Muzak - anno I - n.06 - aprile 1974

zione sono molti, la p1u complessa stratificazione sociale porta facilmente a prodotti ibridi, a compromessi che derivano dall'incontro con una cultura completamente diver· sa. C'è anche l'incontro con la cultura di tutto il mondo, con l'espressione musicale internazionalistica degli sfruttati: jazz, blues, free-jazz, Woody Guthrie, ecc. Una delle più grosse componenti di differenziazione è la presenza dell'intellettuale mediatore e catalizzatore di cui ture anche opposte. L'intellettuale che cerca di essere organico alla classe operaia è figura relativamente nuova e, comunque, porta una serie di nozioni sconosciute che prima o poi entrano a fare parte della cultura popolare. Così nasce quella serie di cantautori politicizzanti che partecipano direttamente alla cultura popolare, si presenta la fi. gu ra ciel ricercatore che non ha nulla a che vedere con lo studioso cli tradizioni popolari o cli folklore, e negli ultimi anni, dopo il solito '68, anche gli studenti, come massa, partecipano a questa nuova e complessa cultura e musica popolare urbana. Non è trascurabile, inoltre, il cosiddetto « generation gap », la frattura generazionale che ha portato i giovani a scoprire una cultura, un modo di vita, e anche una musica esclusivamente loro. Certo l'industria culturale ha giocato molto in questo ultimo evento, mistificando, svilendo e recuperando a livello commerciale (industria dei giovani) quasi tutto ciò che c'era di buono nella « contestazione giovanile », imbottigliando tutta la forza eversiva che scaturiva da questa opera di svecchiamento, lasciando soltanto quel minimo di sfogo per non fare scoppiare nuovamente la rabbia di migliaia cli giovani che, di generazione in generazione, sembrano sempre più perdere la fiducia in un qualsiasi cambiamento. Così queste nuove e complementari forze che si uniscono alle classi subalterne hanno dato vita in questi anni, dal dopoguerra a oggi, alla nascita di una musica articolatissima spesso con aperti contrasti all'interno tra i vari « tipi » musicali presenti, mai perfetti o esaurienti; la ragion d'essere è proprio nella diversità che, però, trova una matrice comune in una volontà di autonomia dalla cultura della classe dominante, nella ricerca di un divenire storico, culturale, musicale che, a diversi livelli, si oppone al conservatorismo borghese, all'idea della cultura (e dell'uomo) come merce, della musica come puro godimento estetico privo cli qualsiasi collegamento con la vita; divenire che si oppone all'idea del popolo come gregge, dello sfruttamento, della tolleranza come massimo d1 libertà, dell'incomunicabilità come stato di necessità; divenire che si può chiamare, a seconda dei momenti e dei luoghi, jazz, musica politica, rock, avanguardia musicale, o ancora musica popolare contadina, che si può chiamare Mario Schiano, Giovanna Marini, Aktuala, Canzoniere ciel Lazio, Luigi Nono, op pure John Coltrane, David Peel, Sid Barret, Woody Guthrie, John Cage o con mille altri nomi, ma che vede come unico reale creatore, ispiratore e interlocutore il popolo stesso, e non inteso genericamente. raolo M. Ricci 49

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