Muzak - anno I - n.03 - dicembre 1973

chi le parole di Sinfield in « Photos of ghosts »? Per la verità mi fu proposto di scrivere i testi proprio per il primo LP inglese della PFM. Non ho letto le parole di Sinfield, ma devo dire che non mi ha più convinto da quando ha lasciato i King Crimson. Vorrei un giudizio schietto sulle differenze fra il pubblico italiano, quello inglese e quello american_o.- Ed un altro sulle differehi.e fra stampa inglese, americana ed italiana. In Belgio e in Italia abbiamo ottenuto i primi consensi. 32 Amiamo questi pubblici e torniamo volentieri a suonare in questi paesi, più che in Francia o in Germania dove non ci hanno capiti. Personalmente ritengo che il pubblico americano sia assopito da un po' di tempo, ed attende che qualcuno possa scuoterlo dal torpore. La stampa? Il discorso è lungo e scottante ..Quella inglese è'senza dubbio più superficiale, i «critici» impiegano ben poco tempo ad ascoltare i dischi e ad osservare i concerti; e poi non hanno il coraggio di esprimere un parere autonomo, nel timore di rimanere isolati dal « giro». Prima è stato il periodo di attaccare i Jethro Tull, e tutti lo hanno fatto. Ora è il momento brutto dei Moody Blues, e tutti vanno contro di loro. E la stampa può avere notevoli ripercussioni oltre che sul pubblico, anche sugli artisti stessi. Inoltre in Gran Bretagna, l'élite del giornalismo ruota intorno ad un locale di Londra, lo Speakeasyn e gli articoli dipendono spesso da quello che accade laggiù (leggi bustarelle, n.d.t.). Cosicché noi che non avevamo disponibilità e volontà in quel senso, siamo stati ignorati a lungo. In America si lavora più seriamente, fin troppo, Dell'artista si esamina anche il profilo umano, oltre che quello strettamente musicale. Anche in Italia non si scherza. Ma, sinceramente, ritieni che la critica torni utile al pubblico? Certo. Serve a creare un'immagine del gruppo, e questo è molto importante, se l'immagine è quella giusta. Enzo CaHarelli

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