« Per me non è importante capire perché siamo così popolari. Cerco di non pensare a questo. Mi chiedo invece cosa abbia spinto gli Allman Brothers a continuare. Alcune persone mi hanno detto: "Non sembra che la perdita di quei due bei ragazzi vi abbia colpito". Perché? Perché sono ancora mentalmente sano? Perché posso ancora muovere le dita e suonare? Questa è la chiave di tutto. Saremmo diventati dei maledetti vegetali se non fossimo stati capaci di salire sul palco e suonare. In ciò è consistito il nostro successo. Il successo è stato riuscire a tenere il cervello dentro la nostra testa». (Rolling Stone) Colui che parla è Greg Allman, l'ipotetico capo di un gruppo originario della Georgia, sud rurale degli Stati Uniti, dove fino a pochi anni fa un uomo bianco che suonava musica negra era come un lebbroso. Varcati i confini della propria terra e intensificata l'attività a nord, gli Aliman Brothers hanno visto il successo crescere insieme alla tragedia; il gruppo ha recentemente incassato oltre seicento milioni di lire per ognuno dei sei album incisi finora e guadagna in media sessanta milioni a concerto. Nonostante ciò Greg parla ancora del cimitero Rose Hill di Macon (Georgia), dove suo fratello Duane e il « fratello» Berry Oakley sono sepolti, lo stesso posto dove Dicky Betts componeva le sue canzoni e portava le sue amanti alla ricer· ca di quella intimità impossibile nell'appartamento di due camere dove i sei originali A.B. vivevano in giorni più duri. Fu in quei tempi di Rose Hill che la « famiglia » Allman - musicisti, donne, amici e collaboratori - cominciò a pren. dere forma con quel sentimento di profonda fratellanza che legava un gruppo di persone unite dal bisogno di far fronte agli incredibili ostacoli sociali ed economici esistenti nel sud, zona tristemente nota per quella psicosi razzista e anti-freak così ben descritta in Easy Rider, e "opratutto dall'interesse comune nello sviluppo delle ricche risorse musicali del luogo. Se infatti fu l'ideologia sociale e il modo di vivere che rese necessaria la famiglia come mezzo di sopravvivenza, fu senza dubbio l'appassionata dedizione al blues a produrre la scintilla dell'unione. Lavorando in stretto contatto personale e con un conseguente affiatamento musicale, i Brothers catturarono l'anima del blues e entrarono nel vero spirito nel quale questa musica è stata concepita: come un ricco e vasto veicolo d'espressione emozionale che comprende gioia ed energia oltre a quell'ormai familiare e abbastanza commercializzato stereotipo di sofferenza negra. L'esaltante stato d'animo con cui gli elementi del suo complesso suonavano in funzione reciproca permetteva al. la musica il superamento dell'ovvia perizia tecnica profusa, creando un dialogo musicale completo in cui la mutua ammirazione personale e professionale e la fratellanza erano in costante evidenza. Per quanto nell'ambito del gruppo ogni musicista avesse ugual valore ed importanza, la figura che si ergeva come capo di questa famiglia era Duane Allman, l'eccezionale chitarrista che stava per conquistare non solo l'adorazione del pubblico americano ma anche l'incondizionata stima di grandi artisti come Eric Clapton e Buddy Guy. Con Duane al timone gli Allman Brothers sono giunti ai loro più alti livelli d'ispirazione e creatività; lui li guidava e loro rispondevano con quel sincero entusiasmo che è l'elemento fondamentale di tutta la musica del complesso ame• ricano. Insieme ricreavano quell'energia insita nel blues e lo riproponevano in super· be ma ordinate esibizioni dell'arte dell'improvvisazione; insieme costruivano l'elaborata orchestrazione delle basi e degli interventi solistici con perfetta coordinazione e con ricambio continuo dei ruoli musicali. Oltre al grande contributo musicale, Duane forniva quella stabilità emozionale e quell'incentivo necessari per mantenere costante lo spirito delle esecuzioni; era Duane che operava come un catalizzatore per liberare il talento e l'energia di ogni singolo musicista. La morte dell'Allman più vecchio fu per i Brothers non solo una grande perdita professionale, ma anche una perdita umana incalcolabile. Non vi fu nessun dubbio, comunque, l'unica possibilità era continuare. Nessun tentativo fu fatto per sostituire l'elemento perduto; Dicky Betts che aveva così brillantemente completato lo stile di Duane, passò in primo piano, rivelando abbastanza talento e coraggio per occupare il doloroso spazio lasciato dalla morte. Sebbene gli Allman seppero dimostrare la propria capacità di adattamento, lo stato di shock in cui rimasero per quasi un anno, (è bene notato in EAT A PEACH, l'album completato dopo la morte di Duane, dove i Brothers ricorsero a vecchie registrazioni poco riuscite che in precedenza si erano rifiutati di far pubblicare su disco, e dove molti pezzi hanno un'amaro sapore di incompiuto) li indusse un'altra volta a guardare alla struttura della famiglia con un bi· sogno grande più che mai per superare gli ostacoli presentati dalla tragedia. Grandi cambiamenti sarabbero inevitabilmente derivati da questo periodo transitorio. Non considerando l'idea di reincarnare il gruppo che esisteva prima, gli A.B. si rivolsero alle considerevoli risorse musicali del gruppo nel tentativo di liberarlo dalle difficoltà musicali portate dalla morte di Duane. Con Dicky Betts in prominenza, una forte influenza country-western si aggiunse all'originale orientamento prettamente blues dei due fratelli Allman. La vecchia tendenza alla spontaneità e al. l'imvrovvisazione fu sostituita da un più calcolato sviluppo musicale e da strutture più precise; la produzione musicale si indirizzò verso composizioni ben delimitate, accantonando l'idea di quelle piccole suite che avevano caratterizzato buona parte del precedente lavoro. Il nuovo sound, migliorato e rivitalizzato anche dall'arrivo del naovo pianista Chuck Leavell, che ha contribuito notevolmente all'espansione delle originali radici musicali, fu messo a punto e realizzato praticamente per l'album BROTHERS AND SISTERS, dove gli Allman, imparando a muoversi in strutture melodiche più concise, mostrano di aver superato quelle difficoltà precedentemente incontrate nelle registrazioni in studio, scoprendo finalmente una formula musicale efficace tanto in sala di registrazione quanto in concerto. La rinata fiducia in se stessi e i segni di recupero apparsi sono evidenti non solo nei nuovi arrangiamenti country, ma anche nel riveduto stile di blues. Fu in questo stato d'animo pieno di soddisfazione e di speranza, con due pezzi già registrati, che la motocicletta di .Berry Oakley si schiantò contro un' autobus in Macon a due isolati di distanza dal luogo dell'incidente di Duane ed a un anno e due settimane di distanza dal primo tragico evento. Ancora una volta gli All33
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