Nella pag. precedente: Tony Banks dei Genesis (feto Piero Togni) A fianco: Bob Fripp il proprio potenziale innovativo. Non a caso si sprecano tonnellate di carta per incensare Mike Oldfield - ottimo strumentista, certo - e la sua suite di campane: che è solo il canto del cigno di un archetipo ormai logoro, riassunto geniale di anni di proposte e di sogni, di speranze e di sconfitte. La « perfezione » inseguita dai nostri deboli fantasmi di musicisti è qualcosa di ben preciso, finito: il compitino - in grande stile - cesellato e studiato nei minimi particolari, accuratamente funz:onalizzato al gusto corrente. Non è certo la lucida determinazione, la sottile alchemia di un John McLaughlin ( « La perfezione esiste: come è perfetto l'Universo che mi ha generato. La mia musica è continua tensione verso la libertà da ogni condizionamento personale, ricerca dell'essenza del suono ... »); né possiede una capacità di ricambio, la comprensione della necessità di un discorso mai statico, immobile, rigido. E' qualcosa di chiuso ad ogni influenza esterna «diversa», cioè messaggera di nuove strutture e linguaggi ... Un'aristocrazia stracciona: Bob Fripp, nel corso di un' allucinante intervista rilasciata dopo la più recente tournée italiana, mi ha ricordato l' esistenza di due livelli di espressione: il primo appartiene ai Maestri (come lui), il secondo a tutti gli altri, ed è - tra l'altro - all'origine dell'aberrante (sic) musica popolare. La Musica ai Musicisti... ciascuno nel suo ghetto, a consumare nei propri solipsismi il meraviglioso dono cosmico di un evidente « talento». Se la musica rock sta morendo, la mellotronmania gli scava la fossa. L'illusione che in simili pieghe si nasconda e covi un vento di diamanti non ha più ragione e diritto di esistere: spezzoni di sogni andati per traverso, ma nati ed ingrassati sotto l'ala compiacente di oscuri manipolatori di coscienze. Non si tratta di fare di ogni erba un fascio, ma di discernere con un minimo di lucidità: tra l'arrogante sicumera di EL&P e l' ingenua - ma onesta - anacronistica dolcezza dei Renaissance; la nebbia verdognola sugli occhi di tanti keyboarders blasonati e la freschezza dei pnm1 Gentle Giant; soprattutto ora che certe rabbrividenti mode prendono piede anche sul nostro già disastrato suolo ... Altrove, certamente, crescono i cacciatori di luce, i fiori vibranti di una consapevolezza antica e nuovissima ... Il futuro, questa volta, guarda in ben altre direzioni. Marco Fumagalli 31
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==