DAVIDCROSBY come unalbero senzafoglie e Nato nello splendore del sole I morente nella pioggia / cresciuto nel riso I ti amo». La leggenda comincia e fi. nisce con lo stesso nome: Byrds. Le origini si perdono in nebbie di impersonale apprendistato, suoni di banjo e mouth harp, preistoria sconosciuta tra Jet Set e Beefeaters. Primi anni del '60, e i tempi stanno cambiarn:lo,Anni '60 sonnecchianti a ciondoloni su rit· mi country. Silenzio ovunque, la voce di Dylan copre qualsiasi nascente vagito, chi ha orecchie per intendere intende, si muove, scrollandosi di dosso· la paura di uscire, di far sentire la voce, ribellandosi al terrore passivo della bomba atomica, allontanando la spada di Damocle della guerra fredda, sfuggendo alla paranoia anticomunista e al. l'isterismo della Baia dei porci. Dylan è sempre più imprevedibile ed è troppo grosso e forte per gli altri, migliaia di juke box urlano per l'America la nascita e la morte del pacifismo, urlano contro i padroni della guerra parole di odio e non di pace: « ... e spero che moriate I e che la vostra morte venga presto / seguir_òla vostra bara / un pallido pomeriggio ... », migliaia di juke box urlano: e mi piace Fide! Castro e la sua b~rba... ho detto mi piace Fide! Castro / mi hai sentito proprio giusto "· Ginseb~rg, dopo il viaggio in India, torna per predicare nei campus e per cantare i suoi mantra accompagnandosi all'armonium; Tim Leary, preso nell'eterno viaggio, consolida la sua fama di Grande Sacerdote. Sulle col· line del west cresce un'erba miracolosa. « Gabbiani volano planando / non hai un posto in cui nasconderti I perché non ne hai bisogno "· 1964, anno di risvegli. Timidi passi per i figli insonnoliti del surfin' e del country & western. Timidi passi per un gruppo che nell'incertezza, cerca una sua strada, annusando l'aria, arraffando un po' di qua e un po' di là. Byrds, un nome come tanti a-Itri in quel periodo di animalmania: la correzione della i in y tanto per non es· sere da meno dei Beatles. Un Lp per la Toghether, Preflyte. Inizi sconosciuti pubblicati solo nel '69 e giunti a noi postumi in epoca di rimpianti collezionistici. La risposta americana ai Beatles, il folk elettrificato in un ricalco pedis- •sequo dei maestri del nuovo rock inglese. Troviamo la prima versione byrdsiana di Mr. Tambourine Man, ancora incerta e insipida. Anche Crosby, giovanetto pafifuto e senza baffo, ci offre la sua prima composizione: The Airport Song nata dalla collaborazione con Mc Guinn. Nulla di particolare, dolcezze un po' melense. armonica flebile 's'ènza alcun ricordo blues, un ulteriore ossequio ai Beatles. Il passaggio alla Columbia arriva a fortificare le fondamenta del gruppo dominato da Gene Clarck allampanata controfigura di Lennon-Mc Cartney. L'idea è semplice, banale, direi: unisci le composizioni di Dylan al sound dei ·Beatles con un pizzico di country, et le voila ... il jingle jangle sound, iii suono cristallino e tintinnante del 45 giri Mr. Tambourine Man, dieci milioni di copie vendute. Sulla scia ancora spumeggiante dello hit, sotto l'egida compiacente e il sorriso compiaciuto del buon Bob, nasce il secondo LP intitolato, manco a farlo apposta Mr. Tambourine Man. « Pensavo di avere trovato una luce I che potesse guidarmi nella mia notte I e in tutta la mia oscurità / mi sono sbagliato I erano solo i riflessi di un'ombra che ho visto ». 1965, l'illusione della luce, un disco storico, meraviglioso nella sua pulizia che non sconfina nel meticoloso lindore dei Mamas & Papas o dei nascenti Simon & Garfunkel. Il gioco, comunque, è già chiaro, è quello del e perfezionamento». Manca la voce nuova, i Byrds estetizzano e rendono bellini e pulitini i discorsi altrui, si beano nel loro inutHe professionismo, nella dolcezza perfetta ~egli impasti vocali, vivono la musica nei tre minuti della canzonetta. n loro non è un suono elettrico. Suoni ben diversi stanno scuotendo l'America e i Byrds, maestri riconosciuti della west coast e dei creatori del San Franciscan Sound, si compiacciono del godibile -semplicismo leggermente agrodolce senza trovare la forza necessaria per quei tempi di rinascita. Cosl passa anche Turn Turn Turn, il folk devitalizzato, la ricerca del piacevole a tutti i costi, per ogni orecchio in ascolto: dal freak sulla strada alla casalinga nei supermercati. Certo hanno qualcosa in più rispetto ai vecchi fautori del perfezionamento, non posso. no essere confusi con Peter Paul & Mary o Judy Collins, hanno capito dove soffia il vento, e si prestano a cantare le novità californiane. Cosi sarà Fifth Dimension, esteriorità orientaleggianti, il turno dell'LSD, poi del raga-rock. Belle canzoncine, manie « spaziali "· Qualcosa brilla nel solito splendore di ombra. Si tratta di Eigh Miles High, ma non è vera .luce: a solo calcolati al millesimo, spazio sempre negato aH'improvvisazione, gli strumenti legati, non liberi: canto, controcanto, unisono. Le parole, scritte da David Crosby, suonano retoriche e impersonali, eccessivamen. te generiche; ben diversamente Grace Slick tratterà lo stesso argomento in White Rabbit, il canto di Alice e di quella certa specie di fùnghi: « nutrite la vostra mente ». Crosby, comunque, è l'unico che si chiede What's Happening?!?! e coglie il risveglio di San Francisco. Comincia il distacco umano e musicale dal gruppo originario, dal professionismo ristrettino di Mc Guinn che perde la direzione del vento e si illanguidisce sempre più nelle sue spazialità e nel country da nostalgico cow boy. Un'unica azione pubblica alla fiera di rinascita: i soldi guadagnati nei concerti vengono usa23
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==