Muzak - anno I - n.06 - aprile 1974

o.utomuzakritico. Autocritica! Questa è la parola d'ordine! Questo ci richiedono le nostre muzakoscienze, le vostre muzaklettere e le risposte (oddio quante ...) al referendumuzak. E noi, buoni e seri, ce la facciamo subito. Prendiamo il problema alla lontana. I ritardi nell'uscita. Chiediamo scusa, il capo cosparso di cenere, non è colpa nostra, credeteci. Non ci interessa fare gli intellettuali persi fra le nuvole: vi diciamo seriamente che con la carta non ci si capisce nulla, con i tipografi meno che mai, e poi la lira va a farsi benedire e aumentano i tassi di sconto (?). Secondo: il nuovo prezzo. Le cifre parlano. Costo del n. 1: L. 192 (esclusi collaboratori e stipendi); costo del n. 5: L. 252 (c.s.), ricavo a copia L. 248 (prezzo di copertina L. 400), L. 310 (prezzo di copertina L. 500). La colpa non è nostra. E' dei vari banditi sparsi qua e là (non facciamo nomi). Terzo (datur e importantissimo): la linea del giornale. Qui il discorsd si fa serio. Ma noi vogliam.o essere sinceri fino in fondo. Ci siamo accorti (non è mai troppo tardi) che c'erano alcune cose che non andavano, che stavamo procedendo un po' alla raffazzona. Risultato stiamo cercando di riparare. Intanto parliamo veramente di musica progressiva, poi anche quando parliamo di muzak usiamo strumenti di analisi progressivi. E infine (l'abbiamo ripetuto fino alla nausea ma l'abbiamo raramente fatto) mettiamoci in testa una volta per tutte che un giornale musicale non si deve limitare a dati biografici, bibliografici o discografici, ma deve anche saper analizzare, saper offrire spunti di critica a tutti, far crescere il pubblico, la musica e la cultura. Sennò che ci sta a fare? Questo stiamo cercando di fare, infischiandocene dei desideri promozionali dei discografici, di diventare miliardari sulla pelle dei musicofili (o sulle loro orecchie), di fare della pseudocultura. Così come è ora che si cominci a mettere il naso, senza tanti « distinguo » opportunisti, nell' orgarzizzazione dei concerti. Gli scontri recenti per i Traffic e Cat Stevent (per non dirne che 2) ci dicono che qualcosa di molto grosso si sta muovendo. E' ora, crediamo, che qualcuno tenti di far chiarezza: e chi se non il nuovo muzak e i suoi vecchi lettori? A muzak tira aria nuova: respiriamola insieme, non è inquinata. Il collettivo redazionale N.B. - Per ricompensarvi pubblichiamo un manifesto gigante a colori al centro-rivista: controllate che ci sia, altrimenti bruciate l'edicola. 3

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