Muzak - anno I - n.2 - novembre 1973

Si apre morbidamente la porta clcll'hotcl e Kcith Richarcl entra: non cammina ma salta, scavalca fossi immaginari sulla moquette, la figura rattrappita e scavata, saluta a granvocc, ma non saluta nessuno perché nessuno risponde al suo richiamo, infine balza nell'ascensore che lo ingoia clcfìnitivamcnlc. Kcith Richarcl è scmp,·c l'ultimo ad ai-rivarc, mezz'ora prima. con la paura cli essere arrestato. Con questa figura inschcletrita dalla droga il circo magico dei Rolling Stones è al -completo. Insbruck, montagne scure e castelli tirnlcsi: uria tappa qualsiasi di oucsta Europa centrale umida e piovosa, domani Berna, poi Monaco, Vienna, in ognuna cli queste citta, nel cuore dello show l'enorme specchio su cui si infrangono i tubi cli luce cli otto potentissimi riflettori, incomincerà a ruotare su sé stesso fino a quando l'angolo cli rifrangenza non avrà raggiunto la massima ampiezza -formando un fantastico tempio cli luce: sull'altare loro i Rolling Stoncs e il tempi~ ciel roèk. Ma poco dopo i fasci luminosi lentamente scendono chiudendo il !):ruppo in un'inesorabile gabbia luminosa, la folla che tende le mani sembra coscente cli questa scintillante barriera e intanto intorno al volto distorto cli Mick, la belva eia poco uscita eia un mare cli fumo ove ha compiuto il suo rito sessuale, si accende, mille lampadine ingiallite, la cornice cli Cabaret, e il volto del re del rock sfuma, si trasforma. diventa maschera, la maschera orrenda e decadente del presentatore di Cabaret. Il mito uccide, l'industria distorc~, ma la musica, l'essenza continua a pulsare; la voce accarezza e schiaffeggia an• cora, le chitarre di Keith, tre, quattro, cinque danno ad ogni brano la sua tonalità particolare, Taylor si è fatto più discorsivo, ancor più piacevole, Bill, fisicamente quasi inesistente, è musicalmente perfetto, Charlie tipicamente rozzo si concede qualche finezza, i fiati liberi dallo stile più stereotipato del R.&B. sfog· giano spesso pregievoli solo, Preston alle tastiere non fà certo rimpiangere il nomade Hopkins, il suono, anche quello dei brani più usuali si è fatto come d'incanto molto più limpido e ricco di sfumature. Eppure, nonostante molte cose dimostrino un notevole progresso tecnico, la musica degli Stones oggi non è certo 44 una musica di moda, non viene prefabbricata allo scopo di conquistarsi le nuove generazioni; e in questo mondo dove così effimere sono le glorie, dove retoricamente solo chi muore diviene leggenda, migliaia e migliaia cli persone, età, lingua e costumi diversi accorrono a vedere, a gioi;e cli questo suono tribale, elementare, incompiuto e forse proprio per ciò così magico per la sensibilità di ognuno: da dicci anni ininterrottamente. Poi, dopo il ti-ionfo, tutto è ingoiato dai grandi camion lucenti, cento uomini, centinaia cli milioni, tutto torna sulle strade ciel mondo, Richard è già sparito, rimane il mito. PRELUDIO DI U 'INTERVISTA E il mito è avaro cli umanità, di personalità, di sincerità: è proibito intervistare i Rolling se non per porgli domande confuse in caotiche e soprattutto rare conferenze stampa. La comunicativa, quel terribile mezzo sprigionato sul palco viene così cont iPuamentc negato agli uomini discesi tra i loro simili: assisto così impotente all'abbandono della maschera, vedo Mick distinto e chiacchierone, Bill racchiuso nella sua intimità con una dolce ragazza bionda, Charlie il volto comicamente racchiuso nella pettinatura alla David Bowie. Ma non mi arrendo e poco dopo, improvvisatomi consulente di David Zard, un organizzatore mio amico, potrò sedere accanto a Mick: non sarà per tutta una serie di logiche ragioni un'intervista ma un collage di parole che colgono questo demone leggendario nel suo momento più umano, probabilmente oggi più inaspettato. BEGGAR'S BANQUET L'uomo che viene a sedersi accanto a me dimostra in pieno i suoi trenta e più anni, intorno agli occhi, al posto della striscia nera del trucco un solco di rughe; per quasi trenta minuti Mick Jagger, nascosto il capo tra le braccia, rimarrà a tavola immobile in un sonno che lo rinfranca delle energie _spese nello spettacolo. Poi, riposatosi, con una voce ben nota Mick ordina del pollo e si accorge di avere un italiano seduto al suo fianco. - Già, per questa volta niente Italia, ma mi capirai, questo tour costa, soltanto per l'affitto elci riflettori ci vogliono più cli cento milioni, e per venire in Italia non ci davano abbastanza soldi. Comunque il tuo paese mi piace molto, soprntutto Roma do\'e abiterei volentieri se non ci fossero tutti quei noiosi di paparazzi che ti fotografano di continuo: e la cosa che ti eia maggior fastidio e che poi tutte quelle foto non escono mai sui giornali! L'ultima volta che sono venuto a Roma, alcuni mesi fa sono però riuscito a sfuggirgli; sono anelato a casa cli Roman Polansky e lì ho incontrato quel matto cli Andv Wharhol: credo che farò uri film con Anclv. - - Senti Mick che cosa è mutalo nella vostra musica eia un po di tempo a questa parte? - E' molto semplice; ormai io e Kcith, continuiamo ad avere gli stessi gusti musicali, non-ci preoccupiamo cli f,1rc musica che piaccia in giro, suoniamo e componiamo la • musica che ci và. frcga11cloccnc di lutto e tutti. Quelle che sono invece le nostre prcoccuo"tzioni economiche le scarichiamo invece nei concerti e nei tours; ti confcsserè> clic ormai siamo vecchi, abituati a tutto un tenore di vita a cui i molti 0uattrini ci hanno portato e l'idea di anelare verso la vccchi;iia rinunciando a certe abitudini ci terrorizza: quindi con questi tours accumuliamo danaro per la vecchiaia. - - Ma continuerete a suonare ancora a lungo? - - Stai tranquillo che difficilmente ci passerà la voglia di suonare che abbiamo in corpo; con il gruppo, nonostante ognuno se ne vada per i fatti suoi, continuiamo ad essere amici: l'unico grave problema è Kcith il quale corre il serio rischio di morire a causa della droga. Inoltre a causa del· la fama che lo circonda diventa sempre più problematico farlo entrar;:: nei paesi stranieri: purtroppo il problema di una sua sostituzione a livello concerf i live potrebbe divenire reale. - A questo punto Jaggcr torna al suo pollo, attacca discorso con i suoi amici, con l'imper· turbabile Bill, con i mana gcrs: è simpatico, dissacrante, impulsivo e non si è rlimcnticato del discorso che stavamo facendo. - Abbandonare la musica? Sarebbe una pazzia, ma ti rendi conto che pensavamo cli trovarci davanti un pubblico di mezza età, di nostri coetanei e abbiamo invece un pubblico cli ragazzini urlanti, sempre di giovani: è stata una sorpresa. Va bene che a questa giovane generazione piace, sopratutto in Gran Bretagna, la musica forte, a tutto volume, ma questa piace anche a me pur che non sia rumore a tutto volume, casino tanto per intenderci. - - Come pensi di organizzare le prossime tournée, con gli stessi scssion men? - - La prossima tournée che attraverserà l'Europa centromeridionale, Italia compresa, sarà simile a questa e probabilmente con gli stessi artisti; i scssion men svolgono un lavoro per i miei gusti fondamentale e sono molto orgoglioso di loro, quanto all'ospite considero Prcston un tastierista cccc?ionalc nel suo genere: eppure non mi clisoiaccrcbbc fare un tour con Areta Francklin, ma pensa che confusione per il pubblico, nessuno capirebbe chi dei due è la star dello spettacolo! - - Dunque tra non molto avrai occasione di ritrovarti davanti al pubblico italiano, che cosa ne pensi, come la paragoni ad esempio al pubblico di stasera? - - Boh non ricordo molto dei ::onccrti italiani, se non una colossale disorganiz7.azione che p1·eccdeva i concerti, non riuscivamo mai a capire se sm·cmmo saliti sul palco o no; d'altro sò che gli italiani non comprano molti manifesti, dischi o tutte quelle altre cose come spillettc o pendagli che portano il nostro marchio, c-ommercialmr.:nte quindi non sono dei buoni clienti. I tedeschi in generale ,invece, lo sono; ma nel contempo agli spettacoli sono delle mummie, io quando sono sul palco e come stas•:ra, li sento amorfi mi smonto e tutto lo spettacolo ne soffre: sinceramente da quando le loro faccende economiche vanno così bene io vedo i tedeschi soltanto come un'enorme cassaforte a cui attingere ... Ma a proposito mi han~o detto che qui in Austria tengono aperti ancora i bordelli, che risate, hey ragazzi andiamo a vedere come è fatto un bordello stasera?! ... - Fine. Fine forse per un'illusione, un sogno, crollo di un mito; no! Sinceramente la musica per me rimane, il suono rozzo, l'ipnosi del ritmo, la voce roca che grida la rivoluzione in Street Fighting Man nonostante il biglietto costi seimila lire: That's How Strong My Love Is dice uno dei più bei brani degli Stoncs, tanto forte è la mia passione. Marco Ferranti (foto di Piero Togni)

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