sicuramente Satlsfactlon, voi non avreste saputo scrivere Mr Tamburlne Man". E ora è venuto il momento di celebrare se stessi, nasce Before the Flood, Dylan canta Dylan cercando di imitare la voce dei tempi andati, in più tanto, ma tanto rock'n'roll. Il disco è meraviglioso, pieno di nostalgia per le antiche meraviglie, una via di mezzo tra la registrazione del concerto del '66 alla Royal Albert Hall e il concerto a Wight. Non dica, chi non era presente, che Dylan a Wight cantò con i violini dietro, illanguidendo tutto il suo repertorio passato, la musica di quel concerto del '69 era dura e stupenda, calda, molto simile a quella del disco. Ora, in Before The Flood, Dylan si commemora, lasciandosi andare al suono del passato, da Blowln' In the wlnd a Knockln'on heaven's door, interpretandosi secondo canoni rock piuttosto precisi e schematici. Manca un po' di malleabilità, mancano, nella voce, le caratteristiche variazioni timbriche di un tempo, e quelle che ci sono sembrano forzate e innaturali. Un approccio al modo di cantare nero, niente country. Alcune cose sono buone, altre infastidiscono un po', per esempio una banale e stupida versione di Hlghway 61, rock senza lo stridore originale, oppure la forzosità, già sentita a Wight, di lt Aln't me babe; infine c'è una meraviglia, grande e bianca: parlo di lt's alrlght, ma (l'm only bleedlng), suonata da solo, con l'acustica e la voce stu- • penda, piena di tensione, quasi un'armonica, eppoi, anche se non significa nulla, fa un'enorme piacere sentire una esplosione di applausi quando Dylan canta "ma perfino il presidente degli Stati Uniti / a volte deve presentarsi nudo". Altro? Mah, si potrebbe dire che quando sento il refrain di Rolllng Stone sento i brividoni lungo la schiena, ma se sono bacato io non è necessario che lo siano anche gli altri, oppure che i guadagni vengono devoluti a Jsraele. Vogliamo consigliare a Dylan di usare i soldi per una overdose gigantesca, "ma ci faccia il piacere". Dimenticavo la Band che ha una facciata e mezzo a sua disposizione: bravi, molto bravi, però... c'è Dy28 muza lan, quindi... Comunque è un riscatto rispetto agli orrori di Moondog Matlnée, MILESDAVIS "Blg Fun" (CBS) p.m.r. Diventare famoso al grande pubblico è un destino estremamente raro per un jazzista. Davis è uno dei pochi ad esserci riuscito soprattutto dopo la clamorosa svolta di "Bitches brew", idolatrato anche dai rock-fans. Pare anche che la stessa rara sorte sia toccata, in misura minore, a coloro che hanno partecipato e che hanno continuato lo sviluppo di questo nuovo jazz (per alcuni jazzrock): il gruppo dei Weather Report, Chick Corea, Herbie Hancock, John McLaughlin e altri, nomi che ormai appartengono anche, per non dire soprattutto, alla mitologia rock. Ad una casa discografica non pare vero che un artista "difficile", un jazzista d'avanguardia, cominci a vendere alle percentuali dei dischi rock. Si scatenano allora le riedizioni, i "big-hits", le pubblicazioni di inediti e di vecchie matrici. E' il caso di questo "Big Fun". Furbescamente sulla copertina non compaiono date o altre indicazioni che possano localizzare le incisioni in modo che il disco sembri appena sfornato dal la cratività di Davis. Ci sono invece al completo i nomi dei solisti, quasi tutti celebri: Billy Cobham, Joe Zawinul, Chick Corea, Airto Moreira, John McLaughlin, Wayne Shorter, e molti altri. Praticamente tutti quelli emersi sulla scia davisiana. Il disco (doppio) contiene quattro lunghi brani, localizzabili in date diverse, più o meno comprese nel periodo che va da "Bitches brew" a "Live-evil". Sono incisioni che non aggiungono ne tolgono nulla al discorso che Davis ha portato avanti in questi anni. Tutt'al più completano, arricchiscono l'opera di un artista sofisticato ma sempre geniale e interessante. Restano quindi come delle pregevolissime incisioni da ascoltare attentamente specialmente per quelli che ci tengono a capire le cose fino in fondo. g. c. SENSATION'S FIX Fragments of Llght (Polydor) Tangerine Dream fanno scuola: ciò che se ne trae in terra italiana non riesce a cogliere lo sforzo genuino, l'ansia profonda che muove la Germania elettroacustica, e dal punto di vista strettamente musicale e per quanto riguarda l'impegno politico di queste forme d'avanguardia, ma il dibattersi nella crisi profonda della nostra mancanza socio-culturale non vuole dire rinuncia, né accondiscendenza al sistema, significa quasi certamente la mancanza di radici storiche e di contenuto, significa in ultima analisi la nostra innata disponibilità alla ricezione, all'occasionalismo che regola i casi dell'espressione rock italiana. Sensation's Fix dunque, nell'ambito dell'elettroacustica: l'effetto speriamo non si esaurisca nel volgere di pochi respiri e termini rantolando, ché le giuste premesse ci sono e l'impegno è notevole: è indubbia la discendenza, almeno in determinate linee "atmosferiche" della formazione dei Tangerine, per quanto ciò fuoriesca solo a tratti e spesso l'elettronica pura sia sostituita da una strumentazione tradizionale, mentre sono le chitarre acustiche ad introdurre il tema, elemento questo che Tangerine e Cluster, ad esempio elaboravano più compiutamente quattro anni addietro. Le porzioni di "Frangments Of Light", "Nuclear War In Your Brain" e "Space Energy Age" sono senz'altro convincenti, al di là di qualunque parallelo, introdotto in queste righe solo per necessità di collocazione logica. m.b. EMERSON LAKE & PALMER "Welcome Back my Frlendi to the Show that Never Ends. Ladles 'n' Gentlemen EL&P" (lsland) La trama è quella di una musi- · ca scenica, a carattere torrentizio e razionale, freddata in partenza dalla componente tecnica predominante la sensitiva: il disegno di EL&P è ormai distinto in contorni e contenuti ... quest'opera dal vivo è di indubbia importanza, e per meglio comprendere il gruppo (approcciarglisi per la prima volta sarà difficile vista la struttura "tripla" ed il prezzo), e per correre con la memoria quanto basta per sognare e riflettere, e per parlare dell'effettiva validità di questa tipica espressione. Vengono meno, tra lunghe righe musicali, i connotati negativi più volte palesati dal gruppo: ELP ha ceduto spesso la propria buona musicalità alla causa strettamente tecnico-tecnico-scenica, ha accolto a piene mani una pietrificazione dei tirmi ed una glacialità di contenuto-pittura che mai abbiamo sostenuto ... in effetti si è assi- • stilo a lungo, sin da "Tarkus" "Pictures At an Exibition" ecc. ad un alternarsi di raccolte che sono blocchi sonori belli e buoni, accettabili al primo ascolto e poi vanificati dal tempo, da giorni di esperienza che spingono alla scelta di cose musicali vive, di qualsiasi estrazione, ma pulsanti, reali, vibranti ... a lungo il trio ha viceversa espresso una grande dimensione tecnicista, professionista all'eccesso, l'individualità espressa attraverso lo sfoggio e l'elaborazione al computer: il tutto assume qui finalmente nuovo respiro, forse quello originario, e l'organico si riconsegna ad una struttura musicale più umana e semplice. Piace dunque guardare a questa scrittura, lontana dalle fred-
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