LIBRI alternazione Non ci vuole molto ad accorgersi che nella generazione più giovane, intendo 4uella dal '55 in poi, lo spazio lettura perda sempre più consistenza per lasciare spazio a mezzi informativi e conoscitivi più moderni e soprattutto la cui fruizione possa essere di gruppo e immedigtamentc ridotta (o innalzata) a vita rifiutando il momento culturale come fatto in sé. Nei confrnnti. poi, del libro c'è anche un particolare odio e rifiuto che è lo stesso che si ha nei confronti della scuola. Libro e scuola sono, consciamente o inc,>nsciamente, perennemente associati. Negatività del libro, frutto tipico di una cultura repressa e individualistica che si bea della kartaimbrattata e che è incapace di totalità, ma ha bisogn,> di frazionare, atomizzare (divide et impera), per non perdere il controllo di una situazione già precaria qual è l'uomo. E' nella quasi totale sfiducia nell'informazione libresca che nasce questa nuova rubrica. Prima di tutto per non essere degli ottusi specialisti incapaci di parlare altro che di toni e timbri, secondo per dare al discorso musica una nuova e più vitale consistenza. Cerchiamo un contesto e un confronto più ampi, non si tratta di scegliere tra specializzazione e genericità, ciò che ci interessa è costruire una totalità attorno alla musica: non vogliamo isolarci nella già vasta schiera degli hobbisti e dei collezionisti. E' una scelta politica, questa nostra. scegliere la musiça come punto di partenza, come mezzo per raggiungere un nuovo e diverso tipo di comunicazione. Così da una parte sceglieremo testi "usabili" ovvero manuali che giudichiamo utili o inte'. ressanti per un qualsiasi fatto, e dall'altra cercheremo libri in cui è possibile trovare traccia di noi stessi, quelle meraviglie che veramente ci raccontano e rappresentano: libri diversi, quindi, soprattutto per le possibilità d'uso. Così abbiamo scelto, per cominciare, due tipici esemplari delle categorie suddette: L'altra America degli anni Sessanta antologia in due volumi a cura di Fernanda Pivano, Officina Edizioni, lire 12.000, e / padroni della musica a cura di Sampa Alternativa, La Nuova Sinistra Edizioni Savelli lire 700. ' L'antologia della Pivano, dunque. Innanzitutto il prezzo: c'è poco da dire, è quasi impossibile; d'altronde la completezza dell'opera, la precisione dell'impostazione, le mille pagine e le stupende fotografie ... Siamo di fronte a una antologia, ma pare di leggere un romanzo senza interruzioni o cambiamenti di sorta. Ci ,viene svelata questa famosa America dei '60, il nostro mito, l'immaginazione al potere, gli eroi dei nostri fumetti menta! i: dai vecchi santoni beat, Ginsberg in testa, Kerouac, Corso, Ferlinghetti, Burroughs, a Neal Cassady il trait-d'union tra i '50 e i '60, sulla strada èon Kerouac e sempre sulla strada con Ken Kesey, e i Merry Pranksters. Poi Dvlan e 44 Timothy Leary, la rinascita di San Francisco gli Acid Tests. il rock e i signori hippies'. Haight Ashbury, Flower Power, Be In, Gary Snyder e Alan Watts. la diaspora da Frisco, Ne~ York dall'altra parte, con ii Villagc e 4uel pazzo di Ed Sanders, la nascita dell'under, i Fugs, l'amore e la politica. Julian Beck e il Living Theatre, Jerry Rubin, Abbie Hoffman, le difficili alternative, i Diggers, il misticismo, l'UPS, i rapporti tra le minoranze rivoluzionarie, Black Panthers, Sioux, Portoricani, Yippies, infine il ritorno alla creatività iniziale, alla poesia, alla dimensione visionerealtà in ogni suo aspetto. E' indubbiamente un omaggio, un salmo alla creatività diversa alla nuova espressività che in America h,; raggiunto punti meravigliosi, anche nell'utopia di una nunva metodologia e prassi della rivoluzione. La ricerca di una pnssibilità di vita diversa, senza cercare il deus cx machina degli illusi, ma imponendosi subito all'interno della realtà rifiutandola e creando ultri spazi, la famosa alternativa, per non essere schiacciati dalla classe dnminante, dal potere con la p minuscola, ente fisico e non metafisico: la ricerca di quegli spazi altri che ogni popolo in opposizione deve avere per sopravvivere e, semmai. per vincere. Un insegnamento di creatività, dunque, di storia e anche di leggenda, di demitizzazione (vedi Jerry Rubin), tra la città d'Utopia e Metropolis; e se anche le c,inclusioni della Pivano possono sembrare (n essere) politicamente scorrette, il materiale critico ce lo offre lei stessa, riservandosi solo un'indicazione regalandoci tutto il resto. Di ben diversa portata è / padroni della musica, nelle sue ottanta pagine: un libro da usare nel vero senso della parola. Controinformazione, la fase preliminare' per potersi riprendere la musica. 11 discorso è quello che conosciamo ormai tutti, quello dei volantini, ovviamente rivisto e corretto, ampliato e cucito. Tre capitoli principali: i padroni, ovvero il rapporto economico tra mercato italiano e mercato estero, le mafie musicali, la scoperta del filone d'oro del pop; poi i provocatori, la storia più recente, i casini del '73/74, i nomi dei cosiddetti -provocatori con taciti e secondo noi deliranti paralleli tra costoro e i fascisti della banda Preda-Ventura, l'arte della mistificazione; i compagni, infine, soprattutto Re Nudo nei suoi rapporti con i padroni economici e ideologici della musica. Un libro da verificare in parte e da approfondire, manualetto che se si presta a un 'utilizzazione politica spicciola e immediata, mancante assolutamente di un discorso generale, profondamente politico, che dia alla musica il suo posto reale, che la inserisca in una linea politica meno empirica e più completa, in una tattica rivoluzionaria complessiva che manca assolutamente. p.m.r. CINEMA duefilm Parliamo di due film: Easy rider e Alice's restaurant. Perché? Perché oggi a diversi anni di distanza dalla l0ro prima uscita, si sono dim0strati come due eccellenti sintesi dell'ideologia hippie. Perché forse grazie anche a loro possiam0 capire meglio quali s0no state le illusioni, le speranze, i miti che hanno agitato la gioventù americana alla fine degli
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==