strumenti & tecnica distorsorea pedale Assai più usato e più conosciuto è senz'altro il distorsore a pedale; fra i primi ad usarlo ricordiamo i Beatles, fra i primi ad abusarne, i Rolling Stones e i Cream. Il distorsore a pedale, o pedal-fuzz, fu impiegato per la prima volta in modo originale da Hendrix, che riuscì a bilanciarlo e a controllarlo perfettamente, in maniera da rivoluzionare compeltamente i canoni classici della musica e delle sonorità, giungendo ad entusiasmare con i suoi effetti, e a scuotere con i suoi contenuti il giovane pubblico. L'intero campo della giovane rock-music percepì e visse intensamente lo spirito del suo sound violento ed acido. Hendrix, oltre ad utilizzare altri modulatori d'onda, non si accontentò dell'uso di un solo pedale, ma ne unì insieme parecchi (metodo in seguito sfruttato abbondantemente e stupidamente da vari musicisti) ottenendo sonorità aggressive o cosmiche o ambigue, a seconda delle esigenze. L'album doppio « Electric Ladylan » dello stesso Hendrix, è uno degli esempi più significativi di come, in quel periodo, si tentasse di sfruttare al massimo le capacità tecniche dei distorsori, cercando di costruire universi sonori sempre nuovi. La differenza sostanziale fra i « pedale » e il « box », è, comunque, data dal fatto che il pedale può essere utilizzato per molti strumenti, oltre che per la chitarra. Questo tipo di distorsore consiste in un pedale fornito di un pulsante di accensione, manovrabile, appunto, per mezzo del piede, e dei due soliti comandi d'espressione e di intensità; talvolta un terzo comando viene aggiunto per la regolazione supplementare della «profondità»: è il caso del modello messo in vendita dalla Elka. Ha due uscite, una per lo strumento (input) e l'altra per l'amplificatore (out60 put); fra i migliori modelli di distorsore a pedale, vorremmo ricordare l'ultimo esemplare della Montarbo, il Simphotone, che, pur essendo stato concepito per chitarra-basso, si adatta perfettamente alla chitarra elettrica e al piano, e i modelli della Vox. Il distorsore è stato spesso utilizzato assai produttivamente per il basso (ricordiamo Jack Bruce nei Cream e Hugh Hopper nei Soft Machine) al fine di ottenere una base ritmica più incisiva e contorni più precisi. In questo senso si è mossa la Maestro, la celebre casa americana che ha brevettato quei modulatori ad anello che lo stesso Stockausen ha usato spesso nelle sue composizioni (avremo occasione nei prossimi numeri di approfondire sufficientemente l'argomento, parlando intorno ai metodi e alle direttive tecniche della musica d'avanguardia); la Maestro, dunque, ha messo a punto un ottimo distorsore a pedale, per basso elettrico; provvisto di numerosi comandi-regolatori speciali, questo modello offre una notevole gamma di sonorità esclusive, agisce ponendo in evidenza i toni acuti, aspri dello strumento, ne rivela e ne esaspera la secchezza e vale senz'altro il prezzo ( peraltro altino) che costa. Questo splendido modello è stato usato molto spesso da Franck Zappa e dai membri dei suoi gruppi, e in particolare dal nuovo bassista Erroneous. Il prezzo di un distorsore a pedale è notevolmente maggiore ùi quello di un « box », e va circa dalle 15.000 lire in su. Va inoltre ricordato che ogni modello di distorsore funziona con normali pile da radio a transistors, e· che quest'ul time devono essere cambiate in media una volta al mese. Effetti particolarmente significativi sono stati ottenuti mediante l'uso del distorsore sul
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