Per dieci anni erano stati in pochi ad avere questo coraggio: forse una decina, forse un centinaio, niente di più. Un fenomeno culturale, un fenomeno di élite, « niente di cui preoccuparsi, sono solo qualche decina di pazzi, certo dei comunisti ». Ma che vuol dire essere pazza? O comunista? Erano pazzi Ginsberg, Kerouac, Cassady, Burroughs o Ferlinghetti? Erano comunisti? E dopo dieci anni la Storia ha dato la risposta: erano delle radici. Nel 1955, a New York, erano poche decine di intel• lettuali. Nel 1965, a San Francisco, furono un'intera generazione di freaks. Ancor oggi, in America, la classe operaia ha poco da spartire con la politica dei mutamenti, e i sindacati permangono allegramente conservatori. E quindi figuriamoci nel '65. Così la politica dei mutamenti cadde nelle mani di altre categorie sociali: in principal modo, artisti piccoli-borghesi e studenti delJP. università. E' di scena la California. Pittura, letteratura, teatro, cinema, musica confluiscono verso una nuova meta: « Vogliamo una cultura di fusione, una cultura totale » e « Vogliamo autogestire la no· stra cultura » sono le parole d'ordine, e già l'affermazione di questi dati di fatto tanto naturali, oppure tanto sconvolgenti, costituiscono un fatto politico, un punto di partenza rivoluzionario. E la droga (ma la parola è brutta e si presta a svariati equivoci: diciamo meglio: gli sti• molanti psicofisici) occhieggia dietro la facciata. L'innocente canapa indiana e l'ambiguo acido lisergico spingono a fare di un sogno una nuova realtà. E dunque vediamo i riflessi di tutto questo nel campo dela musica, caliamoci direttamente nelle matrici che, partendo da questi presupposti, hanno originato i J effer· son Airplane e le altre co• muni musicali della West Coast. Come si è detto, la storia della musica della West Coast, almeno ai suoi m1z1, si confonde con quella delle altre forme artistiche e con le istanze generali di rinnovamento sociale. Un aspetto fondamentale della vicenda californiana è dunque identificabile nelle comuni, i primi agglomerati di freaks che si andarono formando in certi quartieri di San Francisco (Haight Ash· berry) e negli immediati dintorni (Palo Alto, Berkeley, ecc.): attori, grafici, cineasti pazzi, musicisti, studenti, «viaggiatori», tutto un ribollente calderone umano, l'esaltazione del nuovo, i primi semi dell'autogestione, il problema di come organizzare e plasmare la materia ro• vente, substrato della nuova arte vagheggiata, del nuovo sistema di vita ad instaurare. Così la comune lisergica dello scrittore Ken Kesey (i Morry Pranksters), alle cui sponde si sarebbero abbeverati e organizzati i futuri Grateful Dead; così la San Francisco Mime Troupe, la prima compagnia teatrale « da strada» e da battaglia; così la Family Dog, l'organizzazione freak che avrebbero curato l'autogestione dei concerti rock nel suo circuito di lo• cali (nomi gloriosi e leggendari come il Matrix, la Longshoreman's Hall, l'Avalon Ballroom) e che avrebbe lanciato i Jefferson Airplane come alfieri della città; così, in seguito, la stessa famiglia unita dei Dead e degli Airplane, che per un certo tempo avrebbe gestito il mitico Caroussel Ballroom (poi rilevato da Bill Graham e divenuto il Fillmore West, ora chiuso), con distribuzioni gratuite di erba, cibo e indumenti. Musicalmente, grande importanza assume per i gruppi californiani il passaggio di Bob Dylan all'elettrificazione degli strumenti: le sue tournée californiane con la Band nel dicembre '65; le tournée dei Rolling Stones nel maggio dello stesso anno; l'arrivo sui lidi westcoastiani di musicisti come Steve Miller, Mike Bloomfield, Paul Butterfield, i Charlatans; il sorgere in quei paraggi di grup• pi leggendari come i Byrds e i Lovin' Spoonful (questi ul• timi gireranno in quegli anni le università insieme a GinAIRPLANE sberg); il conseguente risvegliarsi degli studenti e i primi disorctini nei campus di Berkeley; tutti questi avvenimenti determinano e guidano la formazione dei gruppi west. coastiani destinati a divenire leggendari. Jefferson Airplane e Grateful Dead, prima di tutto; ma poi anche Quicksilver Messenger Service, Big Brother & the Holding Company, . Flamin' Croovies, Mistery Trend, Moby Grape, Great Society: nomi luminosi, diversi dei quali ormai perduti negli abissi del tempo, ma quanto fondamen• tali per la successiva maturazione della West Coast, quan• to arditamente, ingenuamente, appassionatamente rivoluzionari! E i Jefferson? Anche loro sono ex studenti di agiata schiatta o rabbiosi artisti di origine piccolo-borghese, naturalmen: te: con visioni di stelle negli occhi, la lotta armata nei den1'i, la musica in fondo all'anima. E il 1966 vede così l'unione definitiva di sei caratteristici personaggi: Marty Balin, di Cincinnati (Ohio), folk-mann al Gerde's Club di New York nel 1963, baller<ino in « West Side Story » poco dopo, lito• grafo e tipografo clandestino a San Francisco, scalcinato proprietario (per poco tem· po) del matrix. Paul Kantner, ammiratore appassionato di Jim-Roger McGuinn, studen· te per poco tempo, folk-mann a Los Angeles. Jack Casady, ex borghese di Washington, fuggitivo in Florida, leader con Jormai Kaukonen di un complessino chiamato Triumphs; Jorma Kaukonen, figlio di ambasciatore, transfuga in California, maestro di chitarra a San José, folk-man a Berkeley con Janis Joplin, Spencer Dryden, diplomato alla Accademia di Musica di New York, musicista jazz in California, amico di lunga da· ta di Frank Zappa; Grace Slick, infine, simbolo immortale con Jerry Garcia di tutta la California rock, figlia degenere di una stirpe di banchieri, studentessa di marketing e poi di filosofia a Miami; sposa del cineasta Darby Slick (il compositore d~ « Somebody to love »), fondatrice della Great Society, infine eterna compagna di Paul Kantner. Siamo ormai al loro secondo album, « Surrealistic Pillow», e la terra sta per deflagrare. NASCITA, SPLENDORE E MORTE DELLA « CIVILTA' DEI FIORI» (1966-1968) CROWN OF CREATION (Kantner ): « Voi siete il fuiero della creazione / voi siete il fulcro della creazione / e non avete un posto dove andare / Presto raggiungerete la stabilità per cui combatte• te / nel solo modo in cui è consentito / in un posto in mezzo ai 'fossili della nostra epoca /. In coerenza con la loro specie / essi non possono tollerare le nostre coscen• ze / e in coerenza con la no· stra specie I noi non possiamo tollerare il loro ostruzionismo / La vita è mutamen• to I per questo si diferenzia dalle pietre / Ho visto che i loro modi di essere sono troppo lontani dai miei gusti / Nuovi mondi possono essere raggiunti / La mia vita è sopravvivere / o mante• nermi vivo / per te ». « Somebody to love», urlata da Grace Slick, entra nelle hit-parades mascherando a malapena un fragore di tuo• no. La lotta di popolo diventa lotta di generazione, e lentamente cominciano a definirsi le parti in con fii tto: i genitori e la polizia da una parte; gli studenti, i freaks e le chitarre dall'altra. E in mezzo, sornione, il bus·iness a far da cerniera, il business che, lungi dall'essere scon· volto dal vento della rivoluzione, si prepara ad adeguar• visi, a trasformare la « diver· sità » in una moda per spa• lancarle le festose infernali porte del consumo. Ma San Francisco è in fermento, e non si cura delle ombre che vanno addensan· dosi. Già si parla di « città libera», mentre lo sceriffo e la polizia accettano fiori dai dimostranl'i e di soppiatto si fanno uno spinello prima di scivolare tra le coltri accanto alle loro consorti. Ventimila persone rumoreg• giano al primo Human BeIn del gennaio 1967, mentre sul palco si avvicendano Quicksilver, Dead, Airplane, Big Brother. Jerry Garcia di· venta il santone incontrasta· to delle comuni, mentre al suo fianco sale l'astro di David Crosby, fuggito-cacciato dai Byrds perché i suoi occhi troppo presto avevano osato guardare troppo avanti. I Buffalo Springflield di Steve Stills e Nei! Young rimangono stregati dalla California e vi si stabiliscono. Gli ultimi acid-tests richiamano folle sempre più numerose. Lo stu• dente Jann Wenner fonda Rolling Stone, il principe supremo della stampa underground. Esce Zap, il primo comic-book alternativo di Robert Crumb. E in questo clima esplode il 10° Festival di Monterey, sa· rabando di fiol'i e di fango e di gente venuta da ogni parte d'America. La manifestazione scaraventerà in faccia al mondo i Jefferson Airplane, i 43
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