Muzak - anno II - n.08 - giugno 1974

BOWIE La pavoneggiante marionetta interstellare che risponde al nome di David Bowie (alias David Jones alias qualsiasi immagine vi piaccia proietta. re sulla sua maschera ibrida) è ormai salutata dai critici di tutto il mondo come la rockstar degli anni '70. Difficile è immaginare come questa figuretta dall'apparenza fragile possa portare avanti la grossa operazione commerciale di cui è il prodotto ultimo, ma a qua,nto pare una cosa eh~ a Bowie non manca è l'energia. Inventore del Rock Travesti• to? Ma già da decenni Elvis usa rimmel e rossetto e Jagger è la mamma di tanti milioni di teen agers. Allora come si definisce la peculiarità di questo nuovo protagonista dell'immaginazione Rock? Chi è -David Bowie? Qual è il suo gioco? Dove si trova la sottile linea di separazione tra realtà e finzione scenica? Egli stesso ci spiega il suo rapporto con il Camaleonte Spaziale che impersona suÙa scena: « Ormai non c'è più una diffe, renza vera tra la mia vita e quello che faccio sul pal- • co. Ormai molto raramente mi capita di essere David Jones. Penso di essermi addirittura dimenticato chi David Jones sia». Cos'è' dunque accaduto? Quando è atterrata Lady Stardust per impossessarsi completamente del corpo e della mente di David Jones e farne strumento fisico e duttile per la propria arte? La storia di questo plagio spaziale è in realtà una favola dietro cui si cela la deliberazione da parte dell'attore (Bowie ha fatto parte per alcuni anni della troupe di mimi di Lindsay Kemp) di sbarazzarsi del fardello_ emoziona50 Anche se ho viaggiato centomila miglia / mi sento molto calmo / e credo che la mia nave sappia da che parte andare ... (Space Oddity) L'attore deve andarsene, al suo posto deve intervenire la figura inanimata, possiamo chiamarla Supermarionetta in attesa di un termine più adeguato. (Gordon Craig « Il mio teatro ») ilmariichirofu~uribi le del giovane dandy di Bromley South per impersonare a tutti gli effetti la Star. Istrione del duemila ... In lui tutte le arti di fare spettacolo si fondono senza che mai una abbia la priorità sull'altra: al momento si esprime attraverso la musica ma ha già progetti di estendere la sua area d'esperienza al cinema e al teatro. Potremmo parlare allora di artista completo se non fosse poi egli stesso a negarci questa definizione: « L'artista non esiste, nessuno di noi lo è. Siamo tutti nella zona del crepuscolo: i veri Falsi Profeti. Vogliamo tutta l'adulazione e non abbiamo proprio nulla da dire ». Un « robot » si definisce quando non è sulla scena, un manichino su cui si riflettono le immagini più sva. riate della fantasia adolescente. Il prodotto finito dell'industria bowiana è in realtà una collezione di idee altrui. Volete vedere bei colori? Ascoltare melodie di largo respiro equivocando sulla personalità ed il sesso del Super Giocattolo? Bowie è qui pronto a cavalcare la tigre impazzita dei vostri sogni. Sarà via via per voi Mick Jagger, Katerin Hepburn, Malcom McDowell, Bob Dylan, Greta Garbo, un Invasore Spaziale, Judie Garland. « Sono uno degli attori del mondo. Sono un pav_one, un esibizionista: mi piace farmi guardare •. Questa è un altra delle mille definizioni che da di sé. De.finizioni tutte in stridente contrasto tra loro. Aiuterà forse a chiarire il perché di tanta contraddizione un breve cenno alla Filosofia di ·Bowie da lui stesso enunciata nel corso di una intervista e riassumibile in due parti. Parte prima. Tutto accade: « Qualsiasi cosa accada vi dirò che anche l'opposto prima o poi accadrà. E ho ragione. Non perché io abbia ragione ma perché cosl è qualsiasi cosa succeda eventualmente succederà anche l'opposto». Parte seconda. Nulla accade: « Ogni cosa combinata con tutte le sue parti produce il

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