Muzak - anno II - n.05 - marzo 1974

CAPELLONI E PELATI Quando un'artista taglia i suoi capelli è probabile che lo faccia per un preciso motivo: ... Carlos Santana tagliò i suoi per manifestare la sua devozione verso l'essere supremo; John Lcnnon per dimostrare la sua simpatia col movimento cli liberazione nero; Davicl Bowie e Lou Reecl per creare un nuovo stile. Mark Farncr invece ha tagliato trentaquattro dei suoi sessantotto centimetri cli capelli per clonarli ad un istituto cli rieducazione del Tennessee, che li metterà all'asta e ne utilizzerà i proventi. Gli ultimi ad aggiungersi alla lista dei pelati, sono stati Jack Cassady e Jorma Kaukonen dei Je[ferson Aimlane. Secondo Rolling Stones essi hanno sacrificato le loro capigliature per essere ammessi alle competizioni in ternazionali di pattinaggio sul P-hiaccio, uno soort del qua. le sono appassionati. QUANDO LA CRITICA DICE NO « Per la seconda volta nel (Tiro di qualche mese un gruppo rock importante e rispettato non è riuscito ad ottenere nella presentazione cli un nuovo lavoro, il benestare della critica. La prima vittima è stata Jcthro Tull che l'estate scorsa con « Passion Play» è riuscito a conquistare il primato delle critiche nega. tive trovando concordi i critici cli mezzo mondo; ora è la volta degli Yes col loro «Tales from Topographic ocean ». Così Mclody Makcr ha introdotto un articolo che spiega le reazioni degli Yes alle critiche dcll'aÌbum. Come hanno reagito Wakcman e Co? Astenendosi dagli aopassionati ritiri alla Tull, essi continuano a credere nella validità di « Tales » senza dare eccessiva importanza ai critici. « Non nossiamo affermare di non aver pensato a tutto ciò che è stato detto», dice Jon Anderson. « Per noi era un pro2:etto importante e vi abbiamo lavorato a lungo ... Dc-vo dire, c-omunque, che abbiamo imoarato molto eia questo album. Speriamo che i frutti del nostro lavoro saranno capiti nei prossimi due anni ». Anderson ha aggiunto però che il concerto al Rainbow, (nel quale l'album è stato presentato al pubblico. e alla critica), non è stato uno dei migliori e non ha potuto dare una buona presentazione al materiale. Secondo do Jon quella serata era particolarmente difficile: il nervosismo causato dalla presenza di un così grande numero di critici, musicisti e discografici ha causato una grande freddezza e un cattivo rendimento nelle atmosfere. Quando Melody Maker ha chiesto se le reazioni della stampa specializzata avessero creato una crisi o una perdita di fiducia in sé stessi, la risposta è stata un « no » deciso. «Ci siamo consolati dicendo a noi stessi che non poteva essere così terribile e in ogni caso era soltanto musica. Alcuni di noi si sono sentiti molto giù ed hanno cominciato ad avere visioni di « pubblico che abbandonava gli spettacoli ». Nonostante tutto, però, penso che continueremo ad andare avanti sulle stesse linee cli « Tales ». C'è un significato nella costruzione e nello sviluppo di questa musica; il nostro pubblico si è accorto di questo sviluppo ed è sempre in attesa di vedere quale sarà il orossimo passo. Il nostro pubblico è stato semplicemente meraviglioso... Se Jethro Tull ha avuto dalla udienza la stessa reazione che abbiamo avuto noi, ha sbagliato a ritirarsi». Steve Lake, critico del M.M., ha usato parole molto dure per la rapnresentazione teatrale di Tommy curata da Lou Reizner. Dopo averla definita «artisticamente squallida», egli ha osservato che la miglior cosa sono stati gli incassi devoluti in beneficienza. Ecco le sue ragioni: prima di tutto il terribile livello del sound e dell'apparato tecnico della preparazione; quindi la scarsità di prove prima del concerto, cosa che Lake ha definito ovvia; e infine i vari artisti le cui valutazioni variano tra il cattivo e il pessimo (Roy Wood, Marsha Hunt e Richie Havens). C'era alla fi. ne però qualche elogio per Roger Daulry nel ruolo di Tommy, Roger Chapman nel ruolo del padre, e per Merry Clayton che ha impersonato la « regina acida». Il critico ha infatti capito che costoro sono stati responsabili cli eccellcn· ti interpretazioni e del grande entusiasmo del pubblico, che dopo aver chiesto due bis (uno dei quali cantato in coro da centinaia di persone) sarebbe stato più propenso al allori che a critiche. Giudizi ancora più pesanti sono stati riservati ad Emerson, Lake e Palmer e al loro 45 giri « Gerusalem », dal poema omonimo di William Blake. « Non so cosa ELP abbiano in contrario dei vecchi e venerabili compositori e poeti, dice il severo critico, Prima hanno sbranato spietatamente Mussorsky, adesso prendono di mira lo sfortunato Blake. La pomposità dell'arrangia. mento e del canto di Lake è più che sufficiente per ridere. In effetti è un disco molto buffo, che mi porta indietro ai giorni della scuola quando tutti quei ragazzotti turbolenti cantavano in coro gli inni di Dio». L'ULTIMA PAGINA DI UN ROMANZO D'AMORE? Da qualche tempo John Lennon è separato dalla sua donna «liberata» Joko. John da alcuni mesi è a Los Angeles dove ha registrato « Mind Games » e un'altra nuovo album, lei invece è rimasta a New York per alcuni concerti. Nonostante la coppia abbia ragioni di lavoro per la separazione, molti pettegolezzi affermano che il famoso romanzo sta giungendo a conclusione. La vicenda sembra ora più complicata perché Yoko, secondo Rolling Stone, si è innamorata del chitarrista David Soinoza. Nel frattempo però John sembra molto ben occupato con le session, feste e una nuova amica, Michelle Cox, una disegnatrice di Hollywood. 25

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