Muzak - anno II - n.09 - luglio 1974

un attimo l'ombra del mestiere e della stanchezza, e dall'altra a delle performances non convincenti, poco lucide. Il gruppo (inteso proprio come gruppo di persone, largamente variabile con una struttura fissa) esiste solo da pochi mesi e non ha mai av,uto un posto dove provare; tutto è nato dagli spettacoli, volta per volta, creandosi lentamente un nucleo conduttore. .Mia fine degli impegni, in Agosto andranno a chiudersi in qualche fattoria in Toscana o chi sa P F M Quasi tutta Ia stampa specializzata italiana è stata concorde nel mettere in evidenza i grossi limiti dell'ultimo album della Premiata: troppa perifezione, troppo estetismo che non S'Ì giustifica nell'energia e nella vitalità. Al ritorno da un lungo tour europeÒ e inglese la PFM ha salutato i:l pubblico italiano prima di partire per ,gli Stati Uniti. Palazzetti dello sport straipieni e l'ultimo incontro con 50 mila persone alla festa del proletariato giovanile organizzata da RE NUDO al Parco Lambro a Milano. Lo show del grurppo utilizza materiale di tutti e tre gli album registrati fino ad ora con ovvia prevalenza di brani tratti daill'lsola di niente; i pezzi nuovi, cominciano da« La Luna Nuova», che apre lo spettacolo, su'ila .scena prendono il corpo e la vita che manca in disco, il perfezionismo, diventa una perfezione molto umana e niente affatto meccanica dove, per tirare le fila dcli'esperienza fatta e preparare il nuovo spettacolo, sicuramente più coordinato e stabile. Al di là delle critiche per i momenti di dispersione, quando tutto funziona (succede piuttosto spesso il gruppo mette insie- • me una cosa assolutamente unica; il tipo di musica esiste già e si conosce. Richiami al jazz dei nostri anni, sia quello free che quello elettrico, sono chiari, ma ~n si è mai visto nessuno suonare queste cose con tanta spontaneità colilettiva suono ampio e dinamico, ricchezza di colori che nasce dalla carica dei cinque. Il profesisonismo e la preparazione per.fetta sono l'ossatura che permette al gruppo di suonare senza problemi un materiale comp_lesso,pieno di difficoltà tecniche e di intrecci ritmici elaborati. LIlavoro perfezionista del disco, gli anni precedenti della Premiata, (un po' impacciata a dfare dal vivo cose musicalmente piuttosto diffici· li), dà i suoi frutti adesso. L'architettura barocca dei pezzi oggi riesce a sembrare ovvia, scorrevole e naturale. Non è più una costruzione faticosa, mattone dopo mattone, ma un fuoco d'artificio di un'ora e mezza, che, come ogni spettacolo pirotecnico, ha il suo botto finale « Celebrations » arriva quando tutti sono più che caldi e, realmente, è quasi impossibile, finalmente, non ballare e divertirsi, sentirsi insieme ai musicisti che stanno facendo TUTTO quello che possono fare. A!J. Parco Lambro anche i più duri del servizio d'ordine di e tanto senso. Non esiste sfogo individuale, giochi di egotrip e le diapositive danno una chiave di lettura per tutti i suoni che si succedono chiara e non equivocabile. Quando esci dal teatro dove la Comune ha suonato bene, sei al tempo stesso svuotato, sfiancato e duro, deciso, più forte di prima. La formazione base è fatta di Paolo Chiarchi, sax soprano, alto, corno senza tasti, chitarra elettrica, una quantità enorme di oggetti, lsa!bella Ciarchi, pericussioni e voce, Fabio Rizzatto batteLotta Continua alla fine ballavano la tarantella; se la festa ha un senso, se la festa va bene, la PFM ha messo insieme una grossa festa per tutti. Subito dopo Pino Masi ha raccolto l.'umore della gente, ha cantato le sue canzoni e ha definito ancora meglio il colore del!la festa; ha unito ancora di più tutti quanti, e tanti hanno cantato, gridato slogan, con convinzione gioia e senso dell'insieme, lasciando dietro la rabbia. Alle 5 e mezzo del mattino l'elettricità e la carica delria e percussioni, Eno Bruce basso, Rkcaroo Red Fassi piano elettrico e mini moog. Nel concerto a:l festival del Parco Lambro (che probabilmente comparirà su disco) c'era Patrizio Farisel4i dell'Area al piano, Gary e Massimo Quinque alla chitarra elettrica, Francesco Saccà (Chriss) e Laura Rizzatto alle percussioni. Fariselli sostituiva il pianista uf. fidale, gli altri erano in aggiunta. Massimo Villa la sera non si era ancora esaurita, continuava ancora a girare tra un gruppo e l' altro che cantava, suonava, parlava. Può darsi che la musica della PFM sia discu: tibile, può darsi che lo spettacolo sia troppo costruito per « avere successo », può dal'Si qualsiasi cosa negativa che chiunque può pensare; rimane il fatto che il complesso mette realmente la gente insieme e porta tanta, tanta energia. Il punto è solo quello. ni.v. 53

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