24 La colossale tournee angloamericana, con la quale gli Who hanno presentato Qua. drophenia, si è conclusa nell'East Coast in Gennaio, lasciando sulla sua scia la unanime approvazione critica dei due continenti e un'incredibile serie di circostanze sfortunate che hanno accompagnato il gruppo in ogni tappa del lungo tour. Secondo quanto dichiarato da Pete Towshend a Rolling Stone, Quadrophenia stessa è stata realizzata in un intero anno di lavoro con non poche complicazioni. Insoddisfatti della maggior parte degli studi di registrazione londinesi ed impossibilitati a lavorare negli altri, gli Who, considerando che la registrazione avrebbe richiesto più attrezza· ture e molto più tempo delle precedenti, hanno optato per la costruzione di uno studio privato. Una sacrestia adibita a deposito di strumenti musicali è stata quindi trasformata in studio. I primi brani sono stati registrati col banco di Ronnie Lane ed il pannello dei controlli per mancanza di spazio è stato sistemato fuori della porta, praticamente in strada. Il materiale rimanente è stato registrato a casa di Pete e il montaggio fatto a Los Angeles. GLI ITALIANI IN INGHILTERRA « E' cominciata l'invasione italiana », dice Disc. Il paese che ha donato al mondo gli spaghetti, Mussolini e Zeffirelli, ci ha mandato Drupi, il cui vero nome è Gian Piero Anelli, 26 anni di Padova. A due settimane tr1 Per il varo di Quadrophenia « in concert » sono stati necessari una squadra di trenta persone e venti tonnellate di strumenti; il tour è iniziato dopo solo sette giorni di prove, e i primi concerti inglesi sono stati semplicemente disastrosi. A Newcastle, ad esempio, quando il segnale di preavviso nella registrazione che veniva mandata in cuffia a Keith Moon è arrivato con 15 secondi di anticipo, provocando un'imbarazzan te fuoritempo, Towshend in uno scatto d'ira ha la· sciato il palco rovesciando un'amplificatore. Egli è tornato sulla scena dopo il benefico effetto di una mezz'ora di riposo, rifiutando però la continuazione di Quadrophenia. Il tour americano ha annunciato sventure fin dalla prima tappa. A San Francisco Keith Moon è svenuto sulla batteria ben due volte ... infine Pete si è visto costretto a chiedere se tra il pubblico vi fosse un bravo batterista. Il volontario è stato un ragazzo di 19 anni di Iowa che è riuscito a concludere il concerto evitando la catastrofe. In seguito si è saputo che Keith era stato drogato da qualche spiritoso che aveva messo una forte dose di tranquillante per scimmie dalla pubblicazione, il suo primo singolo « Vado via p è pronto ad entrare nelle classifiche inglesi. » Il nome del giovane Drupi è stato menzionato anche da Melody Maker per una vendita di quarantamila copie. Il cantante stesso pensa che questo è soltanto l'inizio della presenza italiana in una bevanda consumata prima dello show. La serie degli imprevisti è continuata a Los Angeles con un furto di strumenti di diciotto milioni di lire. A Montreal gli Who sono stati carcera ti per sette ore per la distruzione della lo· ro camera d'albergo, e dulcis in fundo, Roger Daltrey dopo una visita medica si è sentito dia1mosticare un probabile cancro alle corde vocali. Conclusa la tournee Towshend ha rilasciato u'intervista spiegando quali sono stati gli errori commessi dal gruppo: « Negli ultimi in campo internazionale. « In passato un sacco di immondizia è uscita dalla Italia, ma ora con gruppi del livello della PFM penso che potremo rompere il muro. Mi piacerebbe tan· to essere una stella internazionale per poter incidere un disco in Esperanto e due anni siamo stati così introspettivi da non accorgerci per la ·-rima volta nella nostra carriera della esperienza acquisita dal oubblico. L'udienza è ora più esigente, più scettica e meno propensa ad accettare i miti. Un tempo il pubbliço poteva essere soddisfatto con il semplice mito degli Who e noi potevamo suonare qualsiasi cosa. II guaio è che vo&liamo da ogni esibizione piu di quello che il pubblico richiede. Vogliamo il contatto diretto. Penso che tutto ciò sarà oggetto di molto lavoro da parte nostra ». farlo pubblicare in tutto il mondo». Anelli nel frattempo sta subendo la concorrenza di un altro italiano, Adriano Celentano, che sta salendo sempre più su nelle classifiche inglesi e che egli stesso chiama « l'Elvis Presley italiano».
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