uscirne distrutti econumic<1mente e moralmente). All'iniz.io di prenotano gli alberghi, si mette a punto l'amplificazione, si controllano gli strumenti, si calcolano eventuali dispersioni di danaro, si organizza un'ufficio stampa, si affittano pulmini speciali e poi si parte. A questo punto dovete pensare c~e le persone coinvolte in questo viaggio sono quasi una ventina e già questo dovrebbe darvi un 'idea della complessità della situazione. Ci sono persone di ogni ·regione ed estrazione sociale.che dovranno convivere per un periodo molto lungo, ognuno con la sua umanità, le sue manie, il suo modo di vivere e con in testa mille cose ed uno specifico interesse che è la sola ragione di quel viaggio. Si parte dunque e si lascia alle spalle tutto ciò che fino a ieri si credeva importante e necessario. (Il primo pulmino viaggia spedito verso il luogo del concerto e deve arrivarci in orario nonostante tutto perché il ritardo vuol dire una forte multa; il se.condo pulmino lo segue da vicino mentre gli artisti partiranno più tardi e con un mezzo più veloce, devono arrivare freschi e riposati perché non si può pretendere che un batterista stanco possa poi reggere lo stress di tre ore di spettacolo. Ma ritorniamo al primo pulmino). L'autista guida in silenzio mentre gli altri dormono per arrivare riposati, il loro lavoro manuale comporta un cerh> riposo; passa così tutta la notte e solo al mattino qualcuno comincia a svegliarsi ed ha voglia di fare quattro chiacchiere. L'autista, che forse ha aspettato\ quel momento da diverse ore, non sembra averne più voglia ma accetta di buon grado per dimenticare il rumore monotono del motore. Ci si ferma un attimo sull'autostrada per far colazione e poi di nuovo in marcia fino al luogo del concerto. Si è arrivati. E' un'altra città, gli stessi volti della gente te lo ricordano, cercando il luogo del concerto e smontando gli strumenti e l'amplificazione. E' un lavoro duro, molto duro, reso ancor più impossibile dal fatto che non hai dormito dentro un letto. (L'autista si concede alcune ore di sonno mentre gli altri iniziano il loro lavoro). Hai quasi fame ma il tuo stomaco non reagisce; forse hai fumato troppo o hai fatto colazione troppo in fretta e con roba che di solito non mangi. Alcune ore dopo gli strumentisti sono in sala, il tecnico si sistema da sé i suoi cavi e mette in moto il Power del Mixer, l'altro si occupa delle luci ed i generici montano la batteria e sistemano il palco per lo spettacolo. Queste sono cose che non si improvvisano, bisogna essere pratici ed allenati, durante tutto il concerto le cose devono andare lisce per poter dar modo agli artisti di fare il loro spettacolo. Bisogna avere un certo affiatamento ed occorre non arrendersi subito davanti alle difficoltà del momento ed agli imprevisti; occorre avere il dono dell'improvvisazione e della novità, bisogna star calmi e non· lasciarsi innervosire. Dopo tutto ciò si può pensare anche e mangiare. Spesso, nelle altre regioni, non sai adattarti a dei particolari menù, spesso non troverai da mangiare perché hai i capelli lunghi ed il cameriere ti manda via pensando tu non abbia poi da pagare, spesso ti danno un 'elemosina di primo e secondo trattandoti come un accattone piuttosto che da cliente. Ti viene voglia di mandare tutto a quel paese ma superi questo momento di crisi perché devi tornare al lavoro, devi dare gli ultimi accorgimenti a tutto quello che hai preparato prima. Hai ancora tutto sulllo stomaco e ti senti poco bene perché il coktail caffè-pranzocaffè è fuori dalla tua regola comune. A questo punto arrivano gli artisti, controllano se tutto è a posto e poi se ne vanno a mamgiare. I tecnici restano al loro· posto, uno dietro al mixer, uno dietro le luci, uno dietro la batteria e l'autista deve fare un po' di tutto. A concerto finito, gli artisti se ne vanno in albergo mentre i tecnici rimontano il tutto e si avviano verso il luogo del successivo concerto. L'autista del giorno prima dorme ed un altro prende il suo posto. Si controlla se non manca nulla, se tutto funziona ancora e via. Questa non è che una giornata del loro lavoro, provate a moltiplicarla per cinquanta o sessanta ed avrete un quadro completo della situazione. Proviamo ora a parlare dei problemi del singolo concerto in modo specifico. / Il concerto Quando si parte per la tournéc; solo il Road Manager conosce le caratteristiche acustiche di tutti I locali dove si terranno i concerti perché ci è stato prima per fissa, re le date; i tecnici invece sonu all'oscuro di tutto ed ogni con, certo diventa così un imprevisto a breve scadenza. li fonico deve scegliere il postu più adatto dove mettere il mixer, ti tecnico delle luci deve adattare il suo apparato alla nuova situazione mentre il lavoro più ingrato è quello dei generici. Essi devo- -no calcofare-bene l'ampiezza del palco per poter dar modo agli artisti di rispettare le usuali posizioni durante il concerto, devono montare in modo adeguato sia i Woofer che i Toweeder cercando di rispettare la volontà del fonico che in questo senso ha anche lui i suoi problemi di acustica. Spazio a disposizione ed acustica difficilmente vanno d'accordo e sorgono in questo caso i prµblemi più duri. A questo punto arrivano gli artisti che provano il tutto e prendono gli ultimi accordi con i tecnici. Il concerto inizia. Il Fonico controlla eventuali rumori di fondo e si occupa degli effetti base del concerto, il tecnico delle luci è immerso dietro il suo miscelatore e le sue diapositive, l'elettricista controlla continuamente i cavi e le spie. Gli altri si sottopongono ai lavori più rischiosi e massacranti, bisogna avere colpo d'occhio e mani veloci per evitare delle catastrofi in miniatura. C'è quello piazzaio dietro la batteria che deve controllarne continuamente la stabilità e la posizione, quello piantato dietro gli amplificatori che, nel rumore più assordante, deve stare attento ai pericoli di incendio e di caduta delle casse, ed un altro ancora che deve avere mille occhi e più tentacoli. Deve star attento al solito fotografo che vuol scattare le fotografie dal palco, quello stesso fotografo che magari durante il concerto, al buio, strapperà inavvertitamente il Jack della chitarra e farà andare in bestia sia il chitarrista che il fonico dietro al Mixer. Deve stare attento a che nessuno fumi col rischio di tramutare, il palco in una piccola Roma neroniana. Deve stare attento alla solita fans che vuole il foulard che è al collo del suo idolo. Deve stare attento a che nessuno si porti via un microfono come souvenirs ed a tante altre cos che potrebbero influenzare negativamente lo spettacolo. Sono ore di tensione per tutti, è uno stress continuo che logora i nervi più saldi. Questo è il concerto visto dall'altra parte della barricata. Tutti dobbiamo prendere atto di queste circostanze per capire più a fondo il significato del concerto, come ,creazione di gruppo comprendente non solo il fattore artistico ma anche quello tecnico che da solo varrebbe a giustificare tanto interesse. Se è vero che il concerto sta divenendo più che mai un fatto di costume e un nuovo mezzo di un messaggio culturale ed umano più recepibile da tutti, è altrettanto vero che dobbiamo analizzarlo anche alla luce di queste considerazioni. Ci rendiamo conto tuttavia che esistono altri problemi di natura ben differente e cerchiamo ora di anaJitzarli intervistando alcuni tra i tecnici più rappresentativi del nostro panorama musicale. 11
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