Muzak - anno II - n.05 - marzo 1974

mondo musicale anglosassone. Tra un quintale di collaboratori alla costruzione dell'album si notano Paul Batterfiel e David Spinoza, con loro Barry Beckett. Roger Hawkins e David Hood, ormai noti trafficanti. A la page anche la copertina naif. M.F. TONY CONRAD Outside the dream syndicate (Caroline) La Carolina è una nuova sottoetichetta specializzata istituita dalla Virgin con il preciso intento di far conoscere tutta una schiera di opere e di artisti di avanguardia al grosso pubblico, focalizzandone l'attenzione. Uno dei primi artisti dell'etichetta è appunto l'americano Tony Conrad, una mente celeste che, ai tempi di « In C », suonò la viola nel gruppo sperimentale diretto da Terry Riley. Oggi Conrad si presenta per la prima volta al pubblico internazionale con un disco sconvolgente, questo « Outside the dream syndicate », aiutato nell'esecuzione da tre componenti dei Faust, il gruppo tedesco d'avanguardia che costituisce uno dei cavalli di battaglia della Virgin. Il disco presenta due lunghe suite, che occupano ognuna una facciata del L.P. La prima, e The side of man and womankind , è anche forse quella musicalmente meno accessibile, strutturata su un suono elettronico continuo, provocato attraverso l'uso di sintetizzatori e oscillatori, sul quale si innesta il cupo e ossessivo suono della viola, che dipinge inferni desolati, volutamente spersonalizzati, orizzontali. Il tutto è scandito da un meccanico e sempre uguale pulsare percussionistico, angosciante e arcano come un pericolo incombente, minaccioso e sconosciuto. Ma se già questa prima suite riesce a sconvolgere, il vertice è toccato dalla seconda, « The side of the machine », ove viene sviluppata una linea armonica, e il ritmo, pur mantenendo una sua allucinata lentezza, riesce lo stesso a farsi percepire come convulso, squassato dagli spasimi elenrici dell'alienazione meccanica; la viola elabora teorie spezzate, nevrotiche, e il suono si eleva lentamente verso una sua oscura. transustanziale bellezza: la pericolosa bellezza. forse, delle forze dell'inconscio, della crudele impersonalità delle macchine livellatrici. Ecco un diséo sul quale è veramente difficile parlare, tanto sottili e impercettibili sono le sensazioni che può comunicare, per cui la cosa più intelligente da fare sarebbe che tutti coloro che fossero interessati se lo ascoltassero personalmente per decidere. Ma una cosa mi sembra in ogni caso abbastanza chiara: il suono del Duemila ha già cominciato ad insinuarsi tra di noi. M.I. I SEGNALAZIONI I La crisi energetica ha avuto stranamente delle ripercussioni anche nel campo dei dischi di importazione: costretti dalla mancanza di vinile a produrre un minor numero di copie per ogni album, gli inglesi preferiscono riversarle tutte sul loro mercato interno e hanno così quasi troncato le esportazioni: se a ciò aggiungiamo l'elevatissimo prezzo che i dischi britannici hanno raggiunto ecco che diventa sempre più difficile avere dischi inglesi. Rimangono quegli americani, la vastissima produzione di laggiù, ma anche qui non sempre è facile raggiungere le fonti di approvvigionamento. Disco requiem per un complesso finito con una fuga: gli Atomic Rooster e la fuga di Vincent Grane con tutti i soldi e gli strumenti! del gruppo, avvenuta proprio in Italia. La presenza del bravo Farlowe non rialza affatto la pessima media di questi brani raccogliticci che fanno parte dell'ultimissima confusa produzione del grupi:.o. ATOMIC ROOSTER Atomlc Rooster - Electra Aureo De Souza, Roger Sutton. Tommy Eyre, Pete Kirtley sono nomi di una certa fama in Inghilterra, specialmente tra il circuito che guarda ad un genere piuttosto raffinato di musica: insieme fanno i Riff Raff, un nuovo gruppo che si affaccia alla ribalta con uno stile abbastanza nuovo e personale. Peccato che spesso la ricerca di inutili sottigliezze sconfini nella noia. RIFF RAFF Riff Raff - RCA Tim Hardin è un nome ormai vecchio come il cucco per il rock: questo «Testa Dipinta » è il suo ritorno sulla scena accompagnato da uno stuolo di musicisti famosi, da Peter Frampton a Alun Davies, da Alan Ross all'immancabile Reebop. Il risultato: un piacevole cocktail di blues e rock & roll. TOM HARDIN Painted Head - CBS Dopo l'esplosione degli America, per gli States c'è stata una fioritura di gruppi di questo genere: i Cross Country sono forse tra i migliori. Tre elementi con un certo bagaglio di strumenti, un ottimo impasto di voci, qualche notevole apertura verso un rock più snello e veloce, uno sguardo al R&B; il disco racchiude alcuni momenti che per delicatezza e poeticità si possono veramente ben considerare. CROSS COUNTRY Cross country - ATCO C'è gente che la musica popolare inglese la suona veramente sul serio: sono quei gruppi che popolano i folk-club e che costituiscono il fertile vivaio della musica inglese. I Druids appartengono a questa schiera di puri e nello stesso tempo di classici: questo loro album è un documento importante e di rara bellezza per chi ami Il folk inglese. THE DRUIDS Pastlme With Good Company Argo Due segnalazioni italiane. La prima riguarda un eccellente jazI 11!!111 lìll!'lrilill! ·111 i I! l'JI 'I 11r I I JIMI HENDRIX • Loose ends (Polydor) --- HIIIDU :,:- n.= ---- ...... - r.s. y.ar•- =- ....... ~--- Ancora nastri inediti di Hendrix, stavolta per la etichetta legittima dello scomparso chitarrista, in compagnia di Billy Cox e Buddy Miles, oppure di Noel Redding e Mltch Mitchell, insomma delle due formazioni più importanti alle quali si accompagnò. Questi I titoli contenuti, registrati In studio agli Electrlc Lady: e Come down hard on me baby,, «Blue suede shoes, (di Cari Perklns, un classico del rock'n' roll), « Jam 292 ,, e The stors that play with laughlng Sams Dice,, e Drifters escape » (di Bob Dylan). e Burnlng deslre », e Born a hootchle kootchie man , e « Electrlc lady land ,. Discreta la zista del nostro panorama nazionale, Gianni Bedori. Bedori, un musicista aperto a tutte le formule nuove del jazz, ha composto una lunga suite dedicata a Picasso, in cui, con l'aiuto della sua varia gamma di strumenti a fiato. interpreta uno ad uno tutti i capolavori dell'immortale maestro spagnolo. GIANNI BEDORI Dedicated to Picasso - PDU Decisamente intelligente l'idea della EMI italiana di far uscire raccolti in un album dopoio i primi due LP dei Pink Floyd: una sorpresa che riuscirà gradita per molti, e un felice tornare indietro per chi già allora spasimava per questo gruppo spaziale: è inoltre possibile fare un interessante paragone tra il primo gruppo di Syd Barrett e il secondo con David Gilmour. PINK FLOYD A nice pair - Harvest M.F qualità tecnica ed artistica delle registrazioni, anche se si tratta - come è ovvio - di materiale di scarto. BLOOD SWEAT & TEARS No sweat (CBS) Viene pubblicato ora su cassetta il sesto volume dei Blood Sweat & Tears, capostipiti del jazz rock statunitense. Pur senza la grinta e l'originalità degli inizi, i nove musicisti (divenuti in data recente undici) mostrano la loro classe e la loro dote - discutibile - di grandi entertaineurs. Alcuni brani sono originali, altri sono rielaborazioni, come l'ennesimo tributo ai Traffic, e Empty pages ,, quello a Randy Newman I• Rosemary »), al Modem Jazz Quartet (• Django »). 57

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