Muzak - anno II - n.05 - marzo 1974

zista, allora Lloyd può permettersi un quartetto con i fiocchi (oltre a Jarrett ci sono Ceci! McBee al basso e Jack De Johnette alla batteria), con cui incide diversi album per l'Atlantic e compie numerosi tour in lungo ed in largo per il mondo (va anche in Unione Sovietica). Tale contesto risulta alquanto stimolante per Jarrett, che in breve diventa il vero polo d'attrazione del gruppo. Così dopo un paio d'anni di solido e continuo lavoro, Jarrett ha acquistato una tale padronanza di sé e della sua musica, che si sente pronto per formare un proprio trio. Non ha dubbi su\la s~elta dei suoi compagm: chiama due musicisti che egli sente particolarmente vic_ini.alla sua musica e ai quali s1 sente legato da vincoli di amicizia. Il meraviglioso bassista di Omette Coleman ·Charlie Haden, e l'originalissi'. mo battt:rista del più celebre dei trii di Bill Evans, Paul Motian. Keith li considera ancora oggi due elementi insostituibili del suo gruppo, dopo tante esperienze comuni. Il trio comincia a fare qualche apparizione pubblica e trova pure una etichetta discografica. E' la Vortex, una sottomarca dell'Atlantic, per la quale incide nel '68 il primo LP, «Life Between Exit Signs», ancora un abbozzo di un discorso che appare già soddisfacentemente risolto nel terzo LP di Jarrett, «Somewhere Before », inciso interamente dal vivo. Il secondo album per la Vortex rappresenta solo una parentesi e una specie di divertimento per Keith, che si compiace di 'incide1·e tutto da solo. « Restoration Ruin » è abbasta~za indicativo, però, quale pnma manifestazione discografica della tendenza di Jarrett a compiere periodici viaggi solitari per scavare più profondamente nel proprio intimo e ritrovare intatte le energie per suonare e comunicare con gli altri. Qui c'è solamente la voglia fanciullesca di fare musica con il maggio:- numero di strumenti possibi· le, compresa la voce infischiandosene della compiutezza o meno dei risultati. Il 1969 vede Jarrett in Europa che svolge un'intensa attività da «free-lance», esiben dosi qua _e là ora solo, ora con occas10nali compagni di viagg10 (ancora non si può permettere di portarsi dietro Charlie e Paul). E' già un beniamino, ma lo apprezza ancora un limitato seguito di pubblico, legato troppo settariamente all'ambiente del jazz. Gh occorre una notorietà più ampia, un trampolino di lancio più clamoroso. Arriva così quel marpione di Miles Davis, reduce dalla svolta geniale di « Bitches Brew », che cerca un'altra tastiera da affiancare a quella di Chick Corea e sceglie logicamente Keith. Dapprima a J arrett viene affidato l'organo elettrico, mentre a Corea è riservato il piano elettrico. Ed in tale formazione il gruppo si esibisce durante quattro storiche serate al Filimore East, così com'è documentato nel famoso doppio ll;lbum davisiano. Ma quando poco dopo Corea lascia il ~ruppo! ll4il~s non lo rimpiazza po1che s1 accorge che Keith da solo può suor.tare contemporaneamente e m modo egregio entrambe le tastiere. Con Davis la fama di Jarrett raggiun?e .finalmente delle proporz10m vaste, stavolta degne del grande valore artistico di Keith. 31

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==