Muzak - anno I - n.03 - dicembre 1973

specialmente per rinverdire il passato del cantautore, e Opera Buffa in quanto ne mostra un volto abbastanza sconosciuto. L'inizi·ativa di ristampare i vecchi successi dei Nomadi è indubbiamente felice in particolar modo perché illustra l'operato di un gruppo tra i più validi de:lla prima ondata « pop » italiana: un gruppo che nella sua semplic·ità. pur rifacendosi a esperienze sopratutto « sonore » inglesi. fu sempre dotato da un'invidiabile carica di originalità . .Peccato che Augusto & c. dopo un così promettente ·ingresso nel mondo della musica dei giovani rivolgano oggi i loro interessi musicali verso un genere decisamente inferiore a quelle che mi sembrano essere le loro possibilità reali. sopratutto espressive: ma chissà se un successo di questo micros-0lco potrà mai portare il gruppo dall'attuale canzonetta (ma di buon gusto) verso impegni a un più alto livello. Per chi quei tempi ha vissuto e quelle canzoni ha ascoltato. l'album sarà fonte di qualche ricordo. di sorrisi per talune ingenuità e piacere nel riscoprire che n·vn poche di quelle comp-0sizioni conservano intatta oggi tutta la loro freschezza e il loro interesse. E sopratutto avrà finalmente il volto del l'autore di quei testi che tanto avevano incantato: é il Guccini degli anni verdi, ancora lontano d·al successo odierno. ma che già si inserisce, co!l alle spalle un bagagliQ notevole di cultura ed esperienze, in uno dei giri musicali più proficui e attivi allora esistenti: il primo Guccini con tutte le sue speranze. alla luce della realtà di oggi direi purtroppo utopista. le sue parole un tantino roboanti e retori54 che, ma sempre efficaci, pronte ·a raccontare storie ove misticismo, realtà e fantasia -vivono la giusta fusione, dove tutto è visto da un'angolazione poeticamente distorta. Dunque di fronte all'attualità di canzoni come Dio E' Morto, Canzone Per Un'Amica permangono molti motivi che ci parlano di un'epoca ormai sfuggitaci, di ciò che con essa abbiamo pers-0 e ciò che abbiamo guadagnato con il futuro: ma forse proprio qui sta il pregio dei Nomadi e Guccini, quello ciò di dimostrare cosi di essere stati tra gli interpreti migliori di un periodo che tra con scompensi e ingenuità, continua ad essere indubbiamente interessante. Ma mentre per i N·vmadi questo processo sembra essersi bloccato. la storia d1 Francesco Guccini continua in maniera diversa delle pagine intensamente dipinte di « L'isola non trovata » o di « Radici », con un album che di contatti con la musica. rock, progressiva e « c-antautoristica » non ne ha certo molti ma che risente indubbiamente del fascino dell'uomo. E' una pagina di cabaret. ma direi meglio di amicizia, che Guccini regala e si regala, rompendo una routine e forse un'imm2gine di sé stesso che rischiava di divenire stereotipata. Un desiderio comprensibile e efficace anche se questo Guccini popolaresco sembra essere inferiore al Guccini più colto, attingendo a volte a ballate dall'umorismo un pò sc-0ntato e ricorrendo a qualche forzatura; comunque Opera Buffa sotto il profiio descrittivo dell'autore mi sembra sia un'opera valida. centrando in pieno l'entroterra umano e sociale di Francesco: la provincia padana con le sue seti culturali, p-0litiche e umoristiche ma ·anche con i suoi miti imbrillantinati, le caccie pruriçiinose. le storie pettegole. Sinceramente per rendere più coerente il disco avrei preferito che a stabilire questo vivo contatto non partecipassero canti alieni come il violino della Marcus e le percussioni di Esposito. ma soltantv la voce e la chitarra di Francesco; il più fede!e possibile. cioè, a come l'ho sentito io: seduti nela stessa stanza con bottiglie e amici in celebri « notti che dal vino son bagnate». M. F. DISCHI D'IMPORTAZIONE Via Gregorio VII, 391 00165 Roma - Tel_ 637.79.04 BO HANSSON Magician's Hat (Charisma) Dal cappello magico del cappellano matto della Charisma rispunta fu-vri Bo Hansson con questo suo nuovo Magician's Hat: speriamo che un cappello matto (o forse una testa matta) trovi anche la Phonogram stampando quanto prima il disco. Questo Bo arriva dalle fredde plaghe della Scandinavia: in Svezia ha sempre goduto di eccellente fama di organista del duo HanssQn e Carlsson, tastiere e batteri·a; poi, dopo una serie di proficue esperienze internazionali, il musicista giunge in Gran Bretagna ove rimane particolarmente colpito dalle libertà concesse ai musicisti in fase creativa e dalle piccole etichette autogestite. Con questi ideali in mente Hansson torna in Svezia, dove su un'isoletta e con un misero portatile a sei piste registra una serie di musiche ispirate al SignQre Degli Anelli; per sua fortuna i nastri non vanno a finire in nessuna misteriosa etichetta underground svedese, i soldi mancano anche laggiù. bensì poco dopo ricevono il loro battesimo in Inghilterra tramite la Charisma. La reazione del pubblico britannico. 31.000 copie vendute del non facile album, s·vrprende e •i label managers e il musicista stesso; sotto questa spinta Hansson registra, questa volta in un organizzatissimo studio di Stoccolma, questo nuovo album. Si è spesso parlato di Hansson come di un musicista proiettato nel futuro. a strett·v contatto con artisti come Terry Riley e Micke Oldfield; non negando alcuni di tali presupposti e rinviando un giudizio definitivo ad un articolo futuro, mi permetto di far notare come all'origine di taluni musicisti esista una dimensione di tradizioni espressive e di sonorità tipicamente nordiche. tutta tesa alla pittoricità di favole ed ambienti fantastici che ben si inserisce in una certa musicalità contemporanea. Bo. Hansson con le sue narrazioni sofisticate. la descrizione immedic:ta di tanti stati d'animo sembra a volte avvicinarsi al mondo poetico e surrealista dei Genesis. accentuando. mancandogli la parte recitativa, la pittoricità degli strumenti: costruzioni tipicamente frammentarie spess-0 riflessive ma anche gioiose. sempre limpide e sognanti, che si ricollegano tra di loro attraverso una logica ideale e strutturale che fa dei ben undici titoli dell'album una storia sola. un'avventura eterea vissuta dallo stesso artista. Movimento e staticità sono i due elementi su cui •il musici-

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