Muzak - anno II - n.09 - luglio 1974

beHione e di lotta per ritrovare una dignità culturale in cui identificarsi. Il « free jazz », quindi è il momento di maggiore consapevolezza della musica afro-americana, un'arte autenticamente popolare i cui maggiori esponenti provengono da ambienti più vicini al sottoproletariato dei ghetti che dalle accademie e ai conservatori. La « new thing » degli anni '60 ha edificato le basi per una nuova cultura in contrasto col potere del capita· lismo occidentale, proprio perché unifica l'arte e la politica al di fuori delle artificiose barriere crea te dal ,sistema. In questa prospettiva vanno intese la « religiosità di Coltrane o di Don Cherry, la « laicità» innovatrice di Coleman, la « totalità » degli spettacoli di Sun Ra e dell'Art Entemble of Chicago. OGGI - Il « free jazz» oggi è più vivo che mai, nei suoi molteplici aspetti, e nei di- <Versissimi sviluppi che ne sono derivati. E' nato proprio per cambiare, in continua tensione dialettica con se stesso. Vive nella misura in cui ha dimostrato che non esistono schemi pre-costituiti nel momento in cui si vuol dire qualcosa attraverso la musica. Quello che importa è il contenuto, il «messaggio», ed è la forma ad esserne condizionata. Gino Castaldo Miles Davis LdRdBBldDIIERI LdRIFLESSIOnDEIOGGI 43

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