segna intatti e profumati, proprio come in stampe d'epoca: con tutti gli hits e i brani mediocri, con gli alti e i bassi dell'era « prima del pop». con gli scossoni di Van Morrison grandissimo vocalist, certo più convincente e dannato qui di quanto saprà essere una volta lanciato in mondi solistici. C'è molta ingenuità, in queste scritture. un senso vago d'indecisione: ma anche un'energia sorprendente, una forza limpida e trascinante che vuol dire semplicità. freschezza, voglia di cavare gli occhi ai tempi e agli avvenimenti. Le chitarre sono isteriche e cattive, la voce si• mula angoscia e cinismo: e c'è quell'elettrico gusto di mangiare il ritmo che gli smaliziati signori dei '70 più non avranno con sé. lungo le dissertazioni di heavy o dark sound. Sia gloria ai Them, dunque, e alla loro ruggine santa: e a questo disco in particolare che ci fa capire tutta una serie di cose, gettando un fascio di luce su un periodo (il beat della maturità) che dorme nell'ombra o nell'indifferenza. per tutti. Tra i brani, Gloria, il più grosso boom del complesso, merita un posto di riguardo per la grinta e la chiarezza emotiva: e Mystlc Eyes (che delizioso gioco di chitarra!) e Baby Please Don't Go vengono subito dietro, riportandoci alle prime eccitazioni, al primo ansimare con musica in mano. Ma ancora direi di una lt's AII Over Now dinoccolata e bella. nel suo fulgore dylaniano, e di Richard Cory con profumo quasi folk. e di tutto l'impianto flatistico di Ray Elliott. tanto semplice e onesto quanto sorprendente per le ossute strutture dell'epoca. Davvero il beat non è stato solo Mick Jagger o •Paul Mc Cartney: e dietro l'ombra lunga di questi signori c'è l'immagine di Kinks, Animals, Yardbirds, gli altri spetttri dell'epoca che attendono una riscoperta e una calda parola per entrare giustamente nell'affresco della storia del pop. r.b. CHARLIEHAOEN • Liberation Music Orchestra » (lmpulse) « La musica di quest'album è dedicata alla creazione di un mondo migliore; un mondo senza guerre ed uccisioni, senza razzismo, senza povertà e sfruttamento; un mondo in cui gli uomini di tutti i governi comprendano l'enorme importanza della vita e si adoperino a proteggerla, piuttosto che a distruggerla. Noi speriamo di vedere una nuova società illuminata e saggia, dove il pensiero creativo divenga la forza dominante nella vita di tutte le persone». Questo il messaggio lanciato da Charlie Haden cinque anni or sono: e non credo che si possa trovare miglior commento a ciò che l'album sa esprimere. alla gioia e alla disperazione che covano dietro ad ogni nota di questa importantissima pa. gina della Musica contemporanea. Il fatto che la lmpulse abbia deciso di ristampare « Liberation Music Orchestra » a così breve distanza dalla sua prima emissione. dice già molte cose sul successo ovunque ottenuto dall'album: successo strettamente legato al significato di un simile esperimento, all'atipicità della sua realizzazione, al decisivo contributo portato da nomi come Don Cherry, Gato Barbieri, Carla Bley, Paul Motian, Mike Mantler. Roswell Rudd, Sam Brown. L'idea di Haden - contrabbassista di Ornette Coleman ed importante figura del nuovo jazz - era di una semplicità unica: riprendere alcune canzoni della guerra civile spagnola, le proprie composizioni più direttamente ispirate a recenti avvenimenti storici e fondere il tutto in un album arrangiato in chiave jaz. zistica. Fin qui, nulla di straordinario: il lavoro nato da queste premesse avrebbe potuto tranquillamente confondersi tra le numerose realizzazioni simili. Ma così non è stato: perché la passione. l'amore. la rabbia. l'intima partecipazione emotiva a ciò che si vuole creare non si possono simulare. o riprodurre in un asettico laboratorio computerizzato. Esistono o non esistono, e la loro presenza "novamusicha!' una nuova collana di musica per chi vuol vi vere il futuro del sound. LA RIVOLUZIONE MUSICALE E' GIA' INTORNO A NOI. ASCOLTA! John Cage Walter Marchetti Juan Hidalgo Charlemagne Palestine Gianni Emilio Simonetti Robert Ashley etc. 59
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