teatro-scuola, il decentramento e appunto la sperimentazione. D'accordissimo. Meglio cessare gli ibridi rapporti con i burocrati dei Teatri Stabili che hanno portato quest'anno, tanto per citare due esempi, al fallimentare tentativo genovese di Giancarlo Nanni e allo scandalo del Woyzeck di Cecchi (vedi il numero scorso di Muzak) andato in scena sola dopo che il regista aveva minacciato di occupare l'Argentina. Ma poi? Le Regioni, è stato detto. E in teoria non si può non concordare. In Italia cose ben più importanti del teatro aspettano che le Regioni comincino a funzionare. E qui comincia il discorso politico. Come tutti sanno le uniche due regioni che funzionano sono la Toscana Valentino Orfeo (nella foto con Carmen Sulli) parteciperà alla rassegna di Teatro Sperimentale di Pescara e l'Emilia. Sarà possibile che nel prossimo futuro le due zone d'Italia praticamente governate dai comunisti dimostrino uno spiccato interesse per i sogni angosciati o per i giochi aristocratici dell'avanguardia? E le altre regioni? Il Lazio ad esempio dove c'è, grazie a Roma, il più alto concentra.111ento di gruppi nuovi e nuovissimi? Parallelamente a questo sforzo di collaborazione bisogna che tutti si rendano conto che ogni lotta, anche quella per l'affermazione di nuove forme, è una lotta politica. Nessuno chiede al nuovo teatro di uniformarsi all'ideologia del reaEsmo socialista e di rappresentare la lotta di classe, ma è necessario co:,,prendere che non ci si può astenere dal partecipare o dal dar vita a delle lotte per la conquista di obiettivi precisi, come in questo cas-:>la legge sul teatro o il funzionamento delle Regioni. Non ci si può chiudere nellr cantine a «creare», sperando che i soldi per vivere vengano dal cielo. _ Se non si capirà questo le leggi non verranno fatte o verranno fatte sulla pelle di chi non ha lottato. E allora non ci si potrà lamentare. Si potrà o morire o gettarsi all'arrembaggio del vecchio teatro. E sarebbe un peccato. * * * La più grande occasione estiva per incontrarsi, discutere e vedere spettacoli sarà senz'altro, per quel che riguarda l'Italia, il Festival di Pescara che si terrà dal 10 al 25 luglio. Tra i partecipanti, ma la lista non è ancora ufficiale, ci saranno: il Granteatro di Cecchi, il teatro Immagine di Milano, Il gruppo Antonin Artaud di Lugano, il teatro Alfred Jarry di Napoli, Il Teatro Lavoro di Valentino Orfeo, Leo de Berardinis e Perla Peragallo, Il gruppo Aleph, il Bildertheater di BerÌino, Giuliano Vasilicò, La Comunità teatrale Italiana di Sepe, Mario Ricci e tanti altri. VENITE. Giovanni Lombardo Radice
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