uno sguardo generale del panorama musicale attuale, in specialmodo del rock, tra le varie consi• uerazioni che se ne possono trarre c'è quella di una continua espansione della musica folk inglese; non si tratta evidentemente degli originali, ma di un certo nucleo di gruppi e musicisti che a questo patrimonio si rivolgono direttamente, Pentangle, Fairport Convention, Al· bion Country Band, ecc.; o che da esso traggono ispirazione ed elementi per un certo stile come è per i Jethro Tu11, i Gentle Giant, gli Horslips e tanti altri ancora. Abbiamo credu• to di sintetizzare questo fenomeno in un gruppo che vede il proprio successo estendersi ogni giorno di più, gli Steeleye Span: questo gruppo, una delle tante filiazioni dei Fairport Convention, costituisce oggi, per l'originalità di certe soluzio. ni adottate e per il contemporaneo gusto per le antiche tradizioni, il ponte, idealmente più valido, che si potesse tracciare tra l'eredità popolare inglese e il mondo musicale contemporaneo. La storia degli Steeleye Span è indubbiamente la storia stessa del folk britannico, e sarebbe quanto mai avventato parlare del gruppo prescindendo da un entroterra culturale così massiccio e decisivo; è dunque necessario, sia pur con una superficialità e una sintesi che lascieranno non pochi appas• sionati scontenti, ripercorrere alcune tappe di quest'arte an· tica, sottolineandone le caratteristiche più peculiari. I econdo il parere dei più illustri studiosi di cultura musicale popolare la Gran Bretagna (Inghilterra, Scozia, Galles, Ebridi e Irlanda) sarebbe divisa da due diversi tipi di caratteri musicali arcaici: il Galles, le Ebridi e la Cornovaglia risentirebbero dell'in· flucnw Uello stile eurasiatico antico, mentre la restante parte di quello eurasiatico. Ma sinceramente l'influenza di entrambi questi stili, il primo polifonico e il secondo monodico, è fonte più di una particolare ricchezza di metodi espressivi che di una reale divisione tra queste regioni; particolarità storiche e di altra natura hanno portato ad una quasi totale omogeneità tra gli stili britannici: rimangono solo degli esempi isolati co· me il fenomeno dei bardi, poeti cantori del Galles a cui si ispirò il Mc Pherson per comporre i suoi celebri Canti di Ossian, e gli antichi canti scozzesi che non ammettevano la partecipazione di altri strumenti al di fuori della voce umana. Per il resto le matrici comuni di questa musica sembrano essere soprattutto due: la Chiesa, con le sue liturgie cantate, e le musiche destinate al ballo. La prima fino al mille, rinne• gando l'armonia, poggiò interamente sul canto piano, ma proprio nel mille viene introdotto un nuovo sistema di vitale importanza anche per la musica popolare, l'organum, canto a voci parallele, quasi polifonico: questo veniva eseguito con l'accompagnamento di organi tanto rudimentali che i musici· sti dovevano colpirne violentemente i tasti con i pugni. Per giungere alla vera polifonia bisogna invece guardare alla mu· sica da ballo, decisamente allora più evoluta, soprattutto in quanto necessitante di uno schema metrico rigorosamente stu• diato, e poi perché adottava una scala che anticipava di molto la scala maggiore moderna. Il primo elemento polifonico, una delle più antiche testimonianze musicali scritte, nasce probabil• mente sotto l'influenza gallese ed è la famosa Rota di Reading, un rondò la cui trascrizione risale al milleduecento e che con il suo avvento segna il definitivo livellamento tra tutte le musiche regionali inglesi (Scozia, Irlanda, Galles e Inghil· terra). Dal '200 in poi la musica popolare è in grande espansione spe• 36 .. .,I ) STEELE SPAN
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