Muzak - anno I - n.07 - maggio 1974

Ai complimento con Mike e ~ony, ma Olfìeld è molto mc10 ottimista di me: « Aspcta a sentire il disco, il nastro sempre migliore, Tubular ,er esempio era meraviglioso u nastro ». La musica pro- ,O segue e Mike la dirige mental mente usando come bacchetta un'enorme pistolone di plastica pervinca. Mentre è così impegnato, la sua sedia si rovescia all'indietro e lui rimane per un po' sdraiato a due giornicon mite Oldfield terra mentre Tony e la sua compagna compiono degli sforzi per rialzarlo. Quando lo hanno rimesso a sedere gli chiedo perché non fa qualch.: spettacolo dal vivo anche se già credo di sapere la rispo sta. « Hai sentito quante l'Oltc ho sovrainciso la chitarra acustica? Mi ci vorrebbero una sessantina di persone sul palco solo per quella, senza considerare poi gli altri strumenti ». Gli chiedo ragguagli sulla sua esibizione alla Queen Elisabeth Hall. « E' stato più divertente che altro, non sono molto contento della qualità del suono, troppi problemi di missaggio. Debbo dire però di essermi potuto servire dei musicisti che volevo, come Fred Frit e Mick Taylor. Mick è un chitarrista eccezionale: gli ho detto tutte le sue parti in un giorno e le ha eseguite perfettamente il giorno dopo senza nemmeno leggerle». Abbiamo tutti sonno e andiamo a letto. La mattina dopo ci ritroviamo a tavola per colazione e Mike continua ad accendere dei piccoli fuochi d'artificio e poi li segue con lo sguardo fino allo spegnimento, allora la sua espressione diventa imbronciata e delusa come un bambino con la barba. « Perché non passi un altro paio di giorni con noi?» « Mi piacerebbe ma ho il treno dopodomani» e così mi congedo dopo uno scambio di indirizzi (qualcuno del Manor Studio dovrebbe venire in Italia). Saluto Mike e il tecnico Anthony si congratula. «Mi immaginavo che ti avrebbe detto di più di quanto dice in genere agli altri ». Questo onestamente mi inorgoglisce anche perché io avevo avuto tutt'altra impressione, ma evidentemente Mike è fatto così: il successo non lo scuote e non lo spinge a comportarsi come una star. Anche ora che dall'esito di He1·gest Ridge dipende la sua affermazione o il suo risucchiamento nel dimenticatoio egli appare distaccato, in fondo sicuro di sé ed in verità, per gli amanti di Campane Tubulari posso dire che questo nuovo album sarà sicuramente una piacevole sorpresa che allarga e completa il discorso di Tubular sbarazzandosi del difetto di frammentarietà secondo me presente nel primo lavoro. Danilo Moroni

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