Muzak - anno II - n.09 - luglio 1974

ti di antiche frustrazioni, del semincoscio io musicale al quale è sempre data una pappa pronta, quella sottoculturale di nuovo: vediamo i King Crimson forse come li vorremmo, non in sogni da missionari (portatori di un'idea e di una tecnica), ma da ésseri umani, musicisti e nuclei di musicisti appartenenti alla controversa storia del rock inglese. LA MUSICA DEL BALLETTO DEI GIGANTI (da « L'uomo eterno » di Pauwels - Bergier) Il '70 è probabilmente l'anno del rivolgimento inglese, lo è perché escono dai sotterranei i nemici dell'easy listening e la loro forza si fa luce immediata: di questa luce, i Crimso, sono una quintessenza particolare non violenta giacché dissimile dal politico tentativo corale dei nvclei guidati da Wyatt, Sinclair, Allen per i quali lo sconvolgimento è lo stesso tessuto connettivo di lavoro ed espressione. Più metodicamente e con maggiore tranquillità Robert Fripp e compagni della prima ora entrano nel sistema Island proponendo il suono del fu. turo e c'è nelle loro prime pagine musicali una scrittu• ra minuta e classicheggiante che li caratterizzerà a lungo, almeno sino ad «Island», un'atmosfera di dolce rarefazione, un respiro che tutte le composizioni non tardano a denunciare aperta• mente. Il binomio Fripp--Sinfield gioca l,~ sue carte suddividendo .;aggiamente le porzioni, le forze individuali dei componenti ed i propositi d'insieme in opere che sono condensati di materiali diversi, una serie serrata di promemoria musicali che l'Inghilterra intera non tarderà molto a tenere a mente a perfezione. Secondo i meno accorti osservatori, nulla in queste composizioni appare di livello eccelso, per alcuni i primi due albums saranno la copia carbone di alcune creazioni dei Moody Blues, lavori semplicemente rigenerati nei visceri e proposti con più modernità; come se non esistesse una distanza infinita tra il semplice linguaggio dei Moodyes e lrt originale, profonda conoscenza dei ritmi e dei timbri che sono la più importante peculiarità di questo primo organico crimsoniano. Forse nulla di rivoluzionario, ma fortunatamente non ci sono reinvenzioni o estra· zioni col forcipe del mellotron; mentre due elementi appaiono immediatamente fondamentali: quello linguistico e quello timbrico entrambe appartenendo al disegno semplicemente musicale e non « testuale » o letterario del gruppo... il processo di elaborazione dei ritmi, quindi, come linguaggio da una parte ... l'architettura dei suoni dall'altra con il suo spirito per la prima volta (se si eccettua il caso dei Pink Floyd di « Ummagumma ») raccolto tra timbri davvero nuovi. « In The Court Of Krimson King » ed « In The Wake Of Poseidon » sono la registrazione organica e cristallina dei due caratteri ed in un paio di casi, « Moonchild » e « Devil's Triangle » su tutti, sono il pozzo giusto a cui attingere per i,l futuro. La prima scissione di organico svilisce del suo cantore la più importante battuta d'arresto nella ricerca armonica del gruppo; in effetti non ci interessano i mutamenti di persone quanto la rinuncia globale che essi comportano o viceversa. Le composizioni suscitate erano collages semplici di matrici e sinfoniche e dodecafoniche che la storia del clas. sico ha esposto alla mente frippiana come possibilità sistematiche di un nuovo ,linguaggio: Moonchild è frammento di musica quasi esclusivamente elettronica, o meglio di elementi concreti riprocessati elettronicamente che il gruppo introduce come calcolo preciso all'esplosione di « In The Court... », ma non si tratta di un'operazione fine a se stessa, è viceversa una strada che nel futuro verrà ritentata con minore coraggio e forse con tecniche migliori, sarà comunque in definitiva, questa elettronica-pura, una pagina che avrebbe senz'altro coinvolto un universo di comunicazioni ben più importanti di altre a venire. Devil's Triangle è un capitolo a parte. In esso pulsano le intuizioni più audaci e tutta la cultura ritmica crimsoniana ... ROCK MECCANICO Il Triangolo Del Diavolo na· sce dall'elaborazione di una necessità di fondo insita nel primo LP: Fripp-Sinfield alle prese con un'armonica complessa e strutturalmente 11

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