Muzak - anno II - n.09 - luglio 1974

SOMMARIO 9 WINDS OFCHANGE 1 Copertina Nuova Compagnia di Canto Popolare 3 Sommario Editoriale E' il secondo numero di Muzak in rotocalco, un grosso avvenimento per noi: dalla« lussuosa» prima veste stampata in piana, alla seconda meno lussuosa, con la crisi della carta in pieno svolgimento, in rotativa, siamo passati a questa nuova forma tipografica. Per noi è davvero un evento, abbiamo man mano quintuplicato la tiratura e non ci potevano più soddisfare i tempi e i modi usati fino ad ora. In più usciamo finalmente puntuali e risparmiamo non poco, è il passo da rivistina in erba a mensile adulto. Crediamo però di non esserci fermati solo a questo: c'è stata parecchia discussione nel collettivo, c'era chi tutto sommato era soddisfatto della tivo, c'era di tutto sommato era soddisfatto della rivista, chi, invece, dissentiva totalmente dalla linea seguita negli ultimi numeri, voleva un'apertura a problemi sociali più reale e concreta, una partecipazione vostra più dtcisiva, articoli meno saggistici, ma maggiormente incisivi e soprattutto la trattazione di pitt argomenti, giudicando abbastanza scarna la rivista. In effetti ci eravamo adagiati, abbiamo perso diverse occasioni; cercheremo di recuperare, di rendere Muzak più viva ed entrare con maggiore decisione nella realtà « extraprofessionistica ». Nascono da subito l'idea del Controlibro (vedi pagine 50/51) e un collegamento da aprire con tutte le forze alternative. Abbiamo in cantiere tutta una serie di grosse iniziative, ancora da definire nei dettagli, di cui parleremo sin dal prossimo numero e al Festival di S. Monica dove saremo presenti in massa. Come al solito aspettiamo vostri parerL 4 Posta 6 Tangerine Dream M.B. 8 King Crimson Maurizio Baiata 13 Notizie 15 18 21 25 28 40 44 46 47 50 52 55 59 62 Hendrix Discografia Jefferson Airplane Paolo Carù Country Joe Paolo M. Ricci N.C.C.P. Lucio Colle Muzak LP INSERTOCENTRALE: testi Doors a cura di J. Comstock Free Jazz Gino Castaldo Teatro G. Lombardo Radice Sun Ra L.C. John Mayall Danilo Moroni Controlibro Dal vivo a cura di Massimo Villa Due strade Gaime Pintor Don Cherry G.C. Grido-Delirio-Cm Crium Delirium Collettlvo reclazlonale: Glal- Ptntor (direttore) - Domenico Ricci, Paolo Ricci, Giovanni Lombardo Radica (coordinatori della redazione) - Ptero T09nl (coordinatore del servizi fotografici) - Lucia Ricci (ufficio pubblicità) - Licia (segreteria) - Omella Amorini, Claudia lrembtlla (Impaginazione e grafica) - Camlllo Coppola (dlffualone centrale) ,- Maurizio Bezzi (diffusione mllaneae) - Mlc:llele Gla1109llo (dlffualone torinese) - Lucio Colle (diffusione di Napoli) - Giancarlo Sforza, Claudio Sllweatrt,Ptero Aublctnl (distribuzione) - lruno Runlero (ammlnletrazlone) -. Janlce Cornatock e Se,vlo Manzart (corrlepondentl dagli U.S.A.) - Danllo Moronl (corrlapondente da Londra) - FIUberto UpparelU (direttore rnP9neablle). Collaboretort: Maurizio lelata, Paolo Cani, MaNlmo VIiia, Valerla Giordano, Gino Caataldo, Jolln Mayall, CrtumDellrtum,Carlo Ca911I. Redazione, ammlnlatrazlone e dlffualone: 00198 Roma - Via Alessandria, 119 - Tel. 84.48.483-84.56.072 - Un numero L. 500 - arretrati L. 800 (unire alla richiesta l'importo in francobolli) - Abbonamento a 12 numeri L. 4.000 (a Roma e Milano la distribuzione delle copie in abbonamento viene espletata a mano senza variazione di prezzo) - Per cambi.o d'indirizzp specificare il vecchio recapito e inviare L. 150 in francobolli - Concessionaria esclusiva per la diffusione: Parrini & C. s.r.l. Roma - Piazza Indipendenza, 11-b - Tel. 49.92 - Milano - Via Fontana, 6 - Tel. 790.148 - Stampa: S.I.P.E.' Pomezia - Composizione e veline: Composervices - Roma - Tel. 74.81.889 - Registrazione Tribunale di Roma n. 15158 del 26-7-1973 - Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono - E' vìetata la riproduzione anche parziale di foto, testi e documenti. COllceulonarla eaclualva per la pubbtlcll• In Italia e all'Htero: CEPE s.r.l. - Direzione Generale: Piazzale Biancamano, 2 - Grattacielo - 20121 MILANO - Telefono 666.381/2/3/4/5 - Uffici a ROMA, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Torino, Londra, Amburgo. Muzak non accetta pubblicità redazionale. Gli articoli, le recensioni, le immagini e la foto di copertina sono pubbllcate ad unico e indipendente giudizio del collettivo redazionale.

posta Salve, ho visto sul vostro giornale la rubrica sul teatro d'avan· guardia. Era ora che qualcuno muovesse -le acque. Siamo rimasti molto contenti dell'impostazione data. Perché non estendete il vostro discorso a tutte le forme d'avanguardia come cinema, poesia, 'letteratura, pittura? Ne verrebbe fuori un discorso più complessivo e globa,le. Un altro consiglio: buttate a mare definitivamente tutte quelle scemenze che non interessano nessuno come le notizie, stampa estera o Muzak e gli altri. Che David Bowie faccia il fesso anche in teatro o che Alice Cooper si ghigliottina e cose simili sinceramente non ci interessa un tubo. Sa-luti da Countrj Joe Va bene -la svolta politica, va bene demitizzare i « mostri sacri», va bene andare in rotocalco, meno bene darsi l'aria da professori anche se progressisti, meno bene la mancanza di un coordinamento più reale con gli « aJternativi ». Altri appunti e noterelle: folk più continuo e di ricerca, poco rock (distruggetemi anche Wakerman, per favore), inchieste più spesso, siate più vivi. Sono stato promosso con la media del sette; ho la moto, la ragazza, leggo Muzak attentamente, sono un beat. Va bene questo prototipo? Ciao. Sergio Ferreri. Modena P.S. - Estendete la rubrica posta, potrebbe essere la garanzia contro la continua tentazione di salire in cattedra. 4 COMUNICATO A tutti i musicisti ed i gruppi musicali pop, jazz, folk, di musica popolare o classica che dispongano dii una produzione originale. Esiste -la possibilità di suonare in una serie di concerti che si terranno in autunno a Bologna e forse in provincia; essi saranno sempre seguiti da un dibattito con il pubblico sulla fuzione della musica e sui legami che essa ed i musicisti che la producono; hanno con la società. Siamo per ora in grado di garantire per i musicisti un rimborso del'le s,pese e sol· lecitiamo, ove sia possibile, la collaborazione dei musicisti stessi, ed anche di altre eventuali ,persone interessate, alla organizzazione ed alla gestione delle attività. I principali scopi della nostra iniziativa, che ha già dato alcuni risultati nei mesi da febbraio a maggio, sono i seguenti (esposti molto in breve, a causa de'lla carenza di spazio): - mettere a disposizione del pubblico che ne senta l'esigenza dei concerti gratuiti, o a prezzi ridottissimi, man· tenendo un accettabile 'livello qualitativo; - effettuare (o tendere ad) una gestione « alternativa » (il termine non vuole forse più dire niente, ma speriamo che ci capiate) della musica, per attuare un coinvolgimento non mistificante di più larghe masse di cittadini, non solo giovani; - togliere dal'le mani de « soliti » H monopolio dei concerti, per la creazione di (o la tendenza ad una gestione aperta e collettiva); - favorire un costruttivo momento di dibattito e di chiarimento tra il pubblico ed i musicisti ai fini di una comune crescita cultura·le e politica e di una maggiore consapevolezza, e quindi - fare in modo che la musica non sia intesa sempre e soltanto acriticamente come un fine, ma con maggiore chiarezza critica, come un mezzo utile alla formazione di una coscienza individuale e collettiva; - dare spazio a gruppi e musicisti giovani e aperti perché possano esprimersi più liberamente (sta, tra l' altro, iniziando a funzionare qui tra noi un collettivo di lavoro e di organizzazione di musicisti la oui linea si uniforma abbastanza a quella qui accennata). Per informazioni e/o adesioni mettersi in contatto con: Collettivo Musica • Quartiere Irnerio - Centro Culturale « R. Tolomelli » • Discoteca Jazz «B. Balocco» - Via G. Petroni n. 9 . 40126 Bologna - tel. 277615 (051) fornendo tutte le notizie interessanti e, possibilmente, una documentazione sonora registrata su cassetta. CAGE DI:FESO CONTRO I SUOI AMMIRA TORI Caro Pintor, la difesa d'ufficio a cui mi costringi (cfr., la recensione al disco di John Cage della coJ.Jana « nova-musicha » - Cramps ORiSLP6101- di cui .sono re. sponsabile) non solo mi permette di preruderti per il collo proprio come si fa con i gattini soro i, se non altro per distrarti dai languori terzomondisti e neocristiani di un Nono, ma di sputtanare anche la canea critica dei tuoi « infenmieri » che scrivono su « Muzak » (non fanno a1tro che parlare di crani scoperchiati, nervi tirati, vibrazioni, cervelli in eboHizione, tendini eccitati e cosi via!) che hanno imboccato la fa. cile strada (ingoiato l'esca!) della musica da moschea o da camera (da letto) indiocairota. Strada che porta ad evocare ad ogni concerto lo spirito santo più o meno ben temperato, well tuned, come dicono in California. Spirito santo o del mondo che puntualmente non compare mai nonostante la buona volontà, l'aria mistica delle attese, le bacchette d'incenso da quattro soldi, il togliersi le scarpe, la posizione del loto che rompe la schiena a chi è abituato a stare in piedi dietro il tornio, il metafisico no-smoking come nei treni, ed altre corbellerie da oratorio. "f.usai meglio di me a quale scempio politico ha portato leccare il « made--in-usa », il colonialismo cultourale pop. americano dell'easy listening, dell'ascolto regredito in un paese come l'Italia cosi musicalmente ineducato da escludere la musica dagli stessi programmi scolastici di storia dell'arte. Basta ve- ., dere il livello - esclusa qualche passabile eccezione - del ghetto musicale sul Lambro organizzato dai bottegai di « Re Nudo ,. per misurare il massacro! Per cui è con molto stupore che ti ho letto parlar male del nostro esperimento e, in fon· do, del più grande compositore vivente (per quel che valgono gli artisti ben inteso!) tanto vigli~ccamente disprezzato dai bor.ghesi quanto poco conosciuto da coloro per cui si batte in nome detla fragile libertà creativa di fare musica. Ma vediamo uno al-la volta i punti della polemica. Tu scrivi: « la pessima scel• ta dei pezzi », ma se li abbiamo concordati direttamente con Cage? Il fatto è che di Cage siamo abituati al'la facile brodaglia di alcuni pezzi d'occasione, scritti spesso per fame che per convinzione e non invece a quelli che segnano nella loro crudezza il passaggio dal· lo stordimento nauseante del suono al candore magico del silenzio, silenzio che invita a lasciare le armi del rumore (,leggi: chitarre) per tuffarsi fra il rumore delle armi, prendere coscienza non già dei benefici dell'OM, ma del regime delle bombe in cui viviamo. Come dicono i turisti che sono stati in India liberarci dal Moha. Così, vedi, non è un problema di pezzettini di feltro fra le coroe del pianoforte, né di impianti di amplificazione, ma del rientro nella vita quotidiana, abbandonare il divertimento (la cui etimologia - divertire, dividere, separare - già dovrebbe inorridire) ed entrare nella festa. Tu parli di feticismo dello strumento e di satira male orchestrata contro le iagne postweberniane. Ma allora cosa dovremmo dire dellle protesi elettriche dei nostni campioni del pop, dei diecimila watts di parco Lambro, del rigurgito para-or~astico della scena inglese, dei Grateful Dead che si mettono a comporre musiche nello sti· le James Dean, anni '50? In realtà i pezzi che sono stati scelti per questo disco sono anche quelli più facilmente ripetibili da tutti, con qualche apparecchio radio, registratori portatili e microfoni da un paio di biglietti

da mille funo. Solo così, infatti, il disco perde la sua astratta e fredda aria cultura'le e diventa strumento di tutti, non patrimonio di musiche da ripetere, merci culturali per i supermercati della miseria, ma patr-imonio di idee su cui lavorare, invito alla fantasia, al superamento di ciò che marcisce nelle cucine dei discografici. Tu dici: « come si fa a sentire un pezzo di silenzio, an21ia non sentirlo?». Lasciami paragrafare H Dalla guerra di von Clarusewitz (è negli Oscar Mondadori, costa 1.500 lire ed è stato il mio manuale di guerriglia nel mag,gio '68). Il silenzio non è che la continuazione della musica con altri mezzi. Non è un atto musicale, ma un vero strumento della musica. Ecco perché ti è bizzarro il sentirlo! GLI STRUMENTI SI USANO NON SI ASCOLTANO! Solo così si esce dalla passività e si entra nel! reale. La si fa finita con i maestri e con i ruoli e si aprono le danze, si riattaccano le caJ1ITJagnole, si bruciano i templi e si impiccano i burocrati con le bude!Ha dei padroni. Altro non so dirti, spero solo che i giovani a posto di fare dei bootlegs di Cage MI EDUCHINO spedendomi alla Cramps i loro esperimenti e che io possa vederne presto i risultati intorno a me. (lian-Emilio Simonetti L'amico Simonetti ha sbagliato il tiro. Tentando di farmi passare per reazionario ha dato solo prova di bravura nello ... slalom gigante. Di risposta alla mia recensione non c'è quasi nulla. Se era per divertirsi, conoscendolo per uomo spiritoso e critico sagace, Simonetti poteva dar migliore prova. Comunque, per controrispondere: non ho difeso il pop contro Cage, non vedo perché Simonetti debba difendere Cage contro il pop; non ho mai scritto « come si fa a sentfre (anzi a non sentire) il silenzio»: la frase contestualizzata suonava diversamente e cioè « dopo otto ore di lavoro alienante come si fa a sentire un pezzo come 4'33 » e mi rifer:ivo a una frase di Berio. Verissimo che il silenzio è la continuazione della musica con altri mezzi, anzi che è esso stesso musica. Ho pure scritto però ( e il mio riferimento ai weberniani viene superato dal brillante Simonetti con accenno a « lagne post-weberniane ») che la tematica del silenzio è vecchia di almeno 40 anni: vedere, per crederci, la Variationen di Webern. Per smet,tere le difese e accuse, accetto ben volentieri i rimproveri per non aver appoggiato incondizionatamente un'iniziativa culturalmente e politicamente interessante, ma non vorrei finire come quelli che per aver difeso gli eccessi di un Pa· solini perché artista culturalmente e politicamente interessant-e, si trovano oggi in compagnia di un neo-qualunquista da quattro soldi. POSTA TECNICA (G. Pi.) Qual è la discografia dei Pentagle e degli Steeleye Span? Vittorio Barzetti Cremona Gli ormai sciolti Pentagle hanno inciso per la Transatlan tic sei a 1lbums. Eccoli in ordine cronologico: PENTAGLE ('68), SWBETCHILD (doppio '68), BASKET OF LIGHT ('69), CRUEL SISTBR ('70), REflJECTWN ('71) e SALOMON'S SEAL ('72); di essi soltanto BASKET OF LIGHT e gld ultimi due sono reper-ibili in Italia. Dei Pentagle sono state pubblicate inoltre un paio di antologie intitolate PENTAGIJE HISTORY BOOK ('72) e P.ENTAGLING ('73). Degli Steeleye Span sono sta ti finora pubblicati HARK! THE VILLAGE WAIT (UA '69), ~LE1 ASE TO SEE THE KIING (B&C '70), TEN MAN MOP OR MR. R,ESEiRVOIR 'BU11LER RIDBS AGMN (1Pegasus '71), BBLOW THE SAILT (Chry. salis 72), IN1DIV 1IDUALLY & COLLECTIVELLY ,(Charisma '72), P.A:RCBL OF ROGUES (Chry,salis '73), MJMANAC (Charisma '73, antologia) e NOW WE ARE SIX (Chrysa,Hs '74). Recentemente sono venuto in possesso di un paio di album di John Coltrane che ho trovato eccezionali sotto tutti i punti di vista. Pur avendolo sentito nominare parecchie volte, non ho mai potuto ascoltare prima d' ora la musica di questo art,ista. Mi piacerebbe molto se gli dedicaste un articolo appena possibile; intanto mt accontenterei della discografia completa. Fausto Bert,im Torino Per l'articolo vedremo cosa si -potrà fare. Ti segnaliamo intanto la lunga e sudata (1le difficoltà nel compilarla non sono state poche) discografia di Coltrane. Dall'elenco sono esclusi tutti i dischi fuori catalogo e quindi non più reperibili. AFRICA/ BRASS (Impulse S-6), ART (Ateo 2313 doppio), ASCENSION (Impulse S-95), A1 THE VILLAGE VANGUARD (Impulse 9124),AVANT-.GARDE W. CHBRRY (Ateo S1451), BAHIA (Prestige S7353), BALLADS ('Impulse S-32), BBLIEVER (Prestige S-7292), BBST OF J. C. (Ateo S-1541), BLAOK PEARLS (Prestige S - 7316), BLUE TRAIN (Blue Note 81577), COL'f.R!ANE(Impulse S-21), COLTRANE JAZZ (Ateo S1354), COLTRANE TIME (United Artists 5638), CONCBRT IN JAPAN (Impulse 9246 doppio), COSMIC MUSIC (Impulse S-9148), CRESCENT (1Impulse S-66), DAKAR (·Prestige S-7280), EXPRBSSION (Impuilse S-9120) GMNT STEPS (Ateo S-1311), GREATBST HITS (lmpulse 9200 doppio), GREATEST HITS VOL. 2 (Impulse 9223-2), IMP,RESSION (Impulse S-42), INFINITY (Impl.Jll-se9225), JOHN COLTRANE (Presti-ge 24003 doppio), K:ULU SE MAMA (Impulse S-9106), LAST TRANE (Presti-ge S-7378),LEGACY (Ateo S-1553), « LIVE » AT BIRDLAND ('Impulse S-50), « LIVE » AT VILLAGE VANGUAR:D (Impulse S-10), LIVE IN SEATTLE w. SANDERS (Impulse S-9202 doppio), LOVE SUPREME (Impulse S-77), LUSH LIFE (Prestige S-7581), MASTER (Prestige S-7825), MEDITATIONS (Impulse S-9110), « .. :MORE LASTING THAN BRONZE » (.P,restige 24014 doppio), MY FAVORITE THINGS (Ateo S-1361),NEW THINGS AT NEWPORT (lmpulse S-94), OLEI COLTRANE (Ateo S-1373), OM (S-9140), PLAYS FOR LOVERS (Prestige S-7426), PLAYS THE BLUBS (Ateo S-1382), QUARTET PLAYS (Impulse S-85), REIGN (Prestige S-7746), SELFNESSLESS (Impulse S-9161), SOULTRANE (iFrestige S7531), SOUND (Ateo S-1419), STARDDUST (,Prestige S7268), SUN SHIP (Impulse 9211), TRANEING IN (S7651), TRANSIT'1ON (Impulse S-9195), 2 TENORS (Prestige S-7670), w. HA:RTMAN (Impulse S-40). •• Tempo fa ho letto su muzak un'articolo su Sun Ra: potreste indicarmene la discografia completa? Roby Solina Bologna Le incisioni di Sun Ra reperibili sul mercato americano e quindi anche in Ita 1lia in copie di importazione sono: HELIOCENTRIC WORLDS (Es,pJdisk S-1014), VOL. 2 (Esp -disk S-1017), ART FORMS & DirMENSIONOF TOMORROW (Sat. 9956), ASTRO BLAOK (Impulse 9255), ATLANTI'S (I,mrpulse 9239), CONTINUATION(Sat. 520), COSMIC TONES FOR MENTAL THERAPY (Sat. 408), IT'S AFr-BR THE END OF THE WORLD (BASF 20748), MAGIC CITY (Impulse 9243), MY BROTHER OF THE WIND (Sat. 521 ), NIGHT OF PURPLE NOON ('Sat. 522), NOTHING IS (Esp-disk S-1045), PICTURES OF INFINITY (Black Lion 106), SOUND OF JOY (Delmark S-404), SUN SONG (Delmark S-411), SUPER SONIC SOUNDS (Sat. 0216) e UNIVERSE IN BLUE (Sat. 200). 5

Andremo contro leggi matematiche e logiche, espressioni della critica italiana perché come tali ci sembrano oggi la codificazione di una regola archeologica, di uno scavare metodico e razionale che è da tempre sintesi razionale e mai « musica », calcolo estetico e mai « vibrazione ». Andremo contro ogni idea di chiarezza di metodo critico, di quell'intelligenza che impedisce al nostro corpo di funzionare: perché siamo nella terra calda del rock e non c'è posto per menti fredde e perché l'archeologia musicale nostrana va snaturando tagliandola a fette come' carne da macello, quella espres10 sione rock ormai divenuta anche fatto culturale, dietro il quale è bene discernere il fattore estetico, il calcolo pietrificato nella ragione, la dentiera rotta e calcificata della decadenza. Ma l'archeologo serio potrebbe, ad esaminare i King Crimson, godere non poco della propria formazione estetico-culturale, che il gruppo inglese offre appigli a non finire nel campo dei simboli, dei significati, dei terreni contaminati da diverse gramigne culturali: ed il topo d'archivio nella sua mente catacombale, potrebbe lavorare ancora meglio nel grattare via quella patina d'antico che oggi ricopre i Crimso, darne ancora una volta in assaggio i fasti passati, gettarsi a quattro mani sulla monumentale produ• zione evidenziandone il ventre enormemente fecondo, cioè discografia ed ogni ombra e cesello nascosti. li gusto medio degli italiani non aspetta che questo: sottocuJ. tura, simboli, la musica quadrettata e santificata dalla ragione dei più forti. Ma i King Crimson vanno sconcertando, la scultura color cremisi pare sbiadirsi negli strani contorni di oggi, o meglio forse la impalcatura critica vale solo per determinate angolazioni, tant'è che cerchiamo luce anche dove è palese l'oscurità più completa. Ombre relativa• mente giovani sono gli album « Starless in Bible Black » ed in misura minore «Lark's Tongue In Aspic», viceversa la luce, « Island » e « ·Lizard »: questa, in quattro squarci di tempo, la credenza popolare e soprattutto la considerazione critica attorno alla corte cremisi. Proviamo a sovvertire qualcosa, non l'ordine storico di uscita nè il valore intrinseco di ogni albun, piuttosto tutto il gioco di strutture e di simboli, linciamone la metafisica culturale costruita e gestita da anni, vediamo questi Crimso spogli, al naturale, come persone viventi e non come simboli via11'7ian-

ti di antiche frustrazioni, del semincoscio io musicale al quale è sempre data una pappa pronta, quella sottoculturale di nuovo: vediamo i King Crimson forse come li vorremmo, non in sogni da missionari (portatori di un'idea e di una tecnica), ma da ésseri umani, musicisti e nuclei di musicisti appartenenti alla controversa storia del rock inglese. LA MUSICA DEL BALLETTO DEI GIGANTI (da « L'uomo eterno » di Pauwels - Bergier) Il '70 è probabilmente l'anno del rivolgimento inglese, lo è perché escono dai sotterranei i nemici dell'easy listening e la loro forza si fa luce immediata: di questa luce, i Crimso, sono una quintessenza particolare non violenta giacché dissimile dal politico tentativo corale dei nvclei guidati da Wyatt, Sinclair, Allen per i quali lo sconvolgimento è lo stesso tessuto connettivo di lavoro ed espressione. Più metodicamente e con maggiore tranquillità Robert Fripp e compagni della prima ora entrano nel sistema Island proponendo il suono del fu. turo e c'è nelle loro prime pagine musicali una scrittu• ra minuta e classicheggiante che li caratterizzerà a lungo, almeno sino ad «Island», un'atmosfera di dolce rarefazione, un respiro che tutte le composizioni non tardano a denunciare aperta• mente. Il binomio Fripp--Sinfield gioca l,~ sue carte suddividendo .;aggiamente le porzioni, le forze individuali dei componenti ed i propositi d'insieme in opere che sono condensati di materiali diversi, una serie serrata di promemoria musicali che l'Inghilterra intera non tarderà molto a tenere a mente a perfezione. Secondo i meno accorti osservatori, nulla in queste composizioni appare di livello eccelso, per alcuni i primi due albums saranno la copia carbone di alcune creazioni dei Moody Blues, lavori semplicemente rigenerati nei visceri e proposti con più modernità; come se non esistesse una distanza infinita tra il semplice linguaggio dei Moodyes e lrt originale, profonda conoscenza dei ritmi e dei timbri che sono la più importante peculiarità di questo primo organico crimsoniano. Forse nulla di rivoluzionario, ma fortunatamente non ci sono reinvenzioni o estra· zioni col forcipe del mellotron; mentre due elementi appaiono immediatamente fondamentali: quello linguistico e quello timbrico entrambe appartenendo al disegno semplicemente musicale e non « testuale » o letterario del gruppo... il processo di elaborazione dei ritmi, quindi, come linguaggio da una parte ... l'architettura dei suoni dall'altra con il suo spirito per la prima volta (se si eccettua il caso dei Pink Floyd di « Ummagumma ») raccolto tra timbri davvero nuovi. « In The Court Of Krimson King » ed « In The Wake Of Poseidon » sono la registrazione organica e cristallina dei due caratteri ed in un paio di casi, « Moonchild » e « Devil's Triangle » su tutti, sono il pozzo giusto a cui attingere per i,l futuro. La prima scissione di organico svilisce del suo cantore la più importante battuta d'arresto nella ricerca armonica del gruppo; in effetti non ci interessano i mutamenti di persone quanto la rinuncia globale che essi comportano o viceversa. Le composizioni suscitate erano collages semplici di matrici e sinfoniche e dodecafoniche che la storia del clas. sico ha esposto alla mente frippiana come possibilità sistematiche di un nuovo ,linguaggio: Moonchild è frammento di musica quasi esclusivamente elettronica, o meglio di elementi concreti riprocessati elettronicamente che il gruppo introduce come calcolo preciso all'esplosione di « In The Court... », ma non si tratta di un'operazione fine a se stessa, è viceversa una strada che nel futuro verrà ritentata con minore coraggio e forse con tecniche migliori, sarà comunque in definitiva, questa elettronica-pura, una pagina che avrebbe senz'altro coinvolto un universo di comunicazioni ben più importanti di altre a venire. Devil's Triangle è un capitolo a parte. In esso pulsano le intuizioni più audaci e tutta la cultura ritmica crimsoniana ... ROCK MECCANICO Il Triangolo Del Diavolo na· sce dall'elaborazione di una necessità di fondo insita nel primo LP: Fripp-Sinfield alle prese con un'armonica complessa e strutturalmente 11

KING CRlmSON incoerente, a metà strada tra sinfonismo sfrenato filtrato elettronicamente ed una melodia più morbida e pacata, priva di audacie informali quanto piena di nu0vi maestosi enigmi (si vedano « Epitaph » e la stessa « In The Court » ); si pone quindi loro il problema di costruire un insieme sonoro -che abbia maggiore logica, una sua più precisa spazialità, una tessitura meglio spa· ziata geograficamente. ,Colto il respiro del classicosinfonico (John Cale, Magma, gruppi tedeschi fra gli esempi del settore), il binomio inglese concentra queste esigenze in una partitura lunga e complessa, dove l'attenzione dell'ascoltatore verrà spinta verso la moltiplicazione, la sovrapposizione e lo smembramento dei suoni, secondo materie e procedimenti propri dell'avanguardia stravinskyana. La seconda parte di « In The Wake Of Poseidon » coglie allora il•bersaglio della nuova timbrica elettroacustica (il se-condo carattere esposto inizialmente), le cui misure al primo ascolto risultano ostiche, via via facendosi più chiare secondo l'individuazione di precedenti storici, musicali e contenutistici: queste radici sono in effetti i « Planets » di Gustav Holst, opera composta tra il 1914 ed il '16, presentata a Londra in prima nel febbraio del '19 con effetti shoc. canti, giacché l'autore mostrava in essa, accanto all'amore epidermico per una costruzione classica sufficientemente formale, una tensione strana verso colori e forme violenti e dissacranti, almeno per quei tempi. Solidamente e senza inibizioni l'atmosfera sinfonica viene trascritta alla perfezione nei nuovi concetti timbrici crimsoniani: l'operazione è svolta soprattutto nella porzione di « Hand Of Sceiron » che presenta contatti evidenti con « Mars, The Bringer Of The War », primo movimento, su tempo allegro, dell'opera originale. Vendiamo all'album Decca (Los Angeles Philarmonic 17 Orchestra, direttore Zubin Metha) stralci di testo ... « .. una realizzazione di forze naturali, nella costruzione tremenda ed altissima. Tre elementi pulsano continuamente: il ritmo violento, blocchi di suoni sorgenti dal nulla e poi a scomparire, l'atmosfera evocata dai giochi di tuba e dagli interventi massicci delle trombe ... ». Potremmo trasferire queste parole in termini crimsoniani e, tranne l'accentuazione strumentale, le virgole e la struttura melodica non cambierebbero minimamente; la armonia di base holstiana è dunque al servizio della new thing inglese dei '70, non c'è da stupirsene, nè da dissacrare ... Fripp ha dichiarato di aver tacuito il nome di Holst nelle note di copertina al suo album per espresso volere degli eredi dell'artista scomparso e questo basta almeno sul piano legale, artisticamente e tra i seni dei Crimso, il Tringolo Del Diavolo resta la creazione più legata al realismo fantastico, al simbolismo più violento presente negli stadi più alti dell'espressione rock... non monumento di una cultura superiore dunque, ma altissimo tramite di comunicazione tra mondi diversi, tra passato e presente attraverso simboli visibili e reali, tecnica strumentale, afflato corale, genio frippiano, scrittura pratica ed umide tracce di pazzia per la nuova condizione ... sinfonia elettrica e rock meccanico. IL ROCK, NUOVA LINGUA Si è trattato pur sempre di un suono scritto sul viso del rock, ma come conseguenza di un processo d'astrazione strettamente legato a quanto fin qui detto della « ricerca timbrica»: ,nei Crimso si può dire non esista una unità rockistica continuativa, una base ritmica su cui lavorare, tranne che per la tecnica del leader, il cui ,strumento è il primo agente dell'impasto armonico del gruppo da sempre; esiste piuttosto un sapore rock, una tradizione primitiva, una sorta di inganno nel quaJe il pruppo ama puntualmente ricadere per avere maggiori elementi materiali, per avere forse un tramite tra mondo interiore (il classico, i nuovi timbri, i colori) e quello esteriore (lambire le sponde del rock, succhiarne la forza dirompente, la violenza meccanica). nomi e forme vengono a mente, « 21 ° Century Schizoid Man », « Pictures At a City», « Cat Food », sino ai nuovi raccolti, « Easy Money » e « Fracture » per citarne due. Tutto passa e viene oggettivato attraverso due filtri importantissimi: « Lizard », terzo album ed « Earthbound », lavoro in registrazione dal vivo, di pochi giorni precedente alla scissione meno disciplinata nel gruppo, quella ·defezione in massa di Sinfield, Wallace, Collins e Boz che portò il leader a cercare nuove alchimie compos1t1ve, altre forze umane, più o meno ancora inalterate nell'attuale organico n rock crims0niano filtrato attraverso il bolero, la danza magica di « Lizard » e del principe Rupert, cattedrale di suoni scintillanti ed è un nuovo nome dato alle cose del gruppo, chè l'intero album appare profondamente diverso dai precedenti, forse maggiormente uniforme e stabile, senz'altro meno innovatore. Perché filtro allora, perché i,l suono che si era snodato con violenza assume qui contorni più composti, insiti nella composizione tutta e mai fuoriuscente dalle righe individualmente: ed il linguaggio stesso è meno accelerato; se si eccet tua il caso di « Happy Family », e la musica quasi un alveare trasparente, dove osservare a nostro piacere il passato ed il futuro del gruppo secondo l'ottica del ve1luto, del sollevare il lembo dei suoni sino alle stelle e poi lasciarlo cadere giù, dolcemente, come in una favola ... L'opera dal vivo eredita la parte migliore della ritmica di struttura crimsoniana; in essa si specchiano magie ed incertezze, fulgide intuizioni e smagliature paradossali come logica confluenza di artisti la cui pluralità ed identi,tà tecnica portava fatalmente al conflitto, all'impatto sistematico, non per questo all'errore. « Earthboung » non è opera infelice, possiede invece un valore fondamentale nell'econ0mia del gruppo: per la prima volta, sinceramente e rinunciando ai simboli, Fripp e compagni uscivano dal campo dell'astrazione per ' acquisire significati concreti, tangibili tecnicamente ... e le porzioni « Earthbound »- « Groon » così dissimili dal passato, così enigmatiche. Tutto questo avrebbe dovuto palesare ben altro che una crisi. Il gruppo fa del rock inglese, vive tra l'altro di una influenza bluesistica che è la sotterranea provenienza dei singoli, costruisce forme reali, non prodigi cosmici, di musica ritmica, alla faccia dell'intellettualismo razionaHsta, di chi vedeva nelle strutture già troppo nervose dei primi albums una stupida mancanza di coerenza, un prendere a calci una dolcezza inimitahile, senza aver compreso il background ritmico del gruppo. Ed anche la creazione live è un filtro dunque, non un biglietto d'allarme, il ridimensionamento autoctono di una civiltà musicale che passa bruscamente da una stagnante nevrosi, alla costruzione di nuove complete reti di irrigazione sonora. PACE GLORIA E PUTRBDINE Dice un antico passo cinese: « Colui che aspetta un cavaliere deve fare attenzione a non scambiare i battiti del suo cuore con il rumore degli zoccoli »... sarebbe possibile tralasciare il concetto all'attuale produzione crimsoniana, dove strani fiori di decadenza fanno pallide le pagine di «Starless And Bible Black » e dove « Lark's Tongue in Aspic » non riesce ad uscire dalle ragnatele formali distese dalla cr.itica più accorta e fasulla: sono opere spoglie, scarne, che andrebbero lette méditand0le lungamente, perché in ultima analisi la storia tutta dei Crimson non è un'antica leggenda, ma forse solo una speranza sottile, che fa battere il cuore ad ogni uscita, forse troppe nostalgie sono questo tempo ... dove la danza della e signora della acqua»? Maurjzio Baiata Foto: Piero Togni

Itinerario turistico-musicale per il mese di luglio, ovvero come buttare tram;istor e radio Montecarlo a mare e vivere delle vacanze un po' ,più intelligenti. La partenza per tutti doveva essere il Festival di Canti Popolari di TERNI, una rara occasione per fare rifornimento per tutta un'estate. di musica popolare e politica. Purtroppo, all'ultimo momento la manifestazione è stata rinviata per mancanza di fondi disponibili. Peccato perché poteva essere un'ottima occasione di incontro con la musica della terra e della strada, un momento di riflessione e di ridimensionamento dei nostri rapporti con la musica e con il consumo. Sfumata questa occasione resta il surrogato dei Festival dell'Unità che spuntano un po' per tutta Italia: si trova quasi sempre un 'Po' di musica e volentieri facce note, attimi un po' meno stupidamente vacanzieri. Immagino che ci troveremo in sostanziose schiere al 6° Festival Internaziona'1e del Jazz di PESCARA. Dal 12 al 15 luglio: per cominciare una Street Parade e un conPLANET WAVES certo traditional (Carletto Loffredo, Marcello Rosa, Southern Jazz Ensemble) in piazza. I concerti degli altri tre gironi si svolgeranno al meraviglioso Parco delle Naiadi, a pagamento; consigliamo un abbonamento a tutte e tre le serate che, per i giovani (?), costa solo 3.500 •!:re. Tra gli altri potremo sentire Gary Burton, Keith Jarrett e Woody Herman (il 15), Art Ensemble of Chicago, World Greatest Jazzband, Eubie Hlake (il 13 e il 14). Per chi si trovasse ail nord e Pescara risultasse un po' troppo lontana consigliamo vivamente il Festival Jazz di LA SPEZIA che si svolgerà il 13 e il 14 luglio. Gary Burton, Keith Jarrett e World Greatest Jazzband, e sicuramente un gruppo locale, ci intratterranno a'1legramente la sera. Per il giorno l'isola della Palrmaria è a due passi «selvaggia e robinsoniana ». Il 15, sempre in zona, a IMPERIA (consigliabile un buon autostop sulla panoramicissima A 17, veloce & very high, oppure un po' di turismo balneare sulla pur sempre ottima Riviera Li,gure, attenzione al traffico e ai * " ., . . prezzi) a Imperia, dunque, dal pomeriggio fino a sera Concerto per i'1Cile con gli Area e forse altri, audiovisivi tra cui Cile Golpe, molto interessante. I-mmaginiamo un'ottima atmosfera, meravigliosa occasione per conoscere nuova gente e semmai partire per il Festival del Jazz di SAN SEBASTIANO in Spagna: attenzione alla polizia spagnola, non ha simpatia ,per i «capelloni». Oppure la Francia, ad ANTIBES, sulla Costa Azzurra decaduto impero della mondanità in topless, da4 23 al 28 luglio si svolgerà un ottimo Festivail Jazz con Jarrett, Bley, Hines, Erroll Gardner, Evans, Sonny Rollins, Lee Konitz. La Francia, per i più coraggiosi, offrirà anche altre otti. me cose, oltre i limiti del Konsumo, a voi il compi-to di cercarle. Ritorniamo aUa madre patria. Concerti un po' ovunque. Per esempio il 20 luglio a CISANO SUL NEVA, a 7 Km. da Albenga, Rock FestivaQ Riviera di Ponente: Trip Dedalus, Bennato, Biglietto per l'Inferno, Corte dei Miracoli e Quella Vecchia Locanda. .. t. • .. " * . ,. • ,; ~ ~ " >I .. " • ,. . * ,. * .. Re Nudo è in vacanza, ma gli alternati·vi non dovrebbero traldire le aspettative, ci faranno davvero trovare Bob Dylan il 17 a SGURGOLA e John Lennon il 18 a CANICATTI'? Più concrete possibilità di sentirci Area e Bennato un po' dappertutto. Per i romantici in visita al balcone di Giulietta e Romeo, VERONA offre un ottimo concerto il 22 (dalle 3.500 a1'le 1.500 lire?). Comunque il posto è fascinoso, si tratta della famosa Arena (rpare che Mick Jagger vi suonerebbe anche gratis) e gli ospiti saranno di tutto rispetto: il supergruppo The Swing Masters Dexter Gordon, Jimmy Heath, Sonny Stitt, Kenny Drew e altre bellezze. Da Verona, con tutta calma potrete andare direttamente al SANTA MONICA Rock Festival. Li ci saremo veramente tutti, ci saremo anche noi di Muzak con grandi sorprese e « superbe » idee. A presto. Comunque anche Monsieur Zard promette grandi sorprese. Dal 25 al 28. Ne parliamo poche righe più avanti. Mentre i fuochi d'artificio di Santa Monica coloreranno di suoni la Riviera 13 "' 11 * ..

Adriatica, poco lontano, a RAVENNA per gli amanti deilla calma e del buon jazz, ci saranno due giornate ottime. Il 26 e il 27 potremo sentire Thad Jones, Me! Lewis e, per la gioia di grandi e piccini, Charlie Mingus. Dopo la sbornia di Santa Monica bisogna correre in UMBRIA, la verde Umbria. Arriveremo con ben due gior. ni di ritardo, solo i jazzofili più accaniti o chi mal sopporta le/il « folle pop» sa· ranno presenti il 27 a ORVIETO per ascoltare, gratis secondo la consuetudine, Marian Mc Partland, Basso/ Piana, Mull!i,gan, Thad Jones e Me! Lewis. 1,128 a TODI yi sarà la serata forse più mteressante del festival (Santa Monica o Umbria Jazz? questo è il problema): a. parte la Big Band perug:na, suoneranno Thad Jones (questa volta in sestetto) e Charlie Mingus. Il 29 a PERUGIA, dopo H bis dell' orchestra Jones/Lewis, sarà il turno di Gil Evans e di Keith Jarrett (forse da solo). Il 30 a GUBBIO replicherà Mingus e Evans, in serata j,! quartetto di Sonny Stitt. Il 31 a TERNI ci sarà Mario Schiano (forse in quintetto) reduce da un'interessantissima es,perienza americana di cui pa11leremo più estesamente; suoneran· no poi Jarrett e Horace Silver. Il primo agosto si concluderà la notevole manifestazione a PERUGIA con due concerti: uno con la Big Band di Perugia, e l' altro con Anthony Braxton (da solo), Horace Silver (in quintetto) e Sam Rivers (accompagnato dall'eccezionale Holland al contrabbasso e da Barry Altshul alla batteria). Tutto gratuito, forse anche i pullman per gli spostamenti da una città all'altra. Si prevede un'affuenza eccezionale, consigliamo vivamente o di prenotare al· berghi e oste'lli o di portare tenda e saccoapelo. Finalmente un po' di turismo organizzato con inte!J.igenza. Nel frattempo Gaslini terrà i suoi seminari musicali a Gorro di PARMA, e Don Cherry farà .Ja sua tournée italiana. Per coloro che hanno programmato le vacanze al sud consigliamo di non peroere il Festival Jazz di MACERATA il 2 e il 3 agosto: ottimi prezzi, 500 lire le balconate e 2.000 i posti migliori dell'Arena Feristerio. Arvanitas TTio, Sammy Cris, Jarrett, Joe Venuti (forse), Ted Curson Ali Singers, e Horace Silver saranno i pezzi grossi della manifestazione. J.l 6 agosto a GAZZUOLO (Mantova) si terrà il II Fe14 stivai di musica pop con Perigeo, Rovescio della Medaglia, Sorrenti, e, « eccezionalmente » Francesco Guccitli. Trattative con altri gruppi. Più avanti sarà il turno di ALASSIO, ma debbono passare alcune lune... Sicuramente ci saranno altri concerti per n taI'iano in vacanza. Il 25, 26, 27 agosto a IMPERIA grande festa pop, con « svariate presenze », teatro, e manifestazioni culturali collaterali. Questo è tutto, per ora; il •prossimo mese vi inforuneremo più dettagliatamente per un'agosto interno ed estero. Chiunque volesse comunicare noti,Jie da pubblicare, chiunque, armato di buoni occhi e orecchie, scoprisse belle e interessanti Planet Waves è pregato di comunicarle o telefonicamente o indiri~azndo lettere, plichi e pacchi a Muzak . Piane/ Waves - Via Alessandria n. 9 Roma. La NCCP ha ter-minato la registrazione del nuovo LP in studio. Il disco uscirà a • settembre ed è intitolato U Saraceni Adorano lu Sole. Villanelrle, tamurriate e strofette popolari come al solito raccolte da De Simone. Le regis·trazioni sono state curate con particolaTe attenzione nel tentativo di recuperare a livello sonoro l'im· mediatezza e la s,pontaneità che caratterizzano lo spettacolo Eve de'! gruppo napoletano. Il Canzoniere del Lazio, nelila nuova formazione « ele1• trica »,- sta registrando il nuovo disco che uscirà a settembre. Musiche popolari rivisitate con spirito nuovo, fortemente u11bano, deciso approccio al jazz. Ritorni, grandi e piccoli, ab· bandoni, defezioni e conferme. Wakerman lascia gli Y es, niente di male, in fin dei conti. Leonard Cohen dovrebbe tor. nare sulle scene e non dovrebbe tardare ad uscire un nuovo l.:P registrato in studio. A parte il disco dal vivo Live Songs, Cohen non ave· va più inciso nuHa da Songs of Love and Hate del 1971. I Pink Floyd hanno rinnovato il contratto con la Harvest, attendiamo fiduciosi il seguito di Dark Side of the Moon; suoni più sostanziosi? Sid Barrett, dove sei? Resta una grande felicità da ,parte dei discografici della Emi che forse però rischiano di pe11dere i Beatles (tutti e quattro) che dovrebbero lasciare la Appie; George Har· rison inaugura la sua etichetta con Ravi Shankar. Cla,pton ritorna. Questa volta pare s·;curo. La notizia non ci sconvolge, anzi ci 1ascia piuttosto freddini dopo il live registrato a Rainbow: si vedrà e sentirà. Jeff Beck e Jack Bruce insieme? Quakuno lo dà per sicuro, speI'iamo che non sia un'altra delusione. Una nota sulla politica dei prezzi :!ella Virgin: Camem• bert Electric dei Gong in vendita a 59 pence ovvero a meno di 1.000 lire; a quanto ce lo proporrà la Ricordi (casa distributrice della ViI'gin)? AI Madison Square Garden's Felt Forum si è tenuto un concerto per raccogliere fondi per la resistenza cilena. Prezzo politico 7 dollari e 50 cents, un incasso di cir· ca 20.000.000 di lire. Ospiti eccezionali per una serata che è passata serena in un clima tipicamente folk: da Bob Dylan, non illudiamoci troppo del suo ritorno aU' impegno politico, a Julian Beck il profet;co leader del Living Theatre. Da segnalare la presenza di Arlow Guthrie, Phi.Ji Ochs, Dave Van Ronk, Mike Love, Pete Seeger e Melanie. Pamela Morri,son ha seguito il marito anche nella morte. E' stata trovata distesa sul letto con la siringa in mano, la soHta overdose che prima o poi segna la fine della maggior parte di coloro che fanno uso di droghe dure. E' inutile ogni commento sulla sua bellezza e la sua sensibilità, è ancora una volta un segno della fine di un' epoca. Il 30 giugno a Hi<le Park a Londra si è svolto un free concert con la partecipazione di Nico, Chapman & Whitney, Gong, Kevin Ayen, e Kevin Koyne. Contrariamente alle esperienze passate non c'è stata la prevista affuenza di pubblico. Il concerto, comunque, è stato ec· cellente. Svariate e gustose novità discografiche nel presente e nel futuro. Esce finalmente H controverso Before the Flood di D)Alancon la Band. Comprende solo materiale live registrato nella tournée americana di gennaio e febbraio, canzoni per lo più già edite. E' già sul mel'Cato anche il « .solo » di Jerry Garda, Compliments of Garcia, e non dovrebbe essere lontana la pubblicazfone del nuovo Grateful Dead per la Round Reco11ds.Previsti per i prossimi mesi Back Home Again di John Denver, Holiday degli America, Let il Flow di Elvin Bishop, Close Up the Honky-Tonks dei Flying Burrito Brothers. E' pronto anche il secondo Mc Guinn Peace on you, inoltre tutti i Byros originali riuniti in Road Master di Gene Clarck distribuito in Olan• da. A fine luglio sarà pronto anche The Hillman Furay Southern. Altre novità in arrivo: Turn of Card dei Renaissance, Stars and Trips Forever dei Nitty Gritty Dirt Band, Tropic Fisher di .Carla Bley e No Answer di Michael Mantler per la Virgin. Nuovi interessanti bootleg in circo'lazione in Olanda, Dani,mal'Ca, Inghilterra e USA: un Mahavishnu dal vi· vo, lligh Above di Crosby & Nash con tre brani inediti, Waters Kayuca di Lou Reed Nei/ Yoimg . Crazy Horse Live del '69. Aprite gli occhi e importate, fate circolare anche da noi. Esiste da tempo a Londra una specie di comune musicale che fa capo a Kevin Ayers. Attorno all'ex chitarrista dei Soft Machine ruota un meraviglioso mondo di gente ancora sveglia. Nico, John Cale, Eno, Robert Wyatt, Mike Oldfield, David Allen e altri meno conosciuti. A una esperienza di vita in comune, vita che ha cercato di aprirsi a nuove forme anche sociali, ora viene a corris-pondere una rinno· vata creatività musicale. S~nza parlare di supergrupp1, per favore. O a-Jmeno speriamo. Per ora è su'! mercato il disco di Ayers, « Doctor Dream & Other Stories » che vede la partec;pazione degli altri compagni. Cale h~ terminato le registraziom del suo nuovo LP e Nico è entato da poco in studio per la Island. L'insieme a,l completo, sotto il provvisorio nome di Soporifics, ha tenuto un concerto con velleità storiche al Rainbow da cui è stato tratto un LP intitolato lune 1974. Voci insistenti anche su un ipotetico ricongiungimento dei VeJvet Underground per ricalcare gli antichi splendori. La formazione sa· rebbe ,Ja stessa degli anni di Heroine, ovvero Cale viola e tastiere, Nico chanteuse Mo Tuck~r ~atteria, Ste~ling Morns chitarre. Il posto di Lou Reed verrebbe rimpiazzato da BI'ian Eno che suonerebbe sintetizzatori e fantasticherie varie. Lulu non ri~utere~be agli ex compag!11un amto nella composiz10ne. Un nuovo ritorno di malinconie o un ritorno di rinnovata creatività? Continueranno i nostri eroi il « flusso alternativo» iniziato cc:m Rock-pas•gaga? Attendiamo conferme e buona musica.

La notizia si sparse velocemente in onde di shock e doloroso silenzio - era scomparso: l'idolo, l'eroe, il mostro - scomparso insieme a tutta quella musica che il suo genio avrebbe conti• nuato a creare ancora per molti anni. Tutti coloro che conoscevano la· persona o amavano l'artista quel gior• no persero qualcosa da dentro, qualcosa che essi sapevano non sarebbe ritornata e ne sarebbe stata mai sostituita. Molta gente pianse; tutti accusarono la perdita. Le stazioni radio pop interruppero i normali program• mi e dedicarono tre giorni alla sua commemorazione tributandogli un estremo d0- -loroso saluto. Se quella tragica data lasciò un vuoto incolmabile nel mondo della musica pop, essa decise anche la consacrazione del mito del leggendario chitar• rista che conquistò l'amore del suo pubblico con la genialità e la selvaggia bellezza del suo soHsmo, con l'irruenza e la spontaneità della musica, con la sincerità del suo personaggio tanto provocante, sensuale e rivo- -luzionario nell'espressione artistica, quanto timido e incredibilmente innocente nella vita di tutti i giorni e nd rapporti col prossirro. A distanza di quasi quattro anni il ricordo di Hendrix è ancora vivissimo; non è difficile sorprendere se stessi a parlare del chitarrista con ammirazione ed entusiasmo, ad abbandonarsi al- 'le emozionanti memorie di qualche concerto o a citare le testimonianze che amici o parenti hanno fatto della sua persona. Ecco apparire l'immagine di Jimi, i vivaci colori della seta che si agitano sul palco e il Fender bianco che egli colpisce, accarezza e violenta sviscerandone suoni superbi e graffianti, poi bru· eia e distrugge contro una parete di Marshall a stento sostenuta da una squadra di tecnici. Ed ecco la musica, sensuale e magica, pregna delle vibrazioni acide e misteriose e della bellezza celestiale dei momenti introspettivi; ed ancora il fascino della sua personalità sensibile e ribelle, semplice e disincantata, costantemente presente persino nelle poche parole dette sul palco RICORDO DI JlmlHENDRIX La mattina del 18 Settembre 1970 la radio e la televisione americana cominciarono a diffondere un comunicato che annunciava la morte di limi Hendrix morte sopraggiunta in un coma prodotto da barbiturici nella pausa tra un pezzo e un'altra. Ma anche la leggenda ebbe un'inizio e una storia: essa cominciò quando il ragazzino di Seattle passava le sue giornate imbracciando una scopa come una chitarra e quando suo padre decise di rinunciare al proprio sassofono per regalargli il primo strumento. Molte persone lo ricordano ancora farsi le ossa nei gruppi di R&B di Harlem, girare tutti i piccoli locali di infima categoria nella speranza di poter partecipare a qualche session. Più volte Jimi con la sua prodigiosa bravura ingelosl gli altri musicisti fino al punto di non essere più accettato nelle jam e nei complessi, dove egli ine• vitabilmente scopriva un ruolo di star oscurando la personalità degli altri stru• mentisti. • Lo stesso Little Richard, con il quale Hendrix suonò per un certo periodo di tempo, lo allontanò per que- ,sta ragione, pur giustifican• do la decisione con motivazioni di ordine musicale (il ~;uono distorto e il volume alto non erano graditi al cantante). Venne il primo contratto discografico, il secondo, il terzo, il quarto: Jimi aspettava l'occasione buona, e con la fame che stava facendo ogni opportunità era buona. Qualsiasi persona poteva fargli firma• re un contratto discografico; era sufficiente che avesse un dollaro e· una penna. Poi finalmente l'esplosione, prima in Inghilterra poi in America. Lo stupore e l'incredulità del pubblico fu grande, si parlò di genio. Venne l'Olympia, il festival di Monterey, poi le grandi tournée... Eccolo salire sul palco con un ca-Ido sorriso sensuale e provocatorio ed accordare la chitarra. Le prime note, suonate ad un volume pazzesco, convocano sotto il palcoscenico un gruppo di tecnici che con gesti fanno capire quanto il volume sia alto. E l'uomo con la chitarra sorride ancora più dolcemente e dopo aver colpito una corda il cui suono fa letteralmente tremare le sedie, avvicinatosi al microfono chiede al pubblico: « E' troppo forte? "· « No, no! "• giunge la risposta. Un « thank you » esce fuori dalla magica chitarra e via. Dopo qualsiasi cosa poteva succedere - eri tu ed Hendrix contro il mondo. Prima di ogni concerto le autorità urbane venivano prese da una vera e propria paranoia, causata dall'inca• pacità di esercitare qualsiasi controllo sull'artista. La immensa energia che Jimi trasmetteva al pubbJico li impauriva; lo definivano « pericolosamente provocatorio » o UD « ribelle estre• mista del movimento di protesta », e vedevano in lui l'istigazione dell'isteria violenta delle masse. A causa di queste paranoie ogni concerto era « vigilato » da una miriade di poliziotti, quelli che noi chiamavamo « porci fascisti », che tentavano in tutti i modi di schiacciare le nostre gioie. In UDO spettacolo a Boston, nel periodo delle dimostrazioni studentesche del '68, c'era• no nel teatro circa quattrocento poliziotti, armati di manganelli, lacrimogeni, scudi e elmetti; una ventina di essi formavano un cordone di protezione (?) sotto il palco. Hendrix stava suonando « Wild Thing », quando una groupie, considerando i movimenti della lingua e del bacino del chitarrista troppo eccitanti, tentò di saltargli addosso al grido di « pace, ti amo prendimi ». La prese invece la polizia che cominciò a picchiarla furiosamente. Jimi osservava la scena dall'alto 15

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