Muzak - anno I - n.03 - dicembre 1973

48 ci sono particolarmente piaciuti i dischi di... FAIRPORT CONVENTION CERVELLO ~AGLES TODD RUNbGREN WHO BO HANSSON PERIGEO ERIC ANDERSEN muzak LP a cura di Marco Ferranti e Manuel lnsolera WHO Quadrophenia (Track) Giunti a quasi otro anni di brillantissima carriera gli Who celebrano: l'età in cui nacquero come fenomeno musicale, i giovani e i miti di quei tempi, gli Who celebrano se stessi. Quadrophenia, è una storia unica distribuita nell'arco di quattro facciate e come tale si ricollega abbastanza direttamen te a Tommy, la rock-opera che segnò ·iI prepotente ritorno degli Who nell'empirico mondo del successo: ma stavolta iI tema narrato non affonda le proprie radici nella fantasia surreale e simbolista che • aveva animato le vicende del ragazzo cieco e dei suoi celebri bigliardini. Qui invece si racconta la storia di Jimmy, un ragazzo tipo degli anni sessanta nell'all'.Jra turbinosa Inghilterra: un ragazzo povero, con un ambiente famigliare e sociale ben poco invitante e un gran richiamo da parte della libertà: quando Jimmy, così egli si chiama, accetta questa chiamata eccolo divenire uno di quei mods che ·allora riempirono di preoccupazioni e smprese gli stupefatti inglesi in bombetta. Di quel mondo gli Who riportano tutto, i capelli corti, lo scooter, le scarpe da tennis, che dei mods erano la divisa, perfino il linguaggio particolare e spavaldo: Jimmy •incomincia a vivere questo mondo fatra di hot-dogs e bigl iardini in squallidi b-ar, di giorno al lavoro a scaricare la spaz. zatura, e poi via a compiere atti di teppismo, a sfasciare macchine. Solo la musica, in questa realtà non meno alienante di quella famiqliare, riesce a donargli qualche momento di felicità, al Marquee o all'Odeon dove gli Who tengono una delle loro prime uscite trionfali: poi, auando ha la vespa ormai distrutta dalle scorribande e il cervello logoro dalle anfetamine, il ragazzo decide di cambiare aria, i quartieri poveri e sudici, l'atmosfera scura e pesante di Londra (allora non c'erano gli efficaci depuratori di oggi). E con il treno, Jimmy raggiunge Brighton, sul mare ventoso, meta preferita di mods e rockers, capelli lunghi imbrillanNnati, motociclette e stivaletti, sede di molte battaglie tra i due gruppi rivali e dove i mods, prima di essere definitivamente sconfitti, riuscirono, in una notte leggendaria, a buttare a mare tutte le moto dei rockers. Qui egli si illude, in una notte trascorsa sul molo del'acqlJ'ario, di aver finalmente trovato la serenità; un'illusione di breve durata: portabagagli in un albergo, isolato e privo di ogni rapporto umano, vittima della schizofrenia della solitudine, vede nella distes-a del mare l'ultima libertà rimastagli. Rubata una barca, Jimmy sparisce per sempre ai nostri occhi senza svelarci mai se il suo corpo per•isce tra i flutti o se ancora corre lungo spianae felici: le storie belle, si sa, non hanno fine. La storia di un giovane come tanti, in que. gli anni, con quella speciale schizofrenia; una schizofrenia che colpì probabilmente anche John, Roger, Keith e Pete, moltiplicata infatti per quattr0 dà infatti questa famosa Quadrophenia che nulla ha •,1 che vedere con sistemi di diffusione sonora: per gli Who la spiaggia della libertà fu la musica. Dalla musica infatti, oltre da un libretto di copertina splendidamente illustrato con un'accurata ricostruzione di luoghi e costumi, I-a storia viene efficacemente narrata: le pretese non sono quelle gandiose di fommv, anzi certe volte ali Who ricostruiscono con lo stesso viaore e la stessa carica la musica di allora. la Mv Generation violenta ed arrabbiata. Ma ciò null·a toglie alla validità del disco che anzi riconferma una mia personale opinione; ali Wh-0, nonostante l'amore per il rock violento e ao.-.asisonato sono un gruppo di non facile lettura: nnn per altro lo stesso Tommy ebbe un successo molto dilazionato nel tempo e un b0"0m a Woodstock ben tre anni dopo. Anche qui dietro gli schemi ritmici, gli •impianti vocali caratteristici e di poco mutati nel tempo, si nascondono armonie validissime, costruzioni affatto semplicistiche, pennellate improvvise e di grande efficacia, una coerenza e un senso dell'opera unitaria veramente ad al-. to livello music-ale. Alto livello• che è ancor più rinforzato dalle ottime prove dei musicisti, ascoltate il basso di John!, e specialmente di un Pete Townshend che si destreggia benissimo al sintetizzatore filtrando anche strumenti e voci Insomma un disoo vai'idissimo che dopo un'•inizio stentato, se riuscirà a entrare nelle orecchie penso conquisterà molti appassionati: un premio meritato per un gruppo bravo e simpatico come i • vecchi • Who. M. F. EAGLES Desperado (Asylum) ,.•:~•a.1:"il• ,. \ , .... ... • .. .,, ..... t 1, .~, ' ' ' .-1 ,. ..... _ '- --=- ~ \ ,, '\ ~ ~· Giunti al loro secondo album, gli Eagles dirrr0strano inequivocabilmente con questo • Desperado • di essere l'ultimo [e di gran lunga il migliore di questi ultimi tempi) dei gruppi americani derivati direttamente dalle tradizionali matrici del country & western: e questo avviene al momento più opportuno, visto le ultime dissoluzioni di gruppi come i Byrds, i Poco, i Flying Burriro. Gli Eagles rappresentano oggi l'aspetto più sincero e genuino di una musica che continua ad essere il fulcro e la principale caratteristica delle correnti più autonome e spontanee della musica americana: l'altra faccia della stessa medaglia è infatti

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