Muzak - anno I - n.07 - maggio 1974

rie a quello di altre band nazionali: fare una sintesi tra l'esperienza musicale fatta sul patrimonio di gruppi inglesi e americani e la sensibilità personale che cerca di concretizzare questa esperienza e personalizzarla. Come abbiamo detto lo stile è un Rock Blues dove la solida base ritmica di basso e batteria è il veicolo su cui chitarra, voce e piano si lanciano in spazi che mantengono l'originale forza d'impeto dell'improvvisazione anche se ordinata e limata a dovere. Dal contrasto tra il ritmo sensuale e la parte melojica del canto nascono brani :iiuttosto trascinanti come « Cristoforo Colombo » e « Israele » fove alla fin troppo graffiante ,oce di Maurizio Rota viene af- 'idato un canto di solidarietà col :iopolo palestinese che nei ter11ini in cui è proposto rappresenta un precedente nell'ambito jel nostro rock. Interessante è :iure l'atmosfera vagamente di 1irotondo di « Esperienza passa- :a >>dove il bassista Borrelli si sostituisce a Rota nel canto e •imarca la parte del basso con ma pedaliera da organo: un inerlud io soffice che spezza la lrammaticità delle interpretazio1i di Maurizio. Semure ottimi ;ono gli interventi della chitarra li Fera che si tira prepotenemente dietro tutto il resto del- 'organico nel brano « Landrù », >iene di humor e di teatralità, m pezzo che offre possibilità icche per l'esecuzione dal vivo. ;u11afacciata due indubbiamene migliore e più personale, :picca accanto a lsrae!e il pez- ·o • Nel giardino dei lillà• un >rane che insieme a « Landrù • :ostituisce il materiale del 45 1iri. Ricco di spunti interessani è pure il brano • Capodanno 73 ») un pezzo strumentale in :ui sul ritmo concitato della ,atteria di Marcello Vento. il ,asso esegue uni'nteressante 1elodia fornendo una comoda ase ritmica ai scioleggiamenti ella chitarra e del pianoforte. 'album è chiuso da « Provviorietà • che ribadisce nel testo lleressante l'impegno del grupo nell'offrire al pubblico un :ick con un contenuto sociale 54 VZ/llfJ{} che lo d1Herenz1a dalle altre esperienze nazionali. Questo deL I'« Alberomotore » è il primo esperimento in sala di incisione e dell'esperienza prima conserva in parte un certo carattere di transitorietà anche se uno stile è già presente e facilmente individuabile. Ad ogni buon conto i 5 ragazzi di Roma cominciano un discorso di indubbio interesse specie per gli amanti del rock blues che ritroveranno molti elementi della musica a loro cara completamente fatti propri ed utilizzati con padronanza da questa nuova band. d.m. CAPTAIN BEEFHEART « Uncondltionnally Guaranteed » {Virgln) Buon (?) vecchio cuore-di-bue, l'ora del tramonto arriva proprio per tutti ... La furia iconoclasta, la lucidissima rabbia. l'omicida chiarezza di idee di lavori come • Trout Mask Replica» o « Lick My Decals OH, Baby » sono evaporati come neve al sole: quello che resta è polvere fastidiosa. ridicoli gorgheggi gutturali ed un suono da scalcagnato juke-box di slum newyorkese. La Virgin Records sembrava essersi assicurata un nome ancora in grado di scuotere e di convincere: la triste realtà è questo « Unconditionnally Guaranteed •· dieci brani grondanti noia ed impotenza. privi del pur minimo brivido di luce. La strumentazione è quanto mai convenzionale: qualche assolo di armonica. di chitarra distorta. fiati completamente fuori posto a riecheggiare oscuri prodottini da rhythm & blues. Beefhart riesce addirittura a fare il verso ai Rolling Stones (« Sugar Bowl ») o al country americano {• New Electric Ride 1): ma senza la graffiante ironia dei tempi andati. e con I' occhio ben fisso ai dollaroni della copertina (tragico ma vero). A questo punto diviene più che lecito il sospetto che il Nostro abbia voluto sfruttare la sua passata immagine anticonformista e geniale (ma genuina fino in fondo, questo nessuno lo può contestare) per giungere a toccare, in occasione di un lancio su vasta scala in Europa, il pubblico facilone e poco esigente delle hit parades. Riesce difficile spiegare in altro modo (pur tenendo presenti le incertezze di « Clear Spot I e di • Spotlight Kid ») la piattezza impressionante di brani come • Magie Be,. l'insulsa • Happy Love Song ». « Full Moon Hot Sun ». « Lazy Magie»: il recupero bieco del R&B basta. di per sé, a creare un'immagine appropriata dell'attuale figura del musicista. Salvabili - a patto di dimenticare chi è il personaggio che sta dietro ai solchi - « This ls The Day I e • I Got Love On My Mind ,, nonostante le carenze anche qui evidenti: un sound «povero». una indefinibile stanchezza che pervade ogni idea. Al momento in cui scrivo, i testi non sono ancora stati resi noti: ma l'elemento. data la sostanziale inutilità del disco, non riveste una importanza determinante. Sperare nel futuro riesce sempre più difficile: ma come si può farne a meno, dopo avere amato ed odiato per tanto tempo la follia meravigliosa di questo incredibile personaggio? m.f. STEELEYE SPAN « Now We Are Six » {Chrysalls) Unico gruppo ad essere uscito quasi indenne dalle burrasche che hanno investito un po' tutte le formazioni inglesi dedite al folk revival, gli Steeleye Span continuano ad acquistare credito e popolarità: e per una volta non si può recriminare sul fatto. almeno alla luce delle indicazioni fornite da questo « New We Are Six ». li sesto elemento è Nigel Pegrum, batterista, fiatista ed all'occasione manipolatore di synthesizer: ma l'impostazione del gruppo non è molto cambiata, rispetto al precedente « Parcel Of Rogues ». Dieci brani. due dei quali (« Seven Hundred Elves • e • Thomas The Rhymer ») risultano da un adattamento di testi tradizionali su musiche composte dagli Steeleye: proprio qui appare evidente l'impronta di lan Anderson. che ritroviamo nell'album nell' insolita veste di produttore. Gli altri momenti - come d'usanza - sono arrangiamenti di classici motivi popolari, interpretati con gusto e con una sostanziale fedeltà alle strutture armoniche originali: se si esclude la trovata di cattivo gusto di affidarne due (« New We Are Six » e « Twinkle Twinkle Little Star 1) ad un... coretto di bambini delle elementari. il risultato complessivo può essere considerato soddisfacente. Gli Steeleye riescono a penetrare in più di un punto - oltre alla forma pura e semplice dell'espressione che

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