Incantata • Madame Geor11• •· Il tappeto orchestrale, poi, che sostiene la voce e la chitarra di Van, a parte qualche raro appesantimento (• The Way Youn11 Lovers Do•), è morbido, soffice. eppute Intensamente pulsante. Merito del gruppetto di eccellenti musicisti, tutti di provenienza fazzlstlca, che sono con Morrlson. Anzitutto Il fuoriclasse del contrabbando (acustico} Richard Davls. splendido ed Imperlale. Poi, Il batterista Connle Kay, membro fisso del Modern Jazz Quartet; Il chitarrista Jay Berllner e Il flautista-sassofonista John Payne, sessionmen di riguardo; Il pollpercussionlsta Warren Smlth Jr., recentemente con Il nostro Enrico Rava. Un contorno di lusso per un album davvero da continuare a riascoltare. EAGLES «On The Borden (Aaylum) g.pe. Con l'arrivo di un terzo chitarrista, Don Felder, ora sdno In cinque: e tentano di bissare Il successo di «Desperado, misurando ancora una volta la propria lucidità sul flio di un'Immagine di sole e di un'Idea un po' sbiadita, rincorrendo con saggia convinzione il30 luslonl di musica beata, logica, spontanea. Più Incisivi degli America, più freschi del Flying Burrito Bros., più Intimisti dei Poco. gll Eagles sono uno dei rari nomi che la California riesce ancora a presentarci con un'anima fresca e viva, non eccessivamente mistificata. La loro musica lascia generalmente freddi al primo Impatto, ma sa scavare abilmente dietro ad ogni prevenzione ed anestesia sensoriale: e molto spesso finisce per convincere, per guadagnarsi di prepotenza una po- ·Sizione di predominio nel tanto bistrattato campo dell' «easy listenlng,. Così anche per «On The Border», che pur non raggiungendo la complessità e la profondità di toni del precedente lavoro riesce a trovare momenti dignitosi e convincenti («My Man,, «ls lt True», «God Day In Hell»), sempre nell'ambito di un'accattivante semplicità. Più marcati questa volta I momenti «elettrici» rockeggianti (ed a volte si tratta cli vero rock 'n' roll, cf. «James Dean»), a scapito della comunicativa fatta di suggerimenti, colori appena accennati ed evanescenti, di una cDoolin' Dalton», di «Saturday Nlghb. Si tratta di una scelta ben precisa, che potrebbe anche avere ripercussioni non troppo felici In futuro: ma per Il momento si mantiene ancora in limiti accettabili («Already Gone,, «01' 55,). mostrando semplicemente una candida veemenza. Prestazioni strumentali sullo standard: emerge in particolare modo il poliedrico Bernie Leadon (che è un ex Flying Burrlto Brothers ed un ex accompagnatore di Linda Ronstadt), e che incarna Il lato più morbido e delicato del suono. Un suono che poco spettacolare od eclatante, ma anche poco artificioso e piacevolmente pittorico; che non è ancora stato risucchiato negli ingranaggi stritolanti della piattezza consumistica - anche se comincia a manifestare una certa frag·ilità -. che sa ancora cantare le onde del mare ed un più o meno reale mondo bucolico. Staremo a vedere. Aktuala: LA TERRA (Bla Bla} m.f. Alla loro seconda fatica, dopo l'esordio lucido di Aktuala, Walter Maioll e compagni non faticano a convincerci dell'Importanza del loro suono, della bellezza, della fr&- sca espressività di una simile esperienza. Tutto si svolge sulle medesime direttive del primo Lp, Infatti, com'era glu• sto che fosse: e cosi ricordi orientali si framm~chlano a segnali d'Africa, a parole balcaniche, a scampoli di 1azz tolto dalla mente, In un vortice di musica ed emozione che sa finir dritto In fondo alla testa. Quello che più affascina. e stordisce, è la padronanza del linguaggio, • la sicurezza nel veder chiara la strada: perché mal In alcun Istante la Ispirazione cede, mai il suono si morde la coda scadendo nell'-autocelebrazlone oppure. peggio ancora, nel trucco Isterico. Ogni cosa è nitida e ben tornita, invece. ogni tassello è a suo posto: e Il risultato è uno stile Indescrivibile. libero, coloratissimo, che oggi come oggi non trova riscontro In nessun'altra esperienza simile, In Europa. Soprattutto, ben risalta l'Insegnamento grande che sta alla base di questo lavoro, e del disco precedente; si può far musica. cloà, aenza grandi apparecchiature e geometrie Immense, solo fidando su un flauto. su un'arpa, su una tablah, solo percorrendo la strada semplice e azzurra del primo alfabeto in suono. E' quello che accade qui, con I temi deliziosi e sottili che vengono dal nulla, con le armonie sinuose e placide che vogliono rappresentare senza sforzo quello che vive intorno, la Natura, Il Cielo, la Terra. appunto. Musica ricondotta all'uomo. al suol bisogni e alla sua vera Identità: pochi artisti oggi (dobbiamo proprio ricordare I grandissimi?) sanno condurci con tanta semplicità a questo punto cruciale del crear la musica. Tra i quattro brani, amo particolarmente Sar, per la dolcezza di cui sa ammantarsi, per I mille volti che dona di sé, passando dall'orgasmo alla placidità a una quiete quasi mortale: mentre Mina vive d'Africa con innocenza e stupore, nel duello di fiati e percussioni. e Mud ha una velata grinta fazz~tlca (mal fatta uscir d'orbita. però). e La Terra, Infine. mostra una dolente nobiltà di stile, ricordando molto. nel crescendo e nella danza strumentale, un celebre episodio della Thlrd Ear Band, l'ode al Fuoco sul secondo album. MOTT THE HOOPLE The Hoople (CBS} r.b. Avvicinatosi con «AII the Yougg Dudes» ad un produttore-compositore di nome Da-
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