Muzak - anno II - n.05 - marzo 1974

crescita dei Jefferson, dei Grateful, e di tutti gli altri gruppi più o meno importanti, più o meno politicizzati. Ecco a cosa è dovuto l'enorme successo. Una volta di più Emcrson e soci vivono e prosperano su un equivoco, dimostrano la loro abilità di manager: di fronte allo scompiglio musicale essi si pongono come paladini della musica dalle good vibrations e nulla più, della musica piacevole, facile, che a un mondo reale scosso dalla rivolta e bisognoso di sbocchi e sfoghi nuovi, contrappone un modo inesistente che sembra ritagliato dai rotocalchi d'evasione, costruito a bella posta dall'estahlishment come il migliore dei mondi possibili. Ma se il primo L.P. è solamente oggettivamente reazionario e sconta la scissione con il mondo reale, nulla può far ipotizzare che esso sia costruito a bellaposta per l'inganno e la mistificazione. Anzi (sebbene questo non sia una attenuante se non generica) alcune ingenuità e alcuni pezzi realmente genuini fanno pensare alla buona volontà d'un gruppo all'esordio, un gruppo musicalmente preparato a cui l'esperienza emersoniana dei Nice dà uno spessore e una base sociale notevolmente ampia e sinceramente entusiasta. E' probabilmente un colpo fortunato ma non calcolato. Ed è da questo colpo che, facendo un'ipotesi ragionevole, comincia la mistificazione. La musica si ri~mpie di effettacci, il substrato classico fornisce quella dimensione mistificata (musicalmente e socialmente) di cui s'è detto, il giro di miliardi diviene imponente e getta le basi di un vero e proprio impero commerciale: alberghi, investimenti, etichetta discografica, etc. Un errore, quello di chi ha creduto in E.L.P. (e oggi piange sulle involuzioni) che ci insegna molto. Ci insegna che i fenomeni musicali vanno visti globalmente, e che la musica non è mai staccata da chi la fa. da chi l'ascolta e dalla funzione sociale (e ideologica) che gli si attribuisce (oggettivamente o soggettjvamente, non conta granché). • Riflessioni su un inganno Non è dunque in sé, per tornare alla domanda che ci ponevamo all'inizio, il difetto fondamentale di E.L.P. quello di essere diventati miliardari con la musica. Anche Bob Dylan ha fatto i miliardi senza peraltro che solo per questo lo si possa definire cattivo musicista. E' invece, ci sembra di poter affermare in conclusione, il fatto che il tipo di musica, il modo di presentarla e di gestirla, il carattere da impresa commerciale che sovrintende all'opera di Emerson, Lake & Palmer, sono intimamente collegati e non possono essere analizzati separatamente. Se oggi Emerson e soci fanno musica vecchia, scontata, piena di effetti senza senso, non è solo perché si sono adagiati sugli allori e sugli ori, è essenzialmente perché una musica che cerca solo il successo, alla lunga mastra il suo vero volto, e sotto una veste d'ermellino, mostra (a ben guardare) gli stracci della povertà musicale e della falsa ispirazione. Quanti hanno gridato al genio ad ascoltare Tarkus o Picturcs si dovrebbero fare un esame di coscienza e vedere se (può darsi che sbagliamo) non si sono fatti prendere per i fondelli fin dai tempi in cui, con la maschera di una musica popclassica, questi piccoli busines-men accumulavano le ricchezze che oggi si rimproverano loro. Giaime Pintor 45

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