nel suo stesso ciclo universale. Niente fine niente inizio. Un libro comH.:o-t,;u~uuco. Sarà scritto in tutti i modi, in trasparenza, negli angoli, dentro, fuori, ci sarà inchiostro commestibile, sarà pieno di buchi, tanti buchi per 20 franchi! Si tratta di sopravvivenza. Come per i free concerts. Le volte in cui abbiamo fatto pagare, la gente ci ha capiti, non ci sono stati mai casini: sapevano che la sala era costata 1.000 o 5.000 franchi: stare insieme, non guadagnare. Non c'è contraddizione: si tratta di un fatto col· letitvo. Il nostro è un movimento di strada, non ha nulla a che vedere con il vec• chio movimento under-psichedelico, ,siamo in un'altra dimensione. Non diamo definizioni, non sappiamo se abbiamo rapporti con l'underground. E' un vecchio cimitero, pieno di miti, pregiudizi e tabù. Noi abbiamo raipporti con la gente, con la strada, con l'underground vivente. Le cose sono in continuo movimento, perpetua forza ed energia. Actuel {,principale rivista underground francese - ndr) e derivati dormono ancora nel mito americano di 5 o 6 anni fa, guardano soltanto, non hanno rapporti con la gente della strada. Non vivono }'<istante, danno solo informazioni. Non c'è possibilità di crescere, costruire, avanzare: noi vogliamo cose diverise, la vi· ta e la realtà, soprattutto. Chiaro? E così chi vive come noi in Francia e ovunque. C'è chi fa teatro, chi alleva le capre, chi si dedica all'agricoltura, chi alla musica. Noi non siamo essenzialmente un « gruppo » musicale, fa musica è solo un momento di mediazione e sublimazione della nostra vita, dell'avventura de l'OM (in francese uomo e OM si pronunciano pressapoco nello stesso modo - ndr). Altri gruppi sono diversi, ma complementari. Quel che bisogna capire è che non esistono solo i musicisti, ma anche gli alchimisti del suono e della luce, chi si occupa dei film, dell'artigianato ,dell'elettronica, del pane integrale bio logik. Questi sono gli insiemi. Strutture mobili. Bisogna incontrarsi con le altre strutture che si trovano sulla strada, fondersi per costruire. Non siamo un insieme chiuso, ma in continuo movimento, non sappiamo mai quanti siamo: vengono, vanno, !'-insieme fluttua, si muove, si trasforma, si evolve. Abbiamo avuto stretti rapporti con i Gong, Nico, Kevin Ayers, Tangerine Dream, Deficiance Menta! e molti altri gruppi del Rock-pas-gaga, la prima organizzazione spontanea che ha costruito un vero circuito alternativo in Europa. Rapporti di vibrazioni, di telepot (gioco di parole tra telepatia, marjuana, pot in americano, e compagno, pot in francese). Ci incontriamo e l'incontro si materializza in suono. I Gong sono con noi, anche se fannO i dischi; si tratta di una scelta puramente formale. Noi preferiamo creare e fabbricare il disco da noi, con un collettivo di stampatori, farà parte del libro. Nonostante ciò abbiamo degli ottimi rapporti con la gente della Virgin. I Gong sono più interessati al lato musicale: tutto è complementare, comunicazione, livello umano. Noi siamo una comunità. La vita di gruppo è facile nella misura in cui ognuno sa qua-I è il suo posto: ognuno deve alleggerire la struttura. Comunque ora siamo partiti per un giro del pianeta con i bambini, il riso, i nostri tappeti: siamo qui. Forse ci ritroveremo a Bali, o Giava per fare musica con gli Sciamani, per ballare con la gente, per triper « synthitibetain » dans les lamasseries. Poi il Giap· pone, rituaH e cerimonie. Go Goa. Compagni ovunque, che vivono e suonano. E' fa. cile suonare insieme. La Magliana, ieri sera. Bambini saltano, battono le mani, cantano, suonano con noi. Musica aperta che cambia con le vibrazioni dell' ambiente: aggressiva, serena, festosa o triste: è come siano noi e la gente attorno. Improvvisiamo di solito su strutture già sperimentate, ma la musica vive nell' istante, non è rigida. Ha bisogno di estensione. Anche noi abbiamo ,posti fissi dove andare nel mondo, ma c'è anche tanta improvvisazione: in ogni cosa e ovunque. Tentiamo di costruire un circuito nuovo nel mondo, dall'Italia alla Tunisia, da Ila Lapponia alla Polinesia. Ovunque organizzazioni come la nostra. Noi ci incontriamo, ci fondiamo, trasmet· tiamo e riceviamo energia. Impossesarsi e trasformare i luoghi già esistenti, come gli ostelli della gioventù e le case della cultura: luoghi morti, deserti. tristi. Recuperarli e cambiarli per farne luoghi aperti e 'liberi. Questo è il détournement: prendere una cosa che esiste e andare oltre questa realtà. Vedere il Karma delle cose per andare al di là. La gente della Magliana è venuta perché c'era una festa e non perché c'era un «gruppo». Tutti si sono realizzati insieme. La gente ai balconi ha abbandonato la TV. Alcuni sono scesi in strada con quelli che già occupavano la piazza per parlare, creare rapporti umani val:di e reali, cercare di vivere. Abbiamo vissuto e suonato. Tutti sono musicisti, non è importante conoscere uno -strumento: chi vuole può suonare con noi se ci si conosce, bisogna sen. tire veramente quel che si fa. Crium Delirium Sri-OM Deliri-DM (articolo curato e tradotto da Paolo M. Ricci e Valeria Giordano) 63
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==