Muzak - anno II - n.08 - giugno 1974

PSEUDOCULTURA, VERA CULTURA? Cari amici, premetto che la mia lettera non vuole essere una sterile e vana critica fondata su un criterio di contraddizione, bensì una semplice costatazione, maturata da luogo tempo. Io principio era MUZAK, un giornale interessante, ben costruito del quale valeva la pena spendere la cifra ri· chiesta, ed anche di più. Poi fu la critica esasperata, il sapere onnisciente, la PSEUDOCUL~URA, tanto temula da voi, ma profondamente realizzata. I primi germi si erano avuti negli articoli, nei numeri scorsi, sui Soft Machine e Stomu Yamash'ta, il tutto è esploso nel numero 6. Ma cari amici sapete dirmi perché fare un referendum quando la stessa rivista si ciba, fino a scoppiare, di presunte verità di musica progressiva fino ad esaspe· rarsi e a scoppiare (novella rana)? Perché interpellare i lettori, quando vengono ritenuti dei poveri sciocchi da accompagnare (mano nella mano) nell'analisi della realtà musicale che ci circonda? Articoli astrusi, senza senso ma ripieni di una retorica enfatica pullulano sul vostro giornale. Questo non è un male che ossessiona solo Muzak, ma una epidemia che sistematicamente colpisce tutte le riviste che cercano di portare avanti un discorso tanto nella musica che nella letteratura, contemporanea o meno. Quale il motivo? In primo luogo il voler assurgere a novello evan. gelista del quale seguire ogni canone o indicazione di sorta da parte di noi miseri mortali, fatto che in parte non voglio tributarvi; io secondo luogo, ciò che mi pare più importante, il voler oggettivizzare a tutti i costi un criterio di analisi puramente soggettivo e persona. le, criterio, quest'ultimo, del tutto scevro dal fenomeno posta di massificazione che se ha dei lati negativi, ne presenta anche altri positivi. li CRITICO diventa così l'essere perfetto che deve sempre andare CONTROCORRENTE, DISTRUGGERE, SEP· PELLIRE tutto ciò che è popolare e, -proprio per questo, negativo. Ecco, io affermo la mia opinione e se scrivessi su un giornale sarei oggetto delle vostre critiche, ma quanti ragazzi accoglierebbero, sempre su quel criterio di MODERNITA' e AVANGUARDIA, le mie parole come Sacra Scrittura!! Come si può parlare, poi, di Musica, quella con la M enormemente grande, se non si considera l'enorme influe:1· za della musica Contemporanea e di tutto il '900 iTJ genere (da Bartok a Penderecki, da Stravinsky a Va. rese)? ,La vostra rivista, invece, continua a macinare critiche impietose, a distruggere tutto. Corrado Pietra11tuono Napoli Mi chiamo Francesco, anni 24, (vecchio vero!), perito industriale nato coi Beatles di Please Please Me, passato attraverso il Beat, Otis Redding, Blues Revival, West Coast, Doors, Hendrix, Velvet, Soft (dimenticavo il vecchio Dylan). Lessi: Tutta Musica, Ciao Amici, Big, Ciao Big, Ciao 2001, Off Sound, Super Sound per quanto riguarda gli italiani. Rolling Stones, Rock & Folk, Melody Maker (solo poche volte e di seconda mano) per quanto riguarda gli esteri. Nel campo dei ciclostilati: Black & White M.C., Happy· trails e il grande Freak. Le mie finanze mi permettono di acquistare i dischi che reputo più significativi (tutt'ora ne ho circa 200). Ho inquadrato il personag. gio {?)? Allora continuiamo con la seconda parte. Comprai Muzak e continuai a leggerlo più per curiosità che per reale • godimento ». Trovavo troppe analogie (gli stessi redattori, quasi identica commercialità e schiavitù verso CASE DISCOGRAFICHE e ORGANIZZATORI TOURNE') con 2001 e un ideale ispirazione in ROCK & FOLK (con Insolera che giocava a fare il « punk » al· l'Adrien). Ieri ho acquistato il sesto numero (già sapevo degli avvenuti cambiamenti e quindi • trepidavo» nell'attesa) e devo dirVi • a caldo » e senza aver letto ancora tut. to, che per la prima volta ho trovato un giornale (non ciclostilato) italiano a ... livello serio (per così dire). Non reputo ciò che ho letto tutto allo stesso livello, ma ho trovato in Voi qualcosa di nuovo; mi ha colpito il Vs. coraggio di SPUTARE!!! Sputare sul SANTANA che non ha mai osato saltare il fosso, sullo Zappa che da anni bivacca, sui nuovi idoli sfornati come il pane per noi ritenuti alacri compratori passivi e fessi; e più grave ancora il Vs. sputare sul SACRO ULTIMO DISCO, sulla novità pronta per ... IT PARBEEEEE. E immagino le lettere che riceverete: ... come osate ... il grande CARLOS (che c'ha il guru!!) ... chi siete Voi per parlare cosi di FRIPPPPP ... ENO poi ... persino DIO ZAPPA... un vero sacrilegio nell'anno santo!!! Non se sopravviverete, se avrete il coraggio di continua. re così, se Vi lasceranno continuare così... Ma ben vengano i manifesti dei TRITONtoS e della CRYSALIS (regina del neocolonialismo inglese) se saranno essi a permetterVi di tirare avanti finanziariamente la baracca. E forse allora il giornale posta rock « per giovani » non sarà più l'ennesimo OAROSEL. LO e perdio! si parlerà di musica a livello di persone mentalmente sviluppate, si manderà al diavolo l'interesse del discografico e verranno risparmiati i sedicenni alle prime armi dal mito pu· trefatto, dall'ultimo pagliaccio sexi. E si aiuti la crescita di un nuovo criterio di scelta LIBERO, che sappia dire no!! all'ultima fantastica novità, che sappia trovare tra la mondezza che ci viene quo. tidianamente propinata chi veramente sa dare: qualcosa di valido, la vibrazione giusta, il messaggio vero, la gioia e la disperazione di questi ns. tempi. BASTA COSI'. CORAGGIO... SALUTI. Francesco (P.S. - Preferirei non pubblicaste questa « puttana· ta », in ogni caso, per ragioni di « pubblicità » non pubblicate il cognome). Pseudocultura o vera cultura? In ogni caso vera libertà. Per il resto, purché questo rimanga un punto fe1. mo, siamo disposti ad accettare tutte le critiche. Certo: qualsiasi cosa rischia di diventare pseudocultura fin• ché 4 persone (per preparate che siano) dicono la loro e decine di migliaia stanno n ad ascoltare: la libertà di far valere le proprie ragioni è una conquista, diffidate di chi ve la concede troppo facilmente. Combatteteci con le armi della critica, non per vincere o perdere, ma per costruire il giornale e la sua linea. IL DIALOGO CON I LETTORI Ho visto la rivista girare nello spaccio truppa della caserma in cui ero un mese 5

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