghe leggere si intende) a mio giudizio è di estremo interesse e ·merita di essere studiato a fondo e interpretato. Infine teniamo presente che molte persone consumano le droghe leggere senza dar loro una particolare importanza e senza esservi minimamente legati. D. In Italia si sente spesso fare unu distinzione fra "droghe fasciste" e "droghe rivo/uzio· narie''. Ci sa dire qualcosa in proposito? R. Sì, conosco questa terminologia, che è ovviamente molto semplicistica, perché le droghe leggere possono essere considerate rivoluzionarie (ovviamente in senso molto, molto lato) risulta chiaro da quanto detto prima. Ci sono poi diverse ragioni per considerare "fasciste" le droghe pesanti. Innanzitutto l'uso di queste sostanze non favorisce in alcun modo. anzi annulla, il rapporto con gli altri; chiude chi ne fa uso in un mondo del tutto individuale, staccandolo dai problemi degli altri, della s.icietà; rende impossibile ogni forma di presa di coscienza. Last lui noi least, la diffusione delle droghe pesanti considerate da un punto di vista sociale e politico. può essere considerato un eccezionale perfezionamento del sistema, che grazie ad esse è in grado di distruggere senza sforzo i pazzi "venuti male", quelli che non si inseriscono, non si adattano, neutralizzandoli. 47

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==