Muzak - anno II - n.10-11 - agosto/settembre 1974

JOHNCOLTRANE: le radicidel futuro La musica di Coltrane da "My favorite things" ad "Ascension" Nel 1964 Leroi Jones presentava un disco di Coltrane con queste parole. che ancura oggi sono attuali e pertanto utili come indicaziune all'analisi dell'opera coltraniana. Parlarne non è certo un puro esercizio di riesumazione storica. Significa piuttosto chiarire alcune tendenze della musica di questi ultimi anni, tentando un approccio ad una delle più Cllmplete esperienze dell'arte afrnamericana. Il passare del tempo. anzi. rendendo possibile una visillne più chiara e c,,mpleta. sia ingigantendo la statura artistica di Coltrane. attualizzando e vivificando la sua eredità. nella misura in cui è stata prniettata e continuata in altri musicisti e in altre esperienze sonure. Innumerevoli snno i ricon,,scimenti espliciti da parte di numer,,si jazzisti d'avanguardia (Archie Shepp. fohn Handy, Albert Ayler) o di musicisti rnck (Santana, fohn McLaughlin), mentre in altri (Zappa. Barbieri, Sanders) l'ispiraziune si traduce in diverse forme più o meno ric.muscibili. Oggi i contorni della personalità di "Trane", (Cllme venne chiamato per evocare con l'immagine di un treno in corsa la continua dinamicità della sua evoluzione) tenduno a sfocare nella leggenda, che non può esaurirsi nelle singole dediche o nel riconoscimento . di questa n quella influenza. ma piuttusll> in una preseni.a che tutti avvertono in un modo o nell'altrn. Questo messaggio. ancora vivo e attuale. è quello che Cultrane ha elaborato dal 1960, anno in cui incise "My favnrite things", al 1967, anno della sua morte. Pri- •ma c'erano i suoi famosi "sheets ,if suund". l'esperienza modale con Miles Davis, le numerose collaborazi,mi con i grandi nomi del jazz anni '50; Thelonius Monk, Sonny Rollins, Bill , Evans, Art Blackey e tanti altri. Anni, cinè. di ricerca, di esplora- • 22 zione instancabile siglala da numerosi capolavori. "My favnrite things" sembra essere la suluzione ideale, la logica conseguenza di questa ricerca. La fine di un periodo. quindi, ma anche e soprattutto un nuovo e più importante punto di partenza. Musicalmente il brano non presenta particolari innovazioni; l'interesse è essenzialmente melodico. Ma l'esperienza con Monk, al limite delle possibilità armoniche, e gli esperimenti modali permettono a C,,ltrane di usare la melodia con la massima disinvoltura traendone risultati sorprendenti. Non a caso, per centrare il discorso sulla melodia, Coltrane ha scelto "My favorite things", un semplice "song" di Rodgers Hammerstein. piuttostu famoso in America. L'apporh> sostanzialmente nuovo è nell'atmosfera. Il salto qualitativo, infatti, non avveniva al livello strettamente musicale, ma genericamente culturale e umano, testimoniando le nuove problematiche che coinvolgevano Coltrane. Il brano è inciso in quarteto (con McCoy Tyner al piano, Steve Davis al basso e Elvin Jones alla batteria). La sezione ritmica cnstruisce un andamento ipnotico, fluttuante, volutamente monotono e ripetitivo. Su questa base Coltrane può dilatare e restringere il rapporto spazio-tempo dell'improvvisazione, alternando tensione e rilassamento, dando l'impressione di fuggire e poi di rientrare nel tema del "song". Il risultatu trascende completamente la semplicità strui'turale del pezzo. Il suono del sait soprano incanta, affascina come se fosse portatore di un rito sensuale e pneticu. La melodia. sorretta dalle pulsazioni ritmiche, crea un atmosfera magica, ipnotizzante, profondamente e pienamente bella (di una bellezza come era intesa da Leroi Jones). In "My favorite things" Coltrane "Una delle cose che più colpisce in c10 che riguarda l'America è che a dispettll del suo profilo essenzialmente abietto, tanta bellezza continua ad esistere. Forse perché, come dicnno numerosi pensall>ri, è a causa dell'abiezione che questa bellezza esiste". LEROI JONES (da "Black music") sembra essere l'unico vero continuatore dell'eredità di Charlie Parker: l'improvvisazione che sfrutta un determinato schema armonico-melodico per superarlo, raggiungendo dimensioni spazio-temporali che non fanno parte del "pezzo" in se stesso ma che appartengono unicamente all'universo del musicista. La stessa atmosfera, per contrapposizione, permette a McCoy Tyner di dimostrare come in un contesto appropriato una semplice nota ripetuta più volte possa raggiungere il massimo di intensità. La grande innovazione di "My favorite things" quindi. non riconoscibile sul piano puramente tecnico, sia nell'aver inventato una nuova bellezza e in conseguenza un nuovo atteggiamento poetico. Il salto 4ualitativo è essenzialmente culturale, anche nell 'acquisizione di ispirazioni extraoccidentali, operazione immediatamente verificata nelle opere che seguono: "Dahomey dance", "Africa". e soprattutto quel meraviglioso"l ndia" inciso con Eric Dolphy al clarinetto basso. In questo periodo Col tra ne è affascinatn enormemente dall'oriente per la sua cultura musicale e filosofica e per i suoi valori religiosi. Ma per capire a fondo questa religiosità, che sarà sempre presente nelle opere di "Trane", bisogna collegarla alla presenza continua dell'elemento religioso nella storia del popolo afro-americano . Inizialmente i negri d'America abbracciarono in massa la religione cristiana, essendo 1'unicn strumento culturale che gli era concesso di assimilare, caricandola di simboli che esprimevano l'ambiguo rapporto (proprio del negro dell'ottocento afflitto dalla schiavitù e da una fittizia emancipazione) tra il rifugio in una felicità ultraterrena e la ribellione nel presente all'ingiustizia. La seconda fase fu caratterizzata dallo sviluppo di movimenti religiosi, tra cui soprattutto i Black muslims, che idealizzavano l'indipendenza delle masse nere in un grande Islam all'interno dell'America bianca. Poi Malcolm X proclamò che il vero Islam era quello che accomunava tutti i popoli del terzo mondo. La religiosità di Coltrane. se vogliamo, è un ulteriore stadio di questo cammino, essendo intesa come energia totale, come spiritualità creativa e fiducia nelle possibilità dell'uomo, in opposizione all'appiattimento dei valori imposto da una società divisa in classi ed in razze. Da tutto ciò è scaturito uno dei massimi capolavori del jazz: "A love supreme", che è anche il miglior disco inciso col quartetto "classico", composto da J immy Oarrison, McCoy Tyner, Elvin Jones e dallo stesso Coltrane. L'opera si svolge in quattro parti: I) Acknowledgement (Riconoscenza); 2) Resolution (I ntenzione); 3) Pursuance (Adempimento); 4) Psalm (Salmo). Si tratta di un viaggio spirituale,

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